La vita è determinata in parte dalla genetica. Tuttavia, secondo recenti ricerche sulla durata media dell’esistenza, a farla da padrona è in realtà lo stile di vita che conduciamo e l’influenza dell’ambiente nel quale viviamo. Per essere più precisi, è il modo in cui rispondiamo agli eventi che incide sulla qualità e sulla durata della nostra esistenza. In questo ultimo periodo c’è un concetto giapponese, oggetto anche di ricerche scientifiche, che ha a che fare proprio con questo: è formato da quattro carattere si chiama Ikigai, dove “iki” si può tradurre con vivere e “gai” con senso, scopo, ragion d’essere. Semplificando, Ikigai, si riferisce al senso della vita, ciò che rende la quotidianità degna di essere vissuta, che da pienezza alle giornate, che ci fa alzare dal letto la mattina e la sera ci colma di soddisfazione, facendoci dimenticare difficoltà e stanchezza.
Il significato
Ikigai è la gioia di essere e di fare, è la spinta , la leva, è “ lo stato d’animo di una persona che conosce il significato della propria esistenza e quindi sperimenta la gioia straordinaria di chi ha sempre di fronte a sé dei progetti ricchi di senso”. La bella notizia è che tutti lo possediamo, basta trovarlo. Ma la domanda cruciale che si sono posti i ricercatori studiando le popolazioni più longeve al mondo è stata : avere uno scopo nella vita può influenzare la durata?
I centenari di Okinawa
Anni fa sono state studiate le popolazioni più longeve del pianeta che si trovano in cinque aree geografiche ben precise denominate Zone blu: Okinawa in Giappone, Sardegna in Italia, penisola di Nicoya in costa Rica, Loma Linda in California e Icaria in Grecia. In particolare, nell’arcipelago di Okinawa in Giappone, sull’isoletta di Ogimi, vive una comunità rurale di circa 3000 persone con il tasso di longevità più alto del mondo, tanto da essere soprannominato “ il villaggio dei centenari”. Basti pensare che il concetto di “pensione” è per loro del tutto sconosciuto.
Sicuramente le virtù dei prodotti della terra, per esempio i limoni dal potere antiossidanti e l’acqua pura con cui fare il tè verde, sono una parte dell’equazione , ma il resto?
Saper sorridere
Le ricerche hanno dimostrato che possedere un forte Ikigai risulta essere un fattore specifico di Longevità. Permette di vivere più a lungo e in buona salute. Possedere una passione, uno scopo chiaro e definito, rende più gioiosi, felici, allegri con grandi benefici su corpo, mente e spirito. Ma come si traduce concretamente l’Ikigai dei centenari di Okinawa e Ogimi? Quando i ricercatori sono arrivati sull’isola hanno trovato persone sorridenti , piene di gioia e vitalità, che ridevano e scherzavano, con un atteggiamento di sfida verso gli imprevisti, interpretati sempre in modo costruttivo, senza mai lasciarsi abbattere e con un animo sereno. Sembra che uno dei loro segreti si ala predisposizione a sorridere e divertirsi.
Tutti insieme anche nei momenti più bui
Altro fattore importante: aiutarsi a vicenda, contare su famiglia e amici, avere legami sociali duraturi e positivi. Il nocciolo è l’organizzazione della comunità, la struttura sociale permeata da un senso di appartenenza molto forte, condivisione di interessi, reciproco aiuto. Tutti sono coinvolti fino all’ultimo giorno di vita. Nessun isolamento, bandita la solitudine. Questo crea stabilità emotiva, sicurezza e aumenta le speranze di vita: se un membro è in difficoltà sa di poter contare sugli altri, una vera rete di sostegno anche economico.
Arte e movimento
È impensabile da quelle parti pensare ad una vita inattiva. Ad Okinawa, si è sempre in movimento. Ci si muove a piedi, in bicicletta o si lavoro l’orto. E la creatività è considerata un dono prezioso, un potente Ikigai che offre un grande scopo e senso della vita. Non importa che l’espressione artistica divenga un lavoro, che ci sia remunerazione. Prima di tutto deve essere un piacere personale.
Restiamo nel flusso della vita
Un altro concetto importante a quello di “ essere nel flusso, senza fretta”. Chi ha un Ikigai ben definito porta avanti le proprie passioni conoscendo il modo più sano per affrontare problemi e cambiamenti che fanno parte della vita. Non c’è rinuncia, non ci si sottrae al flusso della vita. La resilienza, ovvero la capacità di essere flessibili e affrontare momenti di difficoltà, è prima di tutto emotiva: più la coltiviamo più saremo in grado di far fronte alle cadute sapendo rialzarci, e tenendo sempre presente il senso della nostra vita.
Silvia Trevaini
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