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Un naso nuovo

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Da una parte un trattamento praticamente indolore, fatto con un filler, un piccolo ago, in uno studio medico e in pochi minuti. Dall’altra un intervento vero e proprio, con tanto di sala operatoria, anestesia e una convalescenza di diversi giorni. Quale strada scegliere per correggere un naso che non piace? Dipende dal singolo caso, ovviamente, e cioè innanzitutto dal difetto che si vuole eliminare, dal risultato che si desidera ottenere, dalla cifra che si è disposti a spendere. Tra tante differenze, però, un elemento comune: affidarsi anche per le “punturine”, sempre e solo a medici specializzati.

Quando basta un ritocco

Il filler viene utilizzato nel naso per correggere piccole imperfezioni e linee poco armoniose. Con il rinofiller si aggiunge. Perciò il trattamento non è indicato per i nasi “importanti” che devono essere ridotti. Sì, invece al rinofiller per alcuni nasi aquilini, caratterizzati da una depressione alla radice, cioè vicino alla fronte. Un altro tipico utilizzo del rinofiller è nei nasi con la punta che tende verso il basso. Il filler impiegato nella correzione del naso non è diverso da quello che si utilizza in altre parti del volto, labbra o rughe. Si tratta di acido ialuronico composto da molecole ad alto e basso peso molecolare, che viene iniettato con piccoli aghi. Anche se si tratta solo di “punturine”, gli effetti possono causare problemi gravi. Solitamente in un’unica seduta, si eseguono tutte le infiltrazioni necessarie per rendere più armoniose le linee che definiscono il naso e per modificare gli angoli che il naso forma con la fronte e il labbro. Se il naso è aquilino il chirurgo con il filler va a ridurre e colmare l’abbassamento che si trova alla radice, ottenendo un naso dritto e proporzionato. Per correggere una punta che guarda verso il basso si esegue una piccola infiltrazione di acido ialuronico nella columella (il tessuto esterno che separa le narici). Questo aiuta a dare un maggior sostegno alla punta, che risulta, pertanto, più alta. L’acido ialuronico viene iniettato con un ago sottile, senza necessità di anestesia. Nelle ore successive si può manifestare un leggero arrossamento e un piccolo gonfiore. Il rinofiller viene eseguito in studio o in ambulatorio con un’applicazione che dura pochi minuti. L’effetto del trattamento è visibile per qualche mese. L’acido ialuronico viene infatti progressivamente “digerito” dall’organismo”, prima riducendosi e poi scomparendo completamente, secondo una tempistica abbastanza soggettiva ma in genere compresa tra 10-12 mesi. Un trattamento di rinofiller costa dai 300 euro in su, a seconda delle correzioni necessarie e del medico che esegue il trattamento.

Quando serve il chirurgo

Nasi decisamente grandi, nasi con problemi di respirazione. Sono questi, in estrema sintesi, i casi che richiedono la rinoplastica, l’intervento che permette di intervenire sulle ossa nasali, il setto, e se necessario la cartilagine della punta. La rinoplastica può essere eseguita con due tecniche, a discrezione del chirurgo: aperta e chiusa. Con la prima, si incide la base della columella, il tessuto che separa le narici, così da esporre completamente le strutture del naso. Questa tecnica permette di correggere tutti gli elementi che compongono il naso avendone il pieno controllo visivo. La tecnica aperta, per definizione, determina un’aggressione chirurgica maggiormente destrutturante, con tutto ciò che ne deriva sia in termini di “ricostruzione” necessaria, sia di conseguenza di tempi di guarigione. Nella tecnica chiusa, meno traumatica per le strutture del naso, la correzione viene fatta accedendo dalle cavità nasali, senza alcuna incisione esterna. In questo caso la convalescenza è più breve e lividi e gonfiori sono minori. In una rinoplastica completa, di solito si inizia a correggere la punta, passando poi al setto e alle ossa nasali. La gobba o il naso largo sono i classici difetti estetici che si possono correggere agendo sulle ossa nasali con interventi di riduzione e se necessario di frattura, in modo da ottenere una piramide nasale più proporzionata e più armonica nel complesso della struttura del volto, capace quindi di restituire luce al viso stesso. L’intervento di rinoplastica avviene in anestesia generale e dura circa un’ora. Il naso viene medicato con tamponi dalla superficie siliconata, materiale che non aderisce alle strutture interne, rendendone possibile la rimozione senza alcun fastidio. Esternamente viene applicato un tutore rigido che contribuisce a far sì che il naso “nuovo” abbia la forma desiderata. Il tutore viene tolto dopo 5-7 giorni, quando i lividi sono ridotti. Il risultato è già evidente, anche se il naso resterà ancora gonfio per qualche mese. Il costo va dai 7000 euro ai 12000 euro in base alla correzione. La rinoplastica può essere eseguita dai 18 anni, cioè al termine dello sviluppo (che ovviamente coinvolge anche le ossa del naso). Premesso questo, non ci sono limiti massimi al tempo in cui eseguire il ritocco, tranne quelli dettati dal buon senso. In generale, comunque, l’intervento di rinoplastica viene eseguito in giovane età, perché chi vive un disagio legato al proprio naso spesso cerca di affrontare il problema il prima possibile. E lo stesso vale per il rinofiller, soprattutto considerando quanto questa possibilità viene fatta conoscere sui social e la bassa invasività del trattamento.

Silvia Trevaini

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