E’ la vibrazione originaria, al centro delle religioni dell’ India.
Sono centinaia le metafore che intendono chiarire il significato dell’ Om. Per la Mundaka Upanishad, tra i sacri testi dell’induismo, l’OM è l’arco, l’anima è la freccia e il bersaglio è lo spirito cosmico. Secondo questa tradizione tutto è energia in forma condensa, le piante, le rocce, le stelle e i nostri corpi e l’OM è la chiave per accedere alla scatola nera di queste misteriose presenze. Ecco perché voglio dedicare questo articolo al suono dell’Om. Come spiegherò esso può essere considerato anche un suono di guarigione oltre a favorire la genesi di stati di coscienza elevati e l’evoluzione spirituale. L’OM si può cantare o recitare, anche mentalmente, tutte le volte che vogliamo.
Oltre a riprodurlo con la nostra voce, ascoltare con reverente attenzione tutti i suoni naturali che si percepiscono costituisce la chiave per approfondire l’esperienza dell’OM. In particolare, questo suono si distingue in maniera chiara e continua nella meditazione profonda. Il maestro Paramhansa Yoganandya suggerì ai suoi discepoli una tecnica di guarigione basata sull’OM. Se al momento di coricarti ti senti agitato, prima di dormire scrivi OM o Amen sul cuscino, tracciando le lettere con le dita. Visualizza mentalmente la luce attorno al tuo corpo, guarda nell’occhio spirituale ( tra le sopracciglia) e ripeti diverso volte: “io sono la luce. Buio vola via!”. Inoltre, in piedi o seduto porta i palmi delle mani davanti a te, poi congiungili dietro la schiena e infine riportali davanti al tuo corpo, diverse volte in rapida successione, cantando OM.
La scienza più evoluta concorda dunque con la visione dei grandi mistici del passato: non esiste una materia solida e rigida ma tutto vibra ed è in movimento. A velocità diverse tutto si muove. Niente è statico. Mai. Ogni oggetto è composto da atomi, a loro volta composti da particelle infinitesimali che possono manifestarsi come corpuscolo o onda, cioè vibrazione. L’energia che compone la materia si manifesta talvolta come onda e talvolta come particella: così i mante in sanscrito agiscono sulle onde che poi diventano forma e intervengono sulle forme in-formandole con un nuovo messaggio. In altre parole, ascoltati con attenzione e pronunciati bene, i Mantra formano e in-formano l’energia, sia quella invisibile sia quella visibile, che comunemente chiamiamo materia.
Ma perché l’Om è cosi importante? L’ok è composto dai tre suoni A-U-M, che si sono fusi assieme. Secondo gli psicoterapeutici ogni suono corrisponde ad una vibrazione che, quando emessa, va a stimolare alcune parti del corpo e, in modo corrispondente, parti dei polmoni e componenti della nostra esperienza.
Cosi la A stimola la parte bassa dei polmoni, la zona addominale ( del plesso solare e degli organi interni) e la componente fisica della nostra esperienza;
La U stimola la parte intermedia dei polmoni, la zona toracica ( che racchiude il cuore) e la sfera emotiva della nostra vita;
Mentre la M agisce sulla parte alta dei polmoni, la zona cerebrale e la sfera psichica.
Pratiche Detox: il suono dell’ape ronzante
Nella tradizione dedica, l’emissione di specifici suoni costituisce la pratica del Nada Yoga. Si ritiene che queste tecniche rimuovano le impurità fisiologiche. Si inizia, però, con l’accensione del fuoco interno attraverso il Bhramari Pranayama ( il respiro dell’ape ronzante, simile al suono dell’OM): come spiega Deepak Chopra il fuoco interno (Agni) è di per sé benefico in quanto ottimizza la digestione e concorre all’eliminazione delle tossine
Seduti con gli occhi chiusi, chiudiamo le orecchie con un dito.
Tenendo le labbra chiuse, separiamo le due arcate dentali
Portiamo l’attenzione sul sesto Chakra, situato tra le due sopracciglia. Respiriamo attraverso il naso.
Espirando lentamente emettiamo un suono lungo e continuo simile al ronzio dell’ape
Continuare per 3-5 minuti.1
Silvia Trevaini
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