Bocciato alla prova costume il 46% degli italiani. Il dato, sicuramente non incoraggiante, arriva da un sondaggio svolto da Coldiretti al termine dei ponti di primavera che tradizionalmente vedono il debutto sulle spiagge. In base ai numeri diramati dall’associazione, sono sempre più numerosi i nostri connazionali in sovrappeso (il 35,6%) o addirittura obesi (10,4%).
Anche se per ottenere grandi risultati occorrono tempo e fatica – e soprattutto dieta e sport – non è troppo tardi per eliminare quel rotolino e quella rotondità di troppo ricorrendo alla lipoaspirazione.
Abbiamo chiesto al dottor Francesco Klinger, responsabile del Reparto di chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica presso il Gruppo Multimedica di Milano e referente presso il Centro Medico Visconti di Modrone di Milano i tempi e i modi di questo intervento.
Quando scatta il “semaforo rosso” per la lipoaspirazione, cioè fino a quanto tempo prima delle vacanze ci si può sottoporre all’intervento?
Si può sfoggiare una silhouette invidiabile, senza lividi e gonfiori, già 15-20 giorno dopo l’operazione, anche se come sempre il recupero dipende dall’entità dell’intervento. Più questo è stato esteso, invasivo e traumatizzante per i tessuti, più saranno necessarie attenzioni e tempo per ritornare alla normalità.
Qual è il paziente ideale per questo tipo di intervento?
Un paziente vicino al peso forma, che presenta adiposità localizzate. Nel caso delle donne, spesso sono posizionate nella parte alta ed esterna delle cosce, sull’addome e, soprattutto dopo i 40 anni, sopra il ginocchio.
In cosa consiste l’intervento?
Si pratica un’incisione di pochi mm, attraverso la quale si inserisce una cannula aspirante, che viene poi azionata in modo da raggiungere e aspirare i depositi localizzati. Al termine dell’intervento non è necessario ricorrere ai punti di sutura e l’unico segno che rimane sono edemi ed ecchimosi, che però si riducono progressivamente, fino a scomparire mediamente in 15-20 giorni.
Si può fare qualcosa per ridurre la convalescenza e gli effetti indesiderati?
Sì. Soprattutto, si può fare qualcosa per migliorare il risultato finale. La lipoaspirazione è infatti l’intervento in cui è più importante la collaborazione e l’impegno del paziente. Le raccomandazioni principali sono due: indossare una guaina elastica che favorisce la retrazione dei tessuti superficiali, che dopo una lipoaspirazione risultano sovrabbondanti, e praticare 5-10 minuti di massaggi al giorno, per almeno una settimana, in modo da favorire la scomparsa di lividi e gonfiore.
La lipoaspirazione è un intervento doloroso?
No e neanche in fase di convalescenza. Lascia al massimo una sensazione di indolenzimento, al massimo di dolorabilità.
Dopo quanto tempo ci si può esporre al sole?
Se l’intervento è stato di piccola entità, anche dopo 30 giorni, avendo però la cautela di proteggere l’incisione con una crema a protezione totale per 2-3 mesi.
La mancata protezione delle cicatrici dal sole, infatti, determina una sorta di tatuaggio permanente: la pelle “nuova” reagisce all’attacco dei raggi solari con un’iper-pigmentazione per cui la pelle resta definitivamente più scura.
Silvia Trevaini
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