Il polline d’api: l’integratore naturale che fa bene all’organismo

A febbraio a causa del freddo siamo ancora a rischio di cali energetici e di conseguenza di un possibile  abbassamento del sistema immunitario. Prendiamo l’energia che ci manca e che ci serve dal polline.
Si tratta infatti di  un portentoso integratore naturale: contiene infatti tantissime sostanze e micronutrienti che stimolano le difese immunitarie e l’attività del sistema enzimatico antiossidante, con benefici su tutti i sistemi corporei. Vediamo i principali.
Il polline e, prima di tutto, una ricca fonte di selenio che contrasta l’azione invecchiante dei radicali liberi e, in sinergia con la vitamina E, tonifica muscoli e cuore. Contiene anche un’alta dose di vitamina C, che rafforza il sistema immunitario, e un aminoacido, la lisina, che  protegge il cuore.
Grazie alla vitamina C il polline aiuta inoltre a combattere infiammazioni e stress, a eliminare le tossine e a rafforzare mucose e capillari.
Un’altra vitamina ben rappresentata è la A sotto forma di betacarotene: protegge mucose, occhi e vista, sovrintendendo all’attività dell’ipofisi e alla regolazione del sonno. Il polline contiene aminoacidi, ferro, vitamine del gruppo B, acido folico, manganese e niacina, che rigenerano ormoni e tessuti nervosi. E’ presente anche la vitamina D, che protegge le articolazioni.
Altri due aminoacidi (tirosina e metionina) combinati con lo iodio sovrintendono al corretto funzionamento della tiroide. Lo zinco e l’acido glutammico, infine migliorano l’attività dei neuroni.

Le proprietà riconosciute al polline

  • Stimola l’organismo e lo aiuta a prevenire le aggressioni microbiche, rafforzandone le difese.
  • Regolarizza le perturbazioni funzionali, riequilibrando i metabolismi fragili.
  • Ridona forza ai convalescenti, alle persone affaticate, indebolite, intossicate.
  • Aiuta le persone che soffrono di anoressia a ritrovare l’appetito e riacquistare peso. E’ raccomandato in tutti i casi di decalcificazione, rachitismo, ritardi nella crescita, allattamento. È  anche un eccellente rimedio contro l’anemia.
  • Combatte l’affaticamento intellettuale, la nevrastenia, l’astenia. Migliora l’attività del cervello, il lavoro intellettuale, la memoria.
  • Regolarizza le funzioni intestinali, ristabilisce le funzioni dell’intestino perturbato da costipazione cronica o diarrea. Combatte la colite, gli stati fermentativi, è sussidiario nei trattamenti di colibacillosi, grazie alla sua azione attiva sui batteri intestinali patogeni. Il polline è l’alimento per eccellenza dell’intestino, lo si può definire ‘agente di polizia’ dell’intestino.
  • Grazie alla rutina combatte efficacemente la caduta dei capelli.
  • È  ottimo contro l’astenia sessuale e l’impotenza.
  • Aiuta a combattere l’invecchiamento precoce e la senescenza. Per gli uomini agisce in modo efficace contro l’ipertrofia della prostata. Alcuni autori riportano di azione ‘miracolosa’ in caso di adenoma prostatico. È  accertato che il consumo quotidiano del polline permette di guarire prostatiti gravi, ribelli ad ogni forma di trattamento. In molti casi, grazie alle sue proprietà decongestionanti e antiflogistiche, permette di evitare l’operazione alla prostata in uomini in cui l’asportazione di tale organo pare essere l’unico modo per porre fine alle sofferenze provocate dall’ipertrofia, che comprime l’uretra prostatica, impedendo alla vescica di svuotarsi.

PRENDILO SEMPRE ALLA MATTINA

La dose quotidiana di polline consigliata è di un cucchiaino al giorno, meglio al mattino a colazione: poiché ha un effetto tonico, è meglio evitarlo alla sera. Per un’azione d’urto nei periodi di forte stanchezza, si può arrivare a 3 cucchiaini nell’arco di 24 ore.

La “cura” può durare circa un mese: va ripetuta in primavera e in autunno se non si è presenza di casi particolari come convalescenze, depressione, immunodeficienza. In questo caso la terapia può durare anche per 2-3 mesi. Il polline (che in commercio si trova in versione disidratata) va sempre masticato bene ma, se non si gradisce il suo sapore, può essere mescolato a yogurt o miele.

CONSERVALO NEL VETRO SCURO

Appena estratto dall’arnia il polline può essere congelato o viene disidratato e messo in vendita in vasetti: meglio che siano di vetro scuro, che previene le alterazioni provocate dall’esposizione a luce e calore.

È  L’IDEALE IN CONVALESCENZA E IN PRESENZA DI DIGESTIONE  FATICOSA

Dà forza dopo l’influenza.

Il polline è indicato nei casi di stanchezza legati a malattia e convalescenza. Grazie alla massiccia presenza delle vitamine del gruppo B oltre che del ferro, rimette in forza i soggetti debilitati, fa aumentare l’appetito e previene le anemie.

Abbassa la pressione.

In virtù dei suoi flavonoidi (catechina e epicatechina) il polline riduce l’ipertensione e previene la fragilità capillare; grazie alla rutina combatte arteriosclerosi e trombosi e allevia varici ed emorroidi. Inoltre abbassa i livelli di colesterolo cattivo e di trigliceridi.

Riattiva la flora intestinale.

Il polline è ricco di amido e fibre: è dunque un ottimo alleato per salvaguardare la salute del tratto intestinale ed è un valido integratore in caso di diverticoliti, fermentazioni e aerofagia. E’ utile dopo un periodo di dieta grassa e zuccherina per eliminare l’eccesso di acidità.

Silvia Trevaini

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