L’epilessia è un disturbo caratterizzato da una sintomatologia di convulsioni più o meno frequenti associate a scariche neurali involontarie. La crisi epilettica è determinata dall’anomala ed eccessiva sollecitazione dei neuroni del cervello. Le convulsioni rappresentano l’alterazione neurologica più frequente in età pediatrica ma la loro singola insorgenza non costituisce epilessia, invece definita da una storia clinica peculiare e confermata da diagnosi ben più specifiche. Vediamo il ruolo dell’alimentazione nella cura di questa malattia insieme alla dottoressa Sara Cordara, nutrizionista, specialista in scienza dell’alimentazione ed esperta in nutrizione sportiva presso il centro polispecialistico Prisma Mediacal Advances Milano.
Il ruolo dell’alimentazione
I bambini e i giovani che soffrono di qualche forma di epilessia, anche l’ alimentazione può rivestire un ruolo fondamentale per contribuire a migliorare la loro condizione di benessere. È stato infatti dimostrato che una dieta ricca di grassi e povera di carboidrati – la cosiddetta dieta chetogenica – ha benefici effetti sull’attività dei neuroni cerebrali, in particolare nei casi in cui la terapia farmacologica risulta poco efficace o in situazioni in cui gli effetti collaterali dei farmaci diventano troppo gravosi per i pazienti.
Secondo la ricerca, pubblicata sulla rivista Epilepsy Research, il digiuno previene la frequenza e l’entità delle crisi epilettiche. Durante la condizione di digiuno l’organismo produce corpi chetonici in abbondanza, e queste sostanze interferiscono con l’attività di alcune aree cerebrali, in particolare controllando le scariche elettriche che sono alla base dell’epilessia.
Per questo motivo, soprattutto negli Stati Uniti e in molti paesi europei, la dieta chetogenica è stata rivalutata come trattamento coadiuvante dell’epilessia infantile, l’Italia sta cominciando a seguire questo utile regime alimentare da poco.
In cosa consiste la dieta chetogenica
L’importanza del contributo alimentare nell’epilessia è confermato anche dal fatto che sempre più spesso i reparti ospedalieri di neurologia si avvalgono della consulenza di esperti nutrizionisti. Andiamo a vedere nel dettaglio in cosa consiste questo regime dietetico. La dieta chetogenica prevede infatti che il 90 per cento della razione alimentare sia composta da lipidi, il 7 per cento da proteine e solo il 2-3 per cento da glucidi: percentuali piuttosto lontane dalle regole alimentari dettate dalla dieta mediterranea, che includono soltanto il 10 per cento di proteine, il 65 di carboidrati e 25 di lipidi.
E’ possibile seguire questa dieta anche a casa senza per forza recarsi in ospedale, affidatevi però a uno specialista in scienza dell’alimentazione, che vi farà da guida ed eventualmente vi consiglierà l’utilizzo di prodotti nutrizionali specifici.
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