Trattamenti urto, peeling chimici, terapie invasive e spesso dolorose: per perseguire il mito della bellezza tante donne sono disposte a tutto. Se fino a qualche anno fa non esistevano mezze misure, oggi l’obiettivo di chi lavora nel settore è: “massimo risultato con minimo sforzo”. Tradotto: formule skincare multifunzione, sieri booster e, in tema di trattamenti, quello che funziona è l’esperienza “cocooning” con effetti soft, benché mirati. È il caso delle LED Mask: famosissime oltre oceano, hanno fatto incursione anche nel nostro paese promettendo visi lisci, distesi e luminosi in pochi minuti grazie all’azione della luce.
Nulla a che vedere con le classiche lampade abbronzanti , le LED Mask, ci ha confermato il prof Santo Raffaele Mercuri, primario del reparto di dermatologia del San Raffaele di Milano , sfruttano “la naturale energia della luce per stimolare e rigenerare le cellule. I fotoni emessi dalla luce, portano alla cellule l’energia necessaria per dar luogo a una serie di azioni differenti: riparazione di cellule danneggiate o compromesse, aumento del turnover cellulare, accelerazione della rigenerazione tessutale”. Non si contano le testimonial vip che negli ultimi mesi hanno pubblicato “selfie mascherati” attestando una vera e propria dipendenza: da Kim Kardashian a Jessica Alba, passando per Katy Perry e Eva Amurri. Tutte si sono mostrate divertite con il viso celato dietro la plastica, dimostrazione che il trattamento, a dispetto dal primo impatto un po’ claustrofobico, è piacevole oltre che funzionale. Studi recenti inoltre hanno evidenziato che tramite l’applicazione di luce led (Light Emitting Diode) è possibile accelerare i processi di guarigione nelle patologie infiammatorie quali l’acne, le ferite post traumatiche e le ulcere cutanee. Inoltre è possibile favorire la penetrazione di diverse sostanze applicate sulla cute, intervenire con efficacia nei confronti del fotoinvecchiamento e contrastare la lassità cutanea. Le LED mask hanno diversi utilizzi, a seconda delle lunghezze d’onda”, continua il prof: “La luce rossa produce un effetto bio-stimolante. Contrasta i processi di degenerazione cellulare, ideale per il ringiovanimento del viso. Stimola il derma a produrre più collagene ed elastina. La luce verde genera un’azione anti-aging e ristrutturante incrementando in modo uniforme la luminosità e il tono della pelle. Riduce le linee di espressione, rughe o cicatrici. La luce blu riduce gli in estetismi del post acne, ha un’azione antibatterica, ideale per la purificazione della pelle. La maggior parte degli strumenti Led di uso medico è costituita da pannelli sui quali sono disposti numerosi singoli elementi e il paziente viene posizionato a pochi centimetri di distanza dal pannello irradiante. La sorgente di luce utilizzata è un led atermico (non genera calore) e può essere ripetuta più volte senza rischio per il paziente. La seduta circa 20 minuti e viene effettuata su pelle detersa. Dopo il trattamento e possibile applicare creme lenitive o sebonormalizzanti. La cute non appare particolarmente arrossata ed è possibile ritornare alle proprie attività subito dopo aver eseguito il trattamento. Una luce divina, verrebbe da pensare, anche se gli effetti non sono immediati: con una frequenza d’utilizzo settimanale i primi risultati si vedono in due mesi.
Silvia Trevaini
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