“Prurito e chiazze cutanee caratterizzano la psoriasi, costringendo le persone affette a ricercare una cura che risulta efficace. Purtroppo, questi pazienti tendono spesso ad isolarsi per nascondere il loro problema e si registra tra loro una elevata frequenza di depressione. La medicina moderna offre una serie di opportunità, comprendenti anche la fototerapia e le cure termali. Di solito, dopo la diagnosi si ricorre in prima battuta ai cosiddetti DMARDs, cioè a una terapia antinfiammatoria di fondo per smorzare l’aggressività del problema. Farmaci come il metotrexate e la ciclosporina non sono privi di effetti collaterali e, a lungo andare, possono perdere efficacia. In questi casi, si passa ai farmaci biologici, molto più costosi e potenti ma ancor più problematici per alcune persone. Ad esempio, meglio evitarli in caso di tumore pregresso perché vanno ad abbattere i meccanismi difensivi aumentando il rischio di riaccensione del tumore. Altri farmaci di più recente introduzione si collocano tra i DMARDs e i biologici. La ricerca prosegue”, ci spiega il professor Santo Raffaele Mercuri, primario dell’unità di dermatologia del San Raffaele di Milano. Continua a leggere