Molte donne soffrono di dismenorrea: il dolore che si manifesta prima, durante o dopo le mestruazioni. Tale dolore può interessare il basso ventre, la regione lombosacrale e, talora, la parte interna delle cosce. “Nei casi gravi, possono manifestarsi anche nausea, vomito e, saltuariamente, svenimenti: ci spiega la Dottoressa Silvia Giulia Secchi del Centro Medico Visconti di Modrone”.
Molte le possibili cause della dismenorrea: malformazioni uterine, aderenze, polipi, fibromiomi, adenomi, infezioni acute o croniche delle tube, endometriosi, cisti ovariche. In circa il 50% delle donne, però, si tratta di un disturbo primario, ossia non correlato a lesioni organiche genitali. Molto spesso anche la tensione emotiva e il lavoro fisico eccessivo possono essere fattori scatenanti.
La terapia della dismenorrea secondaria a patologie genitali consiste nella rimozione della causa con trattamenti antibiotici o, eventualmente, chirurgici.
Le soluzioni che vengono più frequentemente proposte alle donne con dismenorrea primaria sono invece costituite da terapie farmacologiche di lunga durata con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), con antispastici, o con l’inibizione dell’ovulazione attraverso la pillola contraccettiva. Questi trattamenti hanno una buona efficacia, ma comportano spesso effetti collaterali, come disturbi gastrici o renali e reazioni di ipersensibilità nel caso dei FANS, cefalea, aumento di peso, dolore al seno e nausea nel caso della pillola estroprogestinica. Inoltre i contraccettivi orali hanno importanti controindicazioni in caso di ipertensione, fumo, patologie della coagulazione o familiarità per cardiopatia ischemica. Tra l’altro, si tratta di terapie che agiscono momentaneamente sul sintomo, ma che non sono in grado si risolvere la patologia.
Dato che la dismenorrea primaria interessa soprattutto adolescenti e giovani donne, tutto ciò si traduce in frequenti assenze scolastiche e in una riduzione della capacità lavorativa proprio in una fascia di età di grande produttività.
Già da molti anni numerosi studi a livello internazionale hanno dimostrato che l’agopuntura tradizionale cinese rappresenta una valida alternativa terapeutica al trattamento tradizionale della dismenorrea primaria basato sui farmaci, e consente di attenuare sia l’intensità del dolore che la sua durata. Durante la terapia con agopuntura vengono infatti liberate endorfine e altri mediatori bioumorali in grado di attenuare i dolori nella fase di riacutizzazione e di determinare un’azione antispastica. Inoltre l’effetto lievemente sedativo, ansiolitico e decontratturante dell’agopuntura genera un innalzamento della soglia del dolore e una migliore accettazione della propria patologia a livello di autopercezione. Da un punto di vista “energetico”, secondo le teorie della Medicina Tradizionale Cinese, l’agopuntura è in grado di riequilibrare i “ristagni” di energia (che sono la causa del dolore), garantendone l’armonico fluire, con effetti prolungati nel tempo, anche dopo la fine del ciclo di trattamento.
In definitiva, questa pratica migliora la qualità di vita delle donne affette da dismenorrea primaria, in quanto riduce i sintomi associati al dolore mestruale, limita l’assunzione di farmaci e, soprattutto, attenua in modo significativo l’interferenza del dolore con le attività quotidiane.
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