Da sempre viene riconosciuto al massaggio un ruolo importante nella purificazione e nel mantenimento della salute del corpo. Si tratta di una vera e propria pratica di benessere che si perde nella notte dei tempi. Il massaggio induce infatti a uno stato di profonda distensione, ma i suoi benefici vanno ben oltre. Dal punto di vista fisico migliora la capacità respiratoria, riattiva la circolazione, rilassa la muscolatura, riequilibra i livelli ormonali; mentre da un punto di vista psicologico permette di sperimentare l’accoglienza, la distensione e il rilassamento con un aumento del livello di autostima. Massaggiando si toccano tutti gli organi cutanei, sottocutanei e muscolari. Questi, attraverso canali energetici e corrispondenze specifiche, promuovono e migliorano le funzioni degli organi più profondi e aiutano a mantenere l’equilibrio di tutti gli elementi costitutivi dell’organismo. Questo mese vi voglio parlare in particolare del massaggio linfodrenante e dei benefici di questo trattamento anche per rimodellare il nostro corpo.
Il linfodrenaggio è quell’insieme di tecniche manuali che consentono il drenaggio, ossia la movimentazione della linfa, all’interno dei vasi linfatici. La linfa, ha un aspetto acquoso, con un leggero colore giallastro e contiene acqua, proteine, grassi, resti di cellule morte e cellule.
COME FUNZIONA LA LINFA
Le cellule dei tessuti sono immerse nel liquido interstiziale e perilinfa. Il sangue arterioso, giungendo nei capillari, lascia passare attraverso le pareti dei vasi gli elementi nutritivi, che finendo nel liquido interstiziale, alimentano le cellule dei tessuti. Quest’ultime riversano i residui nella perilinfa, che può contenere anche batteri, cellule morte e altre sostanze di scarto. In parte questo liquido viene riassorbito, con equilibrio dinamico, dai capillari venosi alimentando il flusso sanguigno relativo; il sistema linfatico serve quindi come via di eliminazione aggiuntiva, soprattutto per quegli elementi che non possono essere eliminati per via sanguigna. I linfonodi costituiscono veri e propri filtri lungo il percorso dei vasi linfatici, esercitando una funzione fondamentale immuno-difensiva come sede di produzione dei linfociti. Dopo essere passata attraverso i tronchi linfatici, la linfa si riversa nel sistema venoso ai due lati della base del collo.
LA CAUSA DEI GONFIORI
Gli edemi, o gonfiori, sono dovuti a un accumulo abnorme di liquido interstiziale, la cui causa può essere di varia natura; il linfodrenaggio può essere di valido aiuto sia per la riduzione dell’edema, sia per la risoluzione delle conseguenze che l’edema stesso può provocare. Pertanto questa tecnica non è solo utile per scopi estetici, ma costituisce una terapia naturale, alternativa, per la soluzione di alcune patologie.
Effetti del linfodrenaggio manuale
• Effetto vegetativo: è importante che la tecnica venga eseguita con ritmo lento e monotono per provocare anche un rilassamento dei muscoli agendo sul sistema nervoso, in particolare sul parasimpatico.
• Effetto sulla conduzione algica: se la tecnica del linfodrenaggio manuale viene esercitata correttamente, ossia con leggere pressioni continuamente variate, si eccitano cellule inibitrici che minimizzano, o addirittura estinguono, ogni sensazione dolorosa.
• Effetto immunologico: vengono trattati tutti i linfonodi che si possono sentire con le dita. Questi come già detto, fanno parte del sistema immunitario, ossia il sistema che difende il nostro corpo da stimoli infettanti.
• Effetto sulla muscolatura liscia dei vasi sanguigni linfatici: il linfodrenaggio manuale agisce come tonificante sulla muscolatura liscia dei vasi sanguigni.
• Effetto drenante: ha un effetto rilevante sul drenaggio. Grazie a questa tecnica, infatti, si sottrae quota fluida dal tessuto connettivo lasso.
INDICAZIONI
Il drenaggio linfatico manuale ha indicazioni sia in estetica, sia in medicina.
Nel campo estetico, le problematiche che possono trarre beneficio da questo tipo di massaggio sono:
• Acne
• Cellulite
• Cicatrici
• Smagliature
• Couperose
• Dermatite
• Invecchiamento cutaneo
In campo medico, dopo aver ricevuto conferma da parte dello specialista, si può applicare con successo per:
• disturbi articolari
• disturbi extra-articolari
• sclerodermia
• apoplessia
• cefalee ed emicranie
• encefalopatie linfostatiche
• nevralgie del trigemino
• edemi in gravidanza
• edemi della sindrome premestruale
• edemi post-operatori, post-traumatici
• stitichezza
Controindicazioni
Esistono casi in cui deve essere evitato il linfodrenaggio, sia perché inefficace, sia perché può essere dannoso. I casi da evitare sono:
• infezioni acute
• insufficienza cardiaca
• flebite o trombosi
• gravi problemi renali o al fegato
• asma o bronchiti acute
• disturbi del basso ventre
• ipotensione
Silvia Trevaini
Newsmediaset