Antigravity in inglese significa “contro la gravità”. L’Antigravity yoga è un particolare stile di yoga, che sembra essere proprio l’ultimo in ordine di tempo partorito dall’incontro della sapienza millenaria orientale con la frizzante mente orientale; viene praticato con l’ausilio di speciali “amache” che permettono, appunto, di “sfidare la gravità”.
Molte casalinghe e persone normali si ritrovano in posizioni sospese che non avrebbero mai immaginato. Poi scendono dalle amache, si misurano con il metro posizionato all’uscita della sala e sono più alte di due centimetri grazie al lavoro di decompressione: un risultato tangibile fin dalla prima lezione, anche se purtroppo non cumulativo. Vedere il mondo da una prospettiva diversa aiuta, inoltre, ad aprire la mente ed essere più creativi”.
Origini e filosofia
L’Antigravity yoga è un regime di fitness studiato per aumentare il livello generale di salute e agilità nelle persone che lo praticano. Si tratta di una disciplina creata da Christopher Harrison – un danzatore acrobatico di Broadway – che ha voluto unire le pratiche acrobatiche con la filosofia originale dello yoga. Suo desiderio è permettere a tutti di sperimentare la piacevole sensazione di essere sospesi in aria, e di trarre i benefici fisici che derivano dalle posizioni classiche dello yoga (asana) grazie alla facilitazione dal sostegno dell’amaca di stoffa.
Alle asana tipiche dello yoga sono state aggiunte tecniche prese dalla danza, dal Pilates e dalla disciplina americana chiamata Calisthenics, per creare un lavoro completo che modelli il corpo riallineando le compressioni dovute alla gravità. Il concetto di ausilio di strumenti per facilitare il raggiungimento della posizione ricorda lo stile diIyengar yoga, ma la differenza senza dubbio è nell’aderenza ai suoi principi originali. Nella tecnica Antigravity il riferimento allo yoga è dato più dalla ricerca di un rilassamento totale del corpo – e quindi una liberazione dallo stress e dall’affaticamento mentale – che non dalla ricerca della fusione con l’assoluto; la pratica è quasi totalmente una disciplina fitness che con lo yoga vero e proprio ha in comune forse solo il nome.
La pratica
La sessione di Antigravity yoga dura circa 45 minuti e viene praticata con l’ausilio di una speciale amaca appesa al soffitto che permette al corpo di eseguire i movimenti senza le costrizioni dovute alla forza di gravità. Asana prese in prestito dallo yoga, movimenti del metodoPilates, ed esercizi propri della ginnastica artistica competitiva accompagnano la lezione svolta sempre con l’ausilio dell’amaca. Il metodo è semplice, sicuro e divertente, assicurano gli istruttori: non c’è nessun pericolo, è una disciplina acrobatica aperta a tutti.
Musica, solitamente New Age per favorire il rilassamento, accompagna tutta la sessione, alla fine della quale è previsto sempre un lungo rilassamento completamente sospesi e abbandonati all’interno dell’amaca che, in questo caso, funge da vero e proprio letto.
I benefici dell’Antigravity yoga
I benefici dell’Antigravity yoga sono legati al fatto che lo sforzo muscolare viene compiuto senza essere a carico della colonna vertebrale e quindi, anche nelle posizioni più complicate – si pensi alle posizioni capovolte dello yoga – non c’è nessun pericolo di traumi. Oltre a non causare traumi, il fatto di essere “appesi” a un sostegno contribuisce allo stiramento della colonna vertebrale con conseguente beneficio di tutto il sistema musco-scheletrico e nervoso. I muscoli che vengono rafforzati inoltre, grazie alla sequenza di esercizi proposta, sono quelli degli arti inferiori e superiori, della fascia addominale e i cosiddetti “core muscels”, i muscoli di sostegno: il tutto sviluppando eleganza del movimento, fluidità, senso dell’equilibrio e maggiore percezione del proprio corpo.
I maestri e le scuole
Christopher Harrison
Istruttore contemporaneo. Harrison si forma come ginnasta professionista e come ballerino acrobatico a Broadway. La sua conoscenza del corpo è approfondita inoltre dagli studi dikinesiologia e fisioterapia. L’incontro con lo yoga è del 1990 in un college Ayurvedico in India, seguito dalla pratica dello Yoga integralepresso il centro di New York. Studi di Pilates completano il quadro di questo artista-ginnasta eclettico e fecondo. Nasce dalla visione di Christopher Harrison, atleta, ballerino e coreografo statunitense, che nel 1991 fondò la compagnia artistica Antigravity Inc e progettò nel 1999 la prima amaca antigravità in tessuto soft touch. La disciplina è stata sviluppata inizialmente come forma di riscaldamento per la compagnia di danza e rinforzo muscolare. Ma presto il suo “skyloft” nel centro di Manhattan diventò il luogo di nascita di tecniche acrobatiche che oggi possiamo ammirare in molti spettacoli famosi. Sperimentando le sue innovative attrezzature a 15-30 metri dal suolo, Harrison scoprì ben presto i benefici della decompressione su colonna e articolazioni attraverso le inversioni a zero compressione. E, una volta messo a punto il programma di base, Harrison presentò ufficialmente l’Antigravity yoga nel 2007.
Antigravity Yoga, la nuova disciplina del benessere
“Si tratta di un tipo di lavoro fisico e mentale adatto a tutti: la forza della vita che ti butta giù è la stessa energia che ti fa risalire – spiega Sayonara Motta, campionessa mondiale di aerobica nel 1992 e oggi master trainer per l’Italia di antigravity fitness. Liberarsi del senso di gravità ha molti vantaggi: svincola le articolazioni dalla compressione, distende la colonna, migliora il sistema circolatorio e linfatico, ringiovanisce la pelle stimolando la microcircolazione e infonde fiducia in se stessi e nell’allenatore.
Silvia Trevaini
Videonews