La radice della rodiola viene utilizzata per la sua azione dimagrante, dovuta alla stimolazione di alcuni enzimi in grado di accelerare la liberazione dei grassi di deposito (adipe) per trasformali in grasso bruno (muscoli). Inoltre, aumenta del 30% circa i livelli di serotonina, sostanza in grado di togliere il desiderio ossessivo di carboidrati e di svolgere azione sedativa-antiansia, riducendo notevolmente la fame ansiosa. Seguici e scoprirai come utilizzarla…
La rodiola ha proprietà antiossidanti, stimolanti del metabolismo, antistress, antistanchezza, adattogene (“adatta” l’organismo allo sforzo fisico e mentale), con particolare incremento delle forze fisiche (accorcia il tempo di recupero muscolare dopo un esercizio fisico); ha una possibile attività antidepressiva e stimola la sintesi di ormoni sessuali.
Se le emozioni scatenano l’appetito
I soggetti sensibili alle emozioni e all’ansia che ne consegue, possono essere vittime di “iperalimentazione emotiva”, causa non rara di sovrappeso. In tali casi, la rodiola aumenta del 30% i livelli di serotonina nel sistema nervoso centrale, sostanza in grado di vincere il desiderio ossessivo di carboidrati e di svolgere un’azione antiansia, riducendo notevolmente la fame nervosa.
Un rimedio snellente
I glicosidi contenuti nella radice incrementano i livelli di dopamina, sostanza in grado di trasmettere al cervello un senso di sazietà.
Perdere fino a 5 kg in un mese!
Con l’assunzione regolare di rodiola, abbinata a una dieta finalizzata alla riduzione del peso corporeo e – fondamentale! – all’esercizio fisico, puoi ridurre il peso corporeo di 5 o più kg in un mese.
Meglio prima dei pasti
Si consigliano 300 mg di radice di rodiola (estratto secco) al giorno, suddivisi in 3 assunzioni da 100 mg, 15-20 minuti prima dei tre pasti principali.
In alternativa, versare una tazza di acqua calda su 5 g di radice finemente sminuzzata; filtrare dopo 4 ore circa e bere un quinto di tazza 3-5 volte al giorno.
Una curiosità: la radice degli astronauti
In Russia la rodiola era nota con il nome popolare di “radice d’oro”. Le popolazioni siberiane, dalla sorprendente longevità, erano solite impiegare questa radice sotto forma di tè per aumentare la resistenza al freddo e alle malattie. In Mongolia, veniva adoperata per trattare tubercolosi e cancro. È stata ampiamente usata dagli astronauti russi.
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