Una teoria antichissima, premiata da grande successo durante il Rinascimento, soprattutto grazie al lavoro del vulcanico Paracelso. La dottrina delle segnature vuole che tutto ciò che esiste sia governato dalle stesse leggi. Non ci si stupisce di ritrovare le stesse forme e colori in parti del corpo umano e i alcuni vegetali. Ma c’è di più: queste somiglianze, ben lungi dall’essere frutto del caso, indicherebbero all’esperto quali erbe o frutti raccogliere per curare le malattie che scolpiscono l’organo somigliante. Dismesso in tempi moderni come “pensiero magico”, la dottrina delle segnature presenta tuttora alcuni casi esemplari.
Melagrana e ovaio
Intanto la melagrana è da sempre ritenuta simbolo di fertilità. Produce anche ormoni molto simili a quelli secreti dall’ovaio. La struttura follicolare dell’organo e del frutto presentano, inoltre, qualche somiglianza.
Le cellule dell’ovaio epiteliale si trovano anche in altre parti del corpo. Ad esempio, sulla superficie interna delle arterie: il succo di melograno, secondo alcune ricerche, aiuta a mantenere tali cellule in buona salute, rallentando l’aterosclerosi.
Semi di lino ed epitelio
I semini assomigliano alle cellule epiteliali di alcuni organi. Inoltre, in acqua i semi rilasciano una sostanza mucillaginosa molto simile a quella in cui “galleggiano” le cellule dell’epitelio (glicocalice). Sono note al riguardo le azioni terapeutiche e protettive del lino su varie parti del corpo in cui gli epiteli giocano un ruolo chiave. Ad esempio, la pelle o l’intestino. IL lino, poi, è ricco di lignani biologicamente simili agli estrogeni prodotti dalle cellule epiteliali delle ghiandole del sistema riproduttivo: si ritiene che i lignani concorrano alla prevenzione dei tumori sostenuti dagli estrogeni (mammella, prostata).
Noce e cervello
Qui la somiglianza è clamorosa, ci sono persino i due emisferi. Guarda caso le noci sono ricche di grassi omega-3 di cui è riconosciuta la proprietà neuro protettiva: si sta studiando a fondo l’effetto nella prevenzione del declino cognitivo e della demenza. Le noci contengono inoltre, acido gallico, vitamina E, folati e polifenoli: tutte sostanze che fanno bene al cervello.
Pino e vie aeree
Le parti terminali dei rami di pino ricordano quella dell’albero respiratorio: bronchi e bronchioli. Il pino, come tutte le Conifere, è dotato di azione balsamica, antisettica ed emolliente, utilissima se sono presenti affezioni respiratorie. L’impiego classico prevede l’impiego dell’essenza attraverso vaporizzazioni, inalazioni, frizioni sul petto, in caso di bronchiti, tosse, raffreddori e tracheiti
Rene e fagiolo, occhio e carota
I reni rimandano ai fagioli che hanno fama di essere depurativi per il rene, in particolare gli azuki. Se, invece, tagliamo una fettina di carota notiamo un parallelismo con l’occhio: sarà per la presenza di carotenoidi benefici per la vista.
Pompelmo e Seno
Arance e altri agrumi assomigliano molto alla ghiandola mammarie femminili e non a caso si prendono cura del movimento della linfa dentro e fuori dal seno. Il pompelmo contiene delle sostanze chiamate limonoidi,che hanno dimostrato di inibire lo sviluppo del cancro negli animali da laboratorio e nelle cellule del seno umano.
Sedano e ossa
Un gambo di sedano ricorda molto un osso. Questo vegetale, è ottimo per la salute del nostro scheletro: contiene infatti il silicio, che contribuisce a rafforzare le nostre ossa. Un altro fatto curioso è che le ossa contengono il 23% di sodio, la medesima percentuale che si trova nel sedano. Se il corpo non riceve abbastanza sodio dall’alimentazione, allora utilizzerà quello immagazzinato nelle ossa. Questo può comportare un indebolimento e futuri problemi come l’osteoporosi.
Silvia Trevaini
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