Con il termine vaginismo si intende una contrazione spastica, riflessa, involontaria della muscolatura perineale e del terzo esterno della vagina, stimolata dall’immagine, l’anticipazione o il reale tentativo di penetrazione vaginale mediante il pene, un dito o un oggetto, impedendo parzialmente o totalmente la penetrazione vaginale, anche in occasione dell’esame ginecologico. Nella donna affetta da questo disturbo, la risposta sessuale sotto forma di eccitazione od orgasmo clitorideo può essere del tutto normale. A volte questa condizione può essere associata ad una vera e propria fobia della penetrazione e del coito. Le cause possono essere di natura psichica, legate ad una difficoltà ad abbandonarsi al piacere, ad un apprendimento distorto sui temi del sesso e del corpo, un abuso subito o difficoltà ad educare i processi separativi dell’io. Il vaginismo può essere primario o secondario, cioè verificarsi dopo un funzionamento normale. Per la diagnosi corretta, occorre escludere la presenza di anomalie anatomiche o altre anomalie fisiche che possono causare il problema. Ce ne parla la Dott.ssa Giulia Bracci, psichiatra e sessuologa del Centro Medico Visconti di Modrone.
IL VAGINISMO NON ESCLUDE L’AMORE E LA FEDELTA’ NELLA COPPIA
Al contrario di ciò che culturalmente si potrebbe pensare, le donne che presentano questo disturbo conducono una vita socialmente e sentimentalmente gratificante, possono essere affermate nel lavoro, sono in grado di costruire solide relazioni, sono di bell’aspetto, curate ed attraenti. In una buona percentuale delle coppie, il partner di una donna vaginismica presenta disfunzioni sessuali, più frequentemente identificati nell’eiaculazione precoce o deficit erettivo, a suggelare quelli che, comunemente, vengono definiti “matrimoni bianchi”, ovvero non consumati. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, si tratta di coppie unite da un patto di fedeltà e da un legame emotivamente profondo.
TRADIRE COME SOLUZIONE AL DISTURBO SESSUALE?
Spesso la donna vaginismica e il partner con deficit sessuale definiscono una coppia “collusiva”, in cui l’uno sostiene ed alimenta il sintomo dell’altro. Nel lungo termine queste problematiche possono creare una frattura, un senso di frustrazione, legato al fatto che può emergere un desiderio di genitorialità, motivo per cui spesso il vaginismo giunge in consultazione specialistica. In alcuni casi non e’ escluso che la coppia “ scoppi” e che i due partner abbiano rapporti soddisfacenti con altri individui. Il tradimento è un agito che rompe la continuità e nella società moderna la fedeltà sembra essere considerata paradossalmente la vera trasgressione. Attualmente la possibilità di fruire rapidamente di variegati strumenti di comunicazione come social network, navigazione in internet, chat private per incontri ha permesso di ampliare in maniera esponenziale le conoscenze con l’altro sesso, sostenendo anche il messaggio che il raggiungimento della felicità e della soddisfazione sessuale sono dei diritti, liberamente concessi ad ogni costo. Il tradimento ormai viene reputato come non solo “normale” ma anche benefico e salutare e questo ha condotto ad un aumento esponenziale dell’infedeltà. Le statistiche attuali affermano che 7 persone su 10 tradiscono, e in prevalenza, il sesso femminile rispetto a quello maschile. Certo è che il tradimento ha le vesti di un’illusione di momentanea e temporanea felicità perché può inizialmente rivelarsi un’esperienza frizzante, ci fa sentire vivi, leggeri, spensierati; con il tempo si trasforma in un fardello pesante, un limbo di sensi di colpa e sofferenza, accompagnato dall’imminenza di una scelta da attuare. Da spensierata libertà si trasforma in una gabbia, da cui spesso non è facile scappare.
RISCOPRIRE LA SESSUALITA’ NELLA COPPIA E’ UN’ARMA VINCENTE
Tuttavia l’importanza di preservare un legame profondo, esclusivo e solido come quello che spesso caratterizza le coppie dove la donna è affetta da vaginismo, merita una valida e concreta possibilità di intervento terapeutico. Tale modello di intervento, avvalendosi anche del grado di affettività reciproca tra i partner, consente una psicoeducazione sessuale all’interno della coppia e una risoluzione non soltanto del vaginismo ma anche delle eventuali disfunzioni presentate dal partner. La terapia sessuale integrata presenta un’alta percentuale di successo nel trattamento di questi disturbi permettendo di promuovere una parte essenziale del nostro benessere psicofisico e relazionale, quale e’ una vita sessuale soddisfacente ed appagante. Gli interventi per il vaginismo devono essere trattati attraverso un percorso terapeutico finalizzato ad affrontare le varie dinamiche intrapsiche che possono sostenere il disturbo, oltre ad un’ eventuale riduzione dell’ansia fobica, una ristrutturazione della propria percezione corporea e genitale e un percorso di desensibilizzazione in vivo. Ciò che è noioso dell’amore è che si tratta di un delitto in cui non si può fare a meno di un complice”
Charles Baudelaire.
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