È una domanda che nasce spontanea, grazie alle evidenti analogie tra le due discipline. É una domanda frequentissima a cui non è possibile rispondere con chiarezza o, per meglio dire, è una domanda che deve essere posta in altro modo. Stiamo parlando di metodologie eclettiche, ambedue dotate di validi e numerosi strumenti, che hanno in comune la capacità di soddisfare le esigenze di ogni persona; ed è proprio a partire dalla persona che è necessario porsi la questione, non solo dalle caratteristiche delle due discipline. È meglio chiedersi “Di cosa ho bisogno?” E di conseguenza “Quali sono i miei desideri, i miei obiettivi?”. Ne parliamo con il nostro esperto Gianmario Aquilino, massaggiatore e Personal Trainer presso lo studio Fisiomassage di Milano.
A partire da questo è possibile esplorare gli aspetti diversi e quelli in comune dello Yoga e del Pilates, due metodologie che svelano la loro essenza solo praticando con costanza, supportati da un valido insegnante. Difatti è l’esperienza diretta che porta ad una vera comprensione, e non solo la conoscenza intellettuale, ottenuta da testi o dal web, che può creare confusione o essere travisata. Lo Yoga è la disciplina spirituale per eccellenza, dalle radici antichissime, che fa riferimento a testi sacri la cui origine si perde nella notte dei tempi; una disciplina che ha una connotazione “esotica” che la caratterizza fortemente e la rende spesso vittima di atteggiamenti superficiali e pregiudizi fuorvianti e banali. Il Pilates, di nascita decisamente più recente, ha inglobato alcuni aspetti dello Yoga e li ha uniti in modo geniale ad altre discipline, come la danza, la ginnastica classica ecc. Il Pilates nasce in Europa e si sviluppa in America ed è espressione della concezione classica, sintetizzata dal famoso motto “mens sana in corpore sano”. Anche questo metodo è spesso vittima di pregiudizi più o meno diffusi che lo ritengono, a torto, una ginnastica dolce qualsiasi, un esercizio leggero per chi non vuol far fatica o altre amenità del genere. Già da queste considerazioni si può notare la distanza che si crea tra due differenti visoni della vita: chi pensa di sapere (senza aver esperimentato veramente) e chi esperimenta (senza pregiudizi o chiusure mentali). Sia la pratica dello Yoga, in particolar modo, sia il Pilates in origine erano riservate ad una cerchia ristretta, non erano discipline per tutti. Lo Yoga era una tecnica segreta, rivolta solo a chi ne era degno; il Pilates era un addestramento esclusivo, estremamente tecnico, per ballerini e sportivi di un certo livello. Al giorno d’oggi, grazie al cambiamento dei tempi, le due discipline si sono evolute ed aperte al grande pubblico e proprio grazie a questa apertura hanno beneficiato di nuova linfa vitale, arricchendosi ulteriormente e rendendosi disponibili per tutti. Ed è per questo che milioni di persone in tutto il mondo praticano queste discipline ed aumentano la qualità della loro vita, a tutti i livelli. Ogni persona può praticare in base alle proprie esigenze, decidendo cosa è meglio. Lo Yoga e il Pilates hanno la capacità di aumentare la consapevolezza del proprio corpo, far sperimentare la connessione profonda di quest’ultimo con la mente e far comprendere l’importanza determinante del respiro come unione di questi due elementi. Ogni persona ha un modo unico di essere e di percepire ed esprimere la propria “intelligenza del corpo” ed è importante avere a propria disposizione la più ampia gamma di pratiche per poterla esprimere al meglio. Nello Yoga e nel Pilates non esistono preclusioni: non è necessario avere particolari doti fisiche o mentali per cominciare, ogni persona parte dal punto in cui si trova, e può procedere passo passo, scoprendo sempre più le proprie potenzialità, in un percorso che è una scoperta di sé stessi, dei propri limiti e di conseguenza della trascendenza proprio di questi stessi limiti. Ovviamente lo Yoga è definito, a ragione, un percorso spirituale, e su questo preciso aspetto non si può confrontare con la metodologia del Pilates, stiamo ragionando su due approcci decisamente diversi. Pensiamo al fatto che è proprio l’atteggiamento occidentale che, in genere, mette da parte l’aspetto spirituale delle pratiche psicocorporee. Aspetto che, coscienti o meno, rimane sotto traccia e permea comunque l’esperienza di pratiche particolari come il Pilates, basate sulla consapevolezza, sulla crescita personale e sul miglioramento di sé. Non è facile approfondire in modo esauriente tutte le affinità tra le due metodologie, ci vorrebbero fiumi di inchiostro e tempo a profusione per la pratica… ma è vero che una non esclude l’altra, nel percorso che porta a star bene con sé stessi, attraverso strumenti come la scoperta (o ri-scoperta) di sé, la risoluzione di blocchi mentali e fisici e l’apertura alla vita, intesa come campo d’esperienza del nostro essere umani. Il consiglio migliore che si possa dare è di sperimentare personalmente lo Yoga e/o il Pilates, perché la scelta dipende dalla persona, dal momento che sta attraversando la persona stessa, dall’approccio dell’insegnante e da molti altri fattori che non sono valutabili. Da qui l’importanza di non valutare e/o decidere in base al sentito dire, ma praticare con serietà, per trovare la risposta alla domanda che apre questo articolo. La risposta, ammesso che ce ne sia una definitiva, appartiene solo alla persona che si pone la domanda.
Silvia Trevaini
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