Piccoli interventi (in alcuni casi “non-interventi”) per grandi risultati. Sempre di più, la chirurgia plastica guarda alla naturalezza come al suo primo e più importante obiettivo. Una strada ormai lontana dagli eccessi degli anni 80 e 90 e punteggiata di accortezze e ritocchi mini, declinati in modo diverso nelle diverse parti del corpo.
Nel caso del seno, ad esempio, l’ultima novità è la possibilità di utilizzare il grasso autologo, cioè prelevato dalla paziente stessa, per “rifinire” la mastoplastica additiva, l’intervento di aumento del seno al primo posto nel nostro Paese. Attenzione, però: non si tratta di aggiungere una seconda operazione a quella che prevede l’impianto delle protesi di silicone, ma semplicemente di utilizzare un’accortezza in più, attingendo alla tecnica del lipofilling. Perché farlo? Risponde il dottor Francesco Klinger, chirurgo plastico del Centro Medico Visconti di Modrone di Milano. Continua a leggere