Ingrassi e non capisci perché? Può essere allergia al nichel!

Negli ultimi anni vi è un notevole aumento di casi di intolleranza e di allergia al nichel e, al di là dell’allergia da contatto (che è la situazione più nota), i cibi hanno una loro importanza nel determinare l’insorgere di tali problemi.  Il nichel, come solfato, è presente in moltissimi alimenti tra i quali lenticchie, fagioli, cacao, nocciole e liquirizia per citare quelli che ne contengono una buona quantità; poi ci sono molte verdure e frutti come asparagi, spinaci, cipolle, funghi, kiwi, pomodoro che comunque ne contengono quantità significative. Questo metallo in realtà è presente un po’ dovunque, anche nell’acqua del rubinetto, negli alimenti industriali come merendine e pani di vario genere, nel fumo di sigaretta. Nel caso di vera e propria allergia conclamata può essere necessaria l’astensione completa dal metallo; invece, in presenza di intolleranza spesso si giunge a un netto miglioramento dei sintomi con una dieta di eliminazione, che evita tutti gli alimenti a più alto contenuto di nichel, e a seguire con una dieta di rotazione dei cibi. Seguici…

Come si manifesta l’allergia al nichel
I sintomi più comuni sono: dermatiti e pruriti, anche da contatto; afte o infiammazioni di bocca e gengive; gonfiori addominali; malessere generale; stanchezza; nausea; mal di testa; sovrappeso. I sintomi, che si possono sviluppare nel tempo, sono determinati anche dalla quantità di nichel che l’organismo ingerisce o con cui viene a contatto.

A cosa è dovuta
Può comparire quando si tocca un oggetto che contiene nichel: cerniere e bottoni, bigiotteria, orologi, chiavi, accendini, occhiali, monete, targhette, manici degli ombrelli, utensili da cucina, lavelli, aghi, forbici e ditali, fermacarte, sedie di metallo, maniglie delle porte, tinture per capelli e liquidi per la permanente; cosmetici che contengono avena. Alla lista vanno però aggiunti anche molti alimenti di uso comune che, includendo piccole quantità di nichel (nichel solfato), possono scatenare oppure aggravare i sintomi. Tra i cibi sotto accusa ci sono cacao, liquirizia, lenticchie, nocciole e fagioli che ne forniscono dosi maggiori rispetto ad altri alimenti dove il nichel è presente solo in tracce.

Vuoi sapere se sei allergico al nichel? Fai così…
Prendi una moneta da un euro e ponila tra il braccio e l’avambraccio, nella parte interna, tenendola ferma in loco con un cerotto anallergico. Dopo 48 ore togli cerotto e moneta: se si è formato un pomfo, ci sono buone probabilità che tu sia allergico al nichel. Rivolgiti quindi al medico per effettuare gli esami del caso.

CIBI NO
Pomodoro; cacao in polvere, cioccolato fondente e al latte; noci, nocciole, noccioline, noci Pecan, arachidi, mandorle e frutta oleosa in genere; liquirizia; tè nero; mais in chicchi (prodotti da farina di mais con moderazione), avena, grano saraceno, pane integrale di frumento, miglio; birra chiara; fegato di manzo; aringhe affumicate, cozze, ostriche e tutti i crostacei; kiwi, pere, prugne, uva e uva passa; soia e derivati; piselli, lenticchie, lattuga, fagioli, fagiolini, cipolle, asparagi, spinaci; funghi; cibi di origine industriale, soprattutto se contengono “oli vegetali idrogenati” e cibi in scatola.

CIBI Sì
Sono consentiti, con moderazione: cavolfiore, cavolo, cetrioli, zucca, zucchine; carote; senape; riso brillato, farina 00, gallette di riso; frutta (eccetto kiwi, pere, prugne, uva e uva passa); marmellata (purché fatta in casa e cotta in pentole di alluminio); caffè; tè verde; olio d’oliva; uova. Sono consentiti in quantità libere: carne; pesce (eccetto aringhe affumicate, cozze, ostriche e crostacei); latte e derivati (burro, formaggi, yogurt); patate. Per cuocere i cibi sono indicate le pentole di ghisa, di alluminio anodizzato oppure di acciaio inox garantito senza nichel.

Un integratore utile: l’olio di perilla, che agisce come anti allergico e non ha effetti collaterali
La Perilla (Perilla frutescens) è una pianta della tradizione fitoterapica cinese e giapponese, usata da anni nella medicina popolare di tutto il Sud-Est asiatico. Ha una spiccatissima attività naturale come coadiuvante nel prevenire e normalizzare le reazioni allergiche, grazie probabilmente alla presenza di componenti (i flavonoidi) in una forma particolare. Se ne prendono 2 perle, 2-3 volte al dì.

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