Decidere di guarire davvero, ecco forse la scelta più difficile per chi soffre di cefalea. Spesso, infatti, il mal di testa è visto come una condanna cui ci abituiamo senza combattere, credendo che le soluzioni siano tutte temporanee. La fitoterapia, invece, è l’arma che può curarci completamente, regalandoci una nuova vitalità per psiche e corpo. Per farlo dobbiamo riconoscere il rimedio più adatto, tenendo ben presenti sintomi e personalità di chi dovrà assumere la soluzione fitoterapica: solo in questo modo riusciremo ad “allineare” pianta e persona, creando quella sintonia necessaria per portare l’organismo ad una nuova rinascita.
Ribes nero (Ribes nigrum).
Questo è il rimedio fitoterapico che fa al caso nostro per “sciogliere” gli attacchi di cefalea “a grappolo”, quando, cioè, il mal di testa si concentra in un punto frontale per poi irradiarsi. È una cefalea che colpisce prevalentemente gli uomini e insorge durante il giorno. La personalità del soggetto è apparentemente forte e impenetrabile, il dolore viene vissuto con vergogna.
Uso e dosi: in tintura madre, 30 gocce in poca acqua. Tre volte al giorno. Fino a miglioramento.
Perthenium (Tanacetum parthenium).
È il rimedio adatto per quel mal di testa che compare regolarmente; spesso riusciamo a prevedere quando l’attacco si farà sentire. Il dolore è intenso e spesso ci paralizza nei momenti meno opportuni. È una cefalea legata al fatto che perché ci controlliamo troppo o che non manifestiamo certi aspetti di noi per timidezza. Così l’energia “bloccata” trova via di espressione attraverso il mal di testa.
Uso e dosi: da assumere in TM, 30 gocce, due volte al giorno. Per tre mesi consecutivi.
Verga aurea (Solidago virga aurea).
Oltre a essere utile a reni e fegato, è adatta a contrastare tutte le forme di cefalea connesse ai periodi mestruali. Ma non solo: Verga interverrà anche in quei mal di testa che hanno origine per troppo sensibilità del soggetto. Piccoli contrattempi quotidiani vengono amplificati e rimuginati continuamente provocando a lungo andare dei mal di testa improvvisi e dolorosi.
Uso e dosi: da assumere in tintura madre, 25 gocce per due volte al dì fino a miglioramento.
Lavanda (Lavandula spica).
Adatto a quelle persone che soffrono perché non riescono a mettersi in luce, che si sentono sempre in lotta tra ciò che vorrebbero essere e l’impossibilità di diventarlo. Questa resistenza si ripercuote sulla testa attraverso una cefalea che nasce al risveglio e pulsa per tutto il giorno. Lavanda è il rimedio per affrontarla portando la persona a esprimere la propria natura, liberandosi da quel non-detto e non-fatto che si accumula giorno dopo giorno.
Uso e dosi: in tintura madre 25 gocce, due volte al dì, per un mese.
Iperico (Hypericum perforatum).
Adatto a coloro che sono sempre “su di giri” e faticano a fermarsi. Chi beneficerà di Iperico ha una personalità che sconta questi ritmi accelerati ogni volta che si ferma o rallenta: il mal di testa diventa quindi la spia di questo modo di essere sbagliato. Il disturbo compare soprattutto nel momento in cui cambiano i ritmi a cui si è abituati, ecco che cefalee da week-end o “da vacanza” sono i simboli più rappresentativi. Il male al capo si presenta con fitte e calore sul viso, accompagnato da tempie che “battono”. Da evitare in caso di assunzione di farmaci anticoncezionali, ipertensivi, psicofarmaci.
Uso e dosi: in tintura madre, 20 gocce, 3 volte al giorno per tre mesi.
Medicago sativa.
Quando il nostro mal di testa nasce da stress e tensioni accumulate, Medicago Sativa è la risposta giusta. Efficienti sul lavoro e in famiglia, perfetti nella vita sociale, ci si concede raramente una parentesi per rilassarsi per davvero. Ecco che la cefalea muscolo-tensiva è la prima conseguenza di questa rigidità.
Le dosi: 30 gocce di TM, tre volte al dì prima dei pasti. Fino a miglioramento.
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