Feste quasi finite, per i bimbi c’è lo stress da rientro…

Anche se le vacanze natalizie hanno una durata breve rispetto a quelle estive, ricominciare con i ritmi classici è un momento difficile, spesso stressante. Quello che solitamente non si prende in considerazione è che anche i nostri figli sono vittime dello stress da rientro. Riprendere con la scuola, con gli orari scanditi dalle lezioni e dai compiti, con le regole quotidiane spesso può provocare malinconia, apatia, irritabilità, emicrania e difficoltà di concentrazione. È indispensabile quindi affrontare l’impatto, cercando di rendere più soft possibile il momento condividendo con loro confidenze e ascoltando le loro richieste. Per facilitare il passaggio è importante ritornare ai ritmi dell’anno in modo graduale, per consentire loro di riabituarsi alla quotidianità anche dal punto di vista fisiologico.

Possono essere utili alcuni consigli da tenere presenti per fare in modo che i bambini, soprattutto se piccoli, non si trovino d’un colpo ad affrontare il cambiamento.

– Gradualità, pazienza, attività fisica e gioco. Ecco le parole chiave per favorire un sereno rientro dalle vacanze. Sì a ricordare le regole quotidiane, a ristabilire gradualmente abitudini legate agli orari dei pasti e del sonno, ma senza essere troppo rigidi.

– No a lunghe ore davanti alla televisione e al computer. Sì a passeggiate insieme, un film in famiglia, un gioco insieme. Gli esperti consigliano soprattutto di sfruttare il più possibile le belle giornate per stare all’aria aperta e stimolare i bambini a fare movimento.

– Attenzione all’alimentazione. Per aiutare i bambini a non disperdere energie e a combattere la stanchezza, è bene curare la dieta con una maggiore attenzione in questi giorni. Il 50-60% delle calorie deve arrivare dai carboidrati, il 30% dai grassi e il 12-15% dalle proteine, ma è altrettanto importante, spiegano i nutrizionisti, assicurare al bambino il giusto apporto di vitamine, fibre e sali minerali.

Il rientro a scuola va programmato per tempo
Non possiamo pensare che un bambino anche dopo solo due settimane di vacanza sia subito pronto ad affrontare i ritmi e gli impegni scolastici. Il bambino ha bisogno che qualcuno lo prepari a riprendere il contatto con il mondo scolastico e i genitori possono cominciare a introdurre qualche giorno prima l’argomento scuola nelle loro conversazioni con i figli.

La scuola non deve essere presentata come una minaccia
Quando i bambini mettono a dura prova la vostra pazienza, la scuola non va descritta come il luogo del dovere e delle punizioni. Sono sufficienti le loro ansie tipiche di questa fase e non ne vanno aggiunte altre. Meglio invece comunicare l’entusiasmo di chi riscopre tante novità.

Rispettare orari
Mandateli a letto gradualmente un po’ prima, e svegliateli prima rispetto ai tempi delle vacanze. Poi usate solo fermezza e autorevolezza per far rispettare gli orari.

Gratificare i bimbi
E’ importante poi festeggiare il primo giorno di scuola. Una pizza tutti insieme, un bel regalo, sono un segnale per dire che qualcosa è cambiato, lui o lei è tornato al suo “lavoro” proprio come i genitori.

La merenda a scuola
Il momento della ricreazione è fondamentale per il piccolo studente: se immaginiamo il nostro corpo come una macchina che per funzionare bene ha bisogno di carburante facilmente comprendiamo come il carburante del nostro corpo sia il cibo e quanta importanza rivesta dunque l’educazione ad alimentarsi in modo corretto.
Durante l’infanzia è fondamentale porre particolare attenzione al corretto apporto di alcuni componenti, in particolare ferro, zinco e calcio. In cartella quindi largo a frutta e yogurt, mentre meglio evitare le merendine

Non sovraccarichiamoli di impegni
Oggi la tendenza è avere bambini super impegnati, iscritti a molti corsi e in competizione con gli altri. Ma bombardare i bambini di stimoli, imponendo loro mille attività e costringendoli a imparare un po’ di tutto, non serve affatto a prepararli ad affrontare meglio ciò che il futuro riserverà loro.

Al contrario, infilare i bambini in un vortice di impegni scanditi da orari martellanti, sballottandoli qua e là come pacchi, rischia di privarli della possibilità di vivere un’infanzia serena e di instillargli una costante ansia da prestazione che li renderà emotivamente fragili e incapaci di tollerare qualsiasi frustrazione. Spontaneità, assenza di filtri morali, curiosità, attenzione alla dimensione “magica” e intuitiva. Se non si coltivano queste qualità, diventano spenti e tristi: il peggior delitto che si possa compiere. La ricetta è semplicissima: meno impegni “utili”, più gioco, più creatività. Un po’ di noia e di ozio: due toccasana per i bambini.

Silvia Trevaini

Videonews