Sappiamo tutto sul sole: che occorre prenderlo a piccole dosi, mai nelle ore centrali della giornata, con la protezione adeguata al proprio tipo di pelle. Ma tutto questo non basta…
Oltre alle precauzioni che tutti conoscono, è fondamentale la fase precedente all’esposizione, quella da cui, in realtà, dipendono intensità e durata dell’abbronzatura. Ecco come agire.
Uno scrub per cominciare
Esfoliare la pelle serve a eliminare lo strato cheratinico superiore, fatto di cellule che hanno terminato il ciclo vitale e destinate a cadere. È inutile mantenerle e abbronzarle, ci garantiremmo solo una desquamazione più veloce e un’abbronzatura superficiale e di breve durata.
Una tazza di polvere di cocco, che si può acquistare in drogheria, diluita con acqua di rose, è una buona miscela per fare uno scrub su tutto il corpo, tranne il viso. Massaggiare a lungo sulla pelle umida, sciacquare e applicare un olio idratante. Ripetere una volta la settimana, nel mese precedente alle esposizioni.
Il viso
Sulla pelle più delicata che abbiamo, lo scrub deve essere rispettoso dell’equilibrio fisiologico. Una emulsione dall’effetto esfoliante blando si ottiene unendo 3 cucchiai di olio di oliva con un cucchiaio di farina d’avena. Il massaggio sul viso sarà insistente sul mento, sulla fronte e ai lati del naso. Si sciacqua con una spugnetta inumidita, si passa il tonico e la crema idratante.
Le gambe
La pelle più povera di ghiandole sebacee è sulle gambe, che per questo si squamano con facilità e mantengono meno a lungo l’abbronzatura. Il metodo migliore per prepararle al sole è quello di esfoliarle, nel periodo precedente, ogni 3 o 4 giorni, con un guanto di loofa, una fibra vegetale più “gentile” del crine. Poi occorre idratarle, anche due volte al giorno, con creme per il corpo o oli vegetali, di mandorle o di cocco.
Sotto la doccia
Il turnover cellulare, cioè il ricambio delle cellule superficiali dell’epidermide, dipende, oltre che da differenze individuali, dalle abitudini d’igiene. Tranne nel caso in cui la pelle sia particolarmente arrossata o irritata, sarebbe bene usare, per lavarsi sotto la doccia, quelle spugne con un lato abrasivo (si tratta di un effetto abrasivo davvero molto blando). I detergenti migliori sono invece quelli privi di tensioattivi, non schiumogeni e a base di sostanze vegetali.
Porta in tavola i cibi che proteggono dall’effetto antiage dell’abbronzatura
Zafferano: ha capacità lenitive e anti radicali, in più è un acceleratore “naturale” dell’abbronzatura.
Fico d’India: è il frutto biologico per eccellenza, in quanto la coltivazione non necessita di concimi. Contiene grandi quantità di vitamina C, utili per proteggere la circolazione, e di carotene, per abbronzarsi in sicurezza.
Germe di grano: antiossidante e ricco di vitamina E, ideale per proteggere la pelle.
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