L’autunno è la stagione più a rischio per gli aumenti di grassi e colesterolo nell’organismo. La colpa è della diminuzione della temperatura e delle ore di luce, che può spingere a scegliere alimenti più grassi e calorici, a ricercare consolazione nel cibo e, soprattutto, a ridurre l’esercizio fisico, che invece è fondamentale per mantenere attivo il metabolismo, consumare calorie e assicurare il benessere di vasi sanguigni, cuore e cervello. È bene quindi non farsi cogliere impreparati dall’arrivo della brutta stagione, continuando a scegliere con cura gli alimenti più salutari, a praticare un’attività fisica moderata ma costante e, se necessario, impostando un programma alimentare per il giusto peso. Nella nostra dieta quotidiana non dovranno mancare soia, mandorle, avena e orzo: tutti cibi che, secondo uno studio dell’Università di Toronto possono ridurre il colesterolo “cattivo” e favorire il controllo del peso corporeo. Sono importanti anche altri alimenti tipici del periodo autunnale, scopri insieme a noi quali sono e come utilizzarli…
Mangia due renette al giorno e riduci i grassi cattivi
Tutte le mele contengono quantità importanti di vitamine (C, PP, B1, B2 in particolare) e minerali come potassio, zolfo, fosforo, calcio, magnesio, sodio e ferro. Le renette hanno, rispetto alle altre, un indice glicemico particolarmente basso (innalzano cioè la glicemia meno rispetto alle altre mele), associato a grandi quantità di fibre, acido ossalico e pectine. Questo particolare mix le rende un ottimo schermo contro colesterolo e trigliceridi nel sangue, in quanto contrastano l’assorbimento dei grassi, ma devono essere consumate regolarmente (1-2 frutti al dì).
Cibi sì
Cereali e derivati (pane, pasta ecc.) integrali; legumi; verdura e frutta; frutta oleosa (noci, mandorle, noci macadamia); pesce; carni bianche; uova; latte e derivati magri; olio d’oliva extravergine; olive; tè verde.
Cibi No
Cibi con grassi idrogenati; olio di palma e di cocco (indicati in etichetta come “oli vegetali”); salumi e insaccati; burro e formaggi (consentiti con moderazione); fast food; eccesso di dolci, pane e pasta bianchi ecc.
Aglio: riduce colesterolo e ipertensione, previene l’aterosclerosi
Questo prezioso bulbo contiene un principio attivo, l’allicina, in grado di fluidificare il sangue, ripulendolo e rendendo meno probabili i coaguli che provocano ictus e infarto. Aglio (e cipolle) contribuiscono anche a tenere bassi i livelli del colesterolo LDL nel sangue. Puoi assumerlo sotto forma di compresse o capsule, anche deodorizzate. Ne bastano 1-2 al giorno, anche per lunghi periodi (4-6 mesi).
Meno zuccheri e produci meno grassi
• I picchi glicemici che si verificano dopo i pasti, quando si mangiano zuccheri semplici (come dolci o pane e pasta prodotti con farine bianche) provocano la produzione di insulina in quantità e, di conseguenza, la formazione di trigliceridi (lipidi) che si accumulano nel sangue, nel fegato e nei classici punti come fianchi, cosce, glutei e addome.
• Un’altra conseguenza di tale produzione di trigliceridi, è l’aumento delle lipoproteine LDL (colesterolo cattivo). Se, invece, l’alimentazione è bilanciata e con un giusto apporto di zuccheri complessi (pane e pasta integrali ecc.), e si pratica attività fisica regolare, tutto va per il meglio e il flusso di trigliceridi derivati dal cibo e da quelli estratti dalle riserve di grasso è pari a quello bruciato dall’organismo. In questo caso, il colesterolo LDL presente nel sangue è generalmente basso. Ma vediamo di capire meglio questo meccanismo…
• Più insulina = più colesterolo. Alti livelli di insulina aumentano la produzione dell’enzima HMG-CoA riduttasi, uno degli enzimi deputati alla produzione di colesterolo nel fegato (colesterolo endogeno). Per fare un esempio chiaro: un pasto con più di 45 grammi di pasta bianca o di pane bianco causa picchi glicemici e, in persone predisposte, l’aumento del colesterolo endogeno.
Broccoli: gli spazzini delle arterie
Sono ricchissimi di acido folico, una vitamina del gruppo B che abbassa i livelli di omocisteina nell’organismo, una sostanza che, insieme al colesterolo, intasa le arterie. Mangiali 3 volte a settimana.
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