Le temperature rigide, l’umidità e la dieta “pesante” aprono le porte a disturbi come reumatismi, nevralgie, mal di schiena, cervicale: per fortuna la natura ci viene in soccorso
Con l’arrivo della brutta stagione, l’umidità e il clima rigido favoriscono la comparsa e il peggioramento di disturbi dolorosi di varia natura e localizzazione. Novembre è il momento dell’anno in cui ossa, articolazioni e muscoli sono più a rischio, ed è per questo che un intervento tempestivo è necessario per mettersi al riparo in vista dell’inverno.
Quando il corpo si fa “sentire”
Molte persone “sentono” il proprio corpo solo quando avverte dolore in una parte di esso: un fisico sano, infatti, in un certo senso è silenzioso, non dà problemi, quindi è anche facile dimenticarsene e non dargli le cure che merita di ricevere per mantenersi funzionale. Il dolore è infatti il primo campanello d’allarme di un corpo sofferente: soprattutto nei disturbi cronici, è sintomo di uno squilibrio o di un malfunzionamento più profondo. Per la maggioranza di noi, purtroppo, la soluzione si esaurisce nell’utilizzo sbrigativo di farmaci chimici antinfiammatori che, anche se utili nei casi acuti, si rivelano poi essere, se assunti cronicamente, tra i prodotti più tossici e con maggiori effetti collaterali dannosi per l’uomo. Per questo le alternative verdi diventano sempre più popolari. Ecco quali scegliere.
La depurazione prima di tutto. Con l’infuso di bardana, via tossine e infiammazioni
Per la terapia di qualunque tipo di dolore, la prima mossa è quella di liberare l’organismo dalle scorie che sono all’origine del fenomeno infiammatorio.
L’azione depurativa a livello renale ed epatico della bardana incentiva l’eliminazione di tossine e scorie, alleviando anche l’edema eventualmente presente nelle articolazioni doloranti.
Come fare. Mettere in infusione per 10 minuti in una tazza d’acqua un cucchiaino di foglie di bardana, lasciar intiepidire, filtrare e bere 2 volte al giorno lontano dai pasti. Volendo, si può dolcificare con miele di tarassaco.
Mal di ossa e reumatismi in tutto il corpo? Combattili con qualche tazza di spirea
Se nella brutta stagione siete tormentati dai dolori reumatici e osteo-arcticolari, prendete l’abitudine di sostituire al tè normale quello di spirea, una pianta dalle spiccate proprietà antireumatiche e anfiflogistiche.
Come fare. Il tè si prepara mettendo in infusione in 250 g circa di acqua bollente un cucchiaino di spirea. Servito con un pizzico di menta piperita e, se si vuole, dolcificato con un cucchiaio di miele, è delizioso. La dose consigliata è di due tazze al giorno.
La valeriana cura i dolori muscolari
La valeriana è utilizzata, oltre che per l’insonnia, per sedare il dolore dovuto a crampi e spasmi muscolari. La parte della pianta più impiegata è la radice.
Come fare. Assumere la valeriana come tintura madre, 30 gocce in un po’ di acqua 3 volte al giorno.
L’equiseto allevia il mal di schiena
L’equiseto è l’erba più indicata per curare i dolori alla schiena: si sfrutta la situazione rimineralizzante, legata al suo elevato contenuto di calcio e alla sua capacità di favorire l’attività riparativa del tessuto osseo. Per questo è raccomandato anche a chi (soprattutto donne) soffre di osteoporosi.
Come fare. Assumere 20 gocce di tintura madre di equiseto al mattino e 20 gocce prima di cena, in poca acqua, fino a miglioramento della sintomatologia.
La consolida maggiore calma sciatica e cervicale
La sciatica è spesso associata al dolore lombare (lombosciatalgia, lombaggine), perché il nervo che è irritato nasce dalle vertebre lombari. L’erba più mirata a risolvere il disturbo è la consolida maggiore, indicata anche per la cervicale.
Come fare. In mezzo litro di acqua fate bollire 10 minuti 15 g di radice di consolida tritata. Impastate la radice con un cucchiaio di olio extravergine di oliva, e applicate il tutto sopra una garza di cotone doppia. Coprire con una pezzuola di cotone e tenere al caldo.
La kalmia combatte nevralgie e mal di denti
Il termine “nevralgia” definisce quei dolori acuti che compaiono in una zona del corpo ricca di terminazioni nervose. Un esempio tipico è la nevralgia del nervo trigemino, responsabile del mal di denti.
Come fare. Se i dolori sono intensi, il rimedio è kalmia latifolia 7 CH (5 granuli tre volti al dì). Spigelia anthelmia 7 CH (stessa dose) placa la nevralgia della parte sinistra, che peggiora con la masticazione.
Per il mal di testa: Rosa canina e ribes se si associa a sinusite e cervicale
Il mal di testa scoppia sempre per una somma di fattori e non per un’unica causa. È importante allora identificare almeno il “tipo” di cefalea che ci colpisce, così da poter individuare, tra i moltissimi rimedi, quello più efficace. Di solito, durante i mesi freddi le cefalee più frequenti sono di tre tipi.
– Da sinusite: si utilizza la rosa canina I D, macerato glicerico: 50 gocce 2 volte al giorno per almeno un mese.
– Da cervicale e da colpo di freddo: serve il ribes nigrum (macerato glicerico): 50-70 gocce il mattino e 25-35 gocce il pomeriggio.
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