Le cheratosi attiniche sono delle chiazze ruvide e crostose che compaiono in aree cronicamente danneggiate dal sole, sono anche dette cheratosi solari. Le cheratosi attiniche misurano di solito tra i 2 e i 10 mm di diametro e possono essere del normale colorito della cute, eritematose, rosee o biancastre con un crosta adesa sopra. Possono essere piane o rilevate. Oltre alla ruvidità la cheratosi attinica può talvolta manifestare sensazione di bruciore o addirittura dolore se traumatizzata anche in maniera superficiale. Oggi voglio approfondire questo argomento e successivamente parlarvi di un laser utilizzato anche per la cura di queste patologie. E davvero molto efficace.
PERSONE A RISCHIO
Le cheratosi attiniche o solari tendono a colpire di più persone dalla pelle chiara che siano esposti al sole. In particolare sono sensibili le persone bionde o rosse di capelli con occhi verdi, azzurri e grigi. Le aree colpite sono di solito affette da elstosi, che consiste in un assottigliamento della pelle con rottura delle fibre elastiche, aumento dei capillari, discromie e acromie.
SEDI COLPITE
Le cheratosi attiniche colpiscono prevalentemente la faccia, la testa, la parte posteriore del collo e superiore del torace, dorso delle mani e avambracci. I maschi tendono sviluppare spesso cheratosi attiniche anche sui padiglioni auricolari, le donne meno per la protezione dei capelli, ma di più sulle gambe per l’uso delle gonne.
ELEMENTI DI RISCHI PER LE CHERATOSI ATTINICHE
Le cheratosi attiniche o solari sono delle lesioni precancerose e come tali possono evolvere (circa il 10-15 % delle cheratosi) in un tumore maligno della pelle: il carcinoma spinocellulare detto anche squamoso particolarmente aggressivo se insorge a livello delle labbra. Infatti le cheratosi attiniche più pericolose sono quelle che insorgono sulle labbra che sono dette anche cheiliti attiniche. Fortunatamente la evoluzione in cancro non è automatica e costante e inoltre la evoluzione avviene di solito nel corso di anni. Non vanno confuse con le cheratosi seborroiche che non hanno potenzialità precancerosa
DIAGNOSI E TERAPIANella gran parte dei casi la diagnosi è clinica e può essere fatta senza difficoltà da un dermatologo esperto. In caso di dubbio sul grado di evoluzione della cheratosi attinica può essere indicata una biopsia.
Il trattamento più comune e semplice è quello con la crioterapia con azoto liquido, però si possono trattare anche con curettage, Laser CO2 o retinoidi per via locale. E appunto con il laser frazionale Thulium.
L’evoluzione del laser frazionale
Le due lunghezze d’onda del sistema laser frazionale Fraxel re: store possono essere scelte a seconda della terapia e della estensione della cute da trattare. Il sistema laser Fraxel re:store utilizzato al centro dall’esperto Santo Raffaele Mercuri, primario dell’unità di dermatologia del San Raffaele di Milano, che offre i vantaggi del precedente modello, ampliandone la capacità di penetrazione in profondità ed eliminando l’utilizzo del colorante blu previsto nella prima versione.
La velocità di esecuzione dei trattamenti e interfaccia grafica sono migliorati ma, cosa piu’ importante, accanto alla lunghezza d’onda di 1550nm, nel nuovo laser e’ stata aggiunta una lunghezza d’onda di 1927nm. Si tratta della prima applicazione del laser a fibra drogata Thulium/Tm:fiber nell’ambito della medicina estetica, ottimale per il trattamento della pigmentazione e di altre condizioni superficiali della pelle. La tecnologia di una doppia fibra laser in un unico sistema consente di eseguire un efficace trattamento non ablativo di ringiovanimento cutaneo con risultati evidenti su vaste aree del corpo, mediante una unica operazione e, al tempo stesso, di offrire ai pazienti sicurezza, comfort e minima convalescenza post trattamento, con risultati che alcuni ritengono superiori a un trattamento superficiale eseguito con un laser CO2 frazionale. Importantissimo questo per il trattamento di cheratosi attinica. Il meccanismo è noto: tramite l’emissione di microscopiche colonne laser che penetrano in profondità, si facilita il rimodellamento del collagene e si ringiovanisce la pelle stimolando la crescita di nuove cellule cutanee. Inoltre, nel rispetto del metodo frazionale il laser tratta solo una frazione di tessuto cutaneo alla volta, lasciando la cute circostante intatta (come evidenziato dalle istologie), con la conseguenza di un rapido processo di guarigione.
Prima e dopo un mese da un trattamento
Dopo le prime 24 ore dal trattamento l’epidermide si ricostituisce integralmente, perchè i tessuti hanno il tempo di attivare il naturale processo biologico di riparazione in profondità. La matrice extracellulare danneggiata è rimpiazzata da nuove fibre di collagene, elastina e acido ialuronico generati dai fibroblasti alla periferia della microzona di impatto del laser, indipendentemente dal tipo di pelle trattata. Lo scanner integrato nel manipolo con movimento intelligente segue la velocità della mano dell’operatore che pennella la pelle, depositando le microzone termiche con precisione, in maniera automatica e garantendo uniformità al trattamento. La nuova lunghezza d’onda permette al medico di affrontare meglio iper pigmentazioni e discromie sull’intero corpo, con minimo disagio per il paziente, in una sola singola seduta. Con la semplice selezione dal touch screen di una delle 2 lunghezze d’onda (1550nm o 1927nm) è possibile trattare in profondità o più in superficie, a partire da 200 micron garantendo il massimo di efficacia e rapidità. Viene quindi consigliato per lesioni pigmentate, rughe periorbitali, cicatrici d’acne, cicatrici chirurgiche, melasma, cheratosi attinica, e indicazioni che spaziano dal ringiovanimento cutaneo al trattamento delle smagliature.
Silvia Trevaini
Videonews