Ansie, paure e attacchi di panico: ecco cosa c’è da sapere

Paura, ansia, panico sono reazioni comuni davanti ad un pericolo presente o imminente, nel Sistema Nervoso Centrale (SNC) sono mediate dall’amigdala, una precisa struttura cerebrale e non sono necessariamente elementi negativi, anzi. Oggi ne parliamo insieme al Professore Mario Savino del Centro Medico Visconti di Modrone, Milano.
L’ansia di separazione, ad esempio, negli uomini e negli animali aiuta i cuccioli a non perdere di vista i genitori e restare così facili vittime dei predatori; l’ansia prestazionale ci spinge a preparare al meglio una performance; la paura ci insegna a non rischiare troppo a scapito della nostra incolumità, oppure ci induce a scegliere tra l’affrontare la minaccia o evitarla (“fight or flight response”) e così via.
Talvolta, tuttavia, l’ansia è patologica: sproporzionata agli eventi, all’entità della minaccia. Del tutto immotivata o quasi, prolungata, penosa fino ad intaccare profondamente la nostra qualità di vita. Questa paura invalidante, l’ansia che arriva al panico senza un valido motivo, rappresenta molto spesso il sintomo di un disturbo neurologico o psichiatrico e, non di rado, colpisce anche persone solide, coraggiose, sicure di se e non solo quelle timide, apprensive, sensibili.

Professore Mario Savino del Centro Medico Visconti di Modrone

L’ansia patologica può quindi segnalare la presenza di un disturbo, un Disturbo d’Ansia per l’appunto, queste vere e proprie malattie sono relativamente frequenti e vengono classificate come:

Ansia di separazione
Fobie semplici
Ansia ossessiva
Ansia Sociale
Ansia post-traumatica
Attacchi di Panico e fobie correlate (claustrofobia, ipocondria, agorafobia, etc.)
Ansia generalizzata

L’ansia di separazione, la paura del distacco, è più frequente nel bambino e si manifesta con pianto ed agitazione quando i genitori si allontanano lasciando il bambino in un ambiente poco familiare, è comune la paura di perderli, la paura che non facciano ritorno.
Le fobie semplici sono caratterizzate dall’esagerata paura di oggetti, animali o situazioni. Si accompagnano ad evitamento, disagio anche intenso, manifestazioni neurovegetative spesso differenti a seconda del tipo di fobia (bassa pressione e capogiro nella fobia del sangue, fuga nella fobia di cani o uccelli).

L’ansia ossessiva si accompagna ad ossessioni e compulsioni ed al disagio che queste sovente comportano. Ad esempio se non controllo ripetutamente di aver chiuso la porta, spento le luci, pulito un ambiente (e molte altre situazioni), entro in uno stato d’ansia, di paura che il più delle volte mi obbliga ad eseguire i controlli rituali del caso, anche più volte.

L’ansia sociale non è semplice timidezza o bassa autostima, si tratta di un vero terrore, estrema paura della critica e del giudizio altrui. E’ invalidante al punto di non consentire di prendere la parola di fronte a chiunque, di farci sentire goffi ed inadeguati ovunque, fino a condurci all’isolamento sociale quasi completo, spesso con la necessità di tenere gli occhi bassi di fronte alle persone che non appartengono alla più stretta cerchia familiare.

L’ansia post-traumatica consegue ad eventi altamente drammatici ad alto impatto emotivo (aggressioni, violenze, guerra, incidenti gravi) e si accompagna a paura ed episodi di agitazione legati al rivivere l’evento traumatico (i cosiddetti “flashback”).

Gli attacchi di panico sono crisi ansiose acute e relativamente brevi, spesso accompagnate da vari sintomi fisici (palpitazioni, soffocamento, capogiro, malesseri vari) e dalla forte paura di morire o perdere il controllo ed impazzire. Le crisi comportano il più delle volte la paura che si ripresentino e l’evitamento delle situazioni in cui le abbiamo esperite o che temiamo possano scatenarle.

L’ansia generalizzata è una sorta di iperapprensività continua, ansia persistente (spesso accompagnata da disturbi fisici, gastrointestinali), allarme continuo con paura per i propri cari (angoscia al suono di una sirena, preoccupazione al trillare del telefono).

 

Silvia Trevaini

Videonews