“Prurito e chiazze cutanee caratterizzano la psoriasi, costringendo le persone affette a ricercare una cura che risulta efficace. Purtroppo, questi pazienti tendono spesso ad isolarsi per nascondere il loro problema e si registra tra loro una elevata frequenza di depressione. La medicina moderna offre una serie di opportunità, comprendenti anche la fototerapia e le cure termali. Di solito, dopo la diagnosi si ricorre in prima battuta ai cosiddetti DMARDs, cioè a una terapia antinfiammatoria di fondo per smorzare l’aggressività del problema. Farmaci come il metotrexate e la ciclosporina non sono privi di effetti collaterali e, a lungo andare, possono perdere efficacia. In questi casi, si passa ai farmaci biologici, molto più costosi e potenti ma ancor più problematici per alcune persone. Ad esempio, meglio evitarli in caso di tumore pregresso perché vanno ad abbattere i meccanismi difensivi aumentando il rischio di riaccensione del tumore. Altri farmaci di più recente introduzione si collocano tra i DMARDs e i biologici. La ricerca prosegue”, ci spiega il professor Santo Raffaele Mercuri, primario dell’unità di dermatologia del San Raffaele di Milano.
Tenere sotto controllo la psoriasi non è facile. Esistono molti farmaci, scelti secondo il giudizio del dermatologo. Ma ci sono anche le acque del Mar Morto, ormai una delle più famose mete del cosiddetto turismo medicale. Che cos’hanno di speciale? Intanto, funzionano. Quasi il 90% dei pazienti afflitti dalla psoriasi va incontro a una remissione delle lesioni cutanee, più o meno evidente. La durata ideale del soggiorno sulle rive del Mar Morto è di quattro settimane, ma anche due settimane sono sufficienti, in molti casi, per ottenere importanti benefici.
Non è una cura definitiva, come non lo sono spesso i farmaci. Del resto, della psoriasi restano ignote le vere cause. Tuttavia, le acque e le particolari condizioni climatiche del Mar Morto forniscono una tregua che può continuare anche per alcuni anni. Qual è il segreto? In realtà dovremmo parlare di un duplice segreto: la particolare composizione di quelle acque e il tipo di luce solare che filtra da quelle parti, il punto più basso sulla Terra, ben 400 metri al di sotto del livello dei mari. Non del Mar Morto che tecnicamente è un lago, ma degli oceani e dei mari come il Mediterraneo. La colonna d’aria sopra il Dead Sea filtra la luce solare, riducendo la quota di radiazione ultravioletta che può risultare nociva per la pelle infiammata dalla psoriasi. L’evaporazione dell’acqua e il conseguente vapore crea un ulteriore schermo. Arriva solo la luce che serve: del resto la fototerapia è uno degli interventi prescritti dai medici a questi pazienti ma si tratta di ultravioletti artificiali, prodotti dalle macchine, e opportunamente filtrati. In più, le acque del Mar Morto sono ricche di sali minerali con una concentrazione 7-10 volte superiore a quella degli oceani. Cloruri e bromuri che svolgono la loro azione lenitiva sulla pelle. Tant’è vero che sono in vendita.
A fare la differenza, però, è la combinazione contemporanea dell’esposizione alla luce del Sole, filtrata naturalmente, e i bagni nelle acque del lago salato raccolte in apposite piscine, offerte da numerose Spa e resort. Spa a tutti gli effetti se consideriamo la probabile origine della sigle:” Salus Per Acquam”… separatamente i due “segreti” funzionano molto di meno. I Sali si vendono, certo, ma da soli possono poco. Per questo motivo, più che di balneoterapia o di fototerapia è più appropriato parlare di “ climatoterapia”. È la particolare situazione climatica del Mar Morto, l’insieme di “quelle” acque e di “quel” Sole, a produrre i benefici contro la psoriasi. Benefici, lo ricordiamo, ampiamente attestati dagli studi clinici svolti dai dermatologici israeliani. Si dirà: bisogna però recarsi fino in Israele, non è dietro l’angolo.. Vero, ma c’è una vasta gamma di offerte, per portafogli più o meno forniti e uno scenario naturale da scoprire, così come la ricchezza storica di quelle terre. Non sempre è possibile andarci, per motivi di lavoro o altro, ma resta un’opzione da prendere in considerazione. Gli effetti, come dicevamo, non sono una leggenda. In Italia, tuttavia, il soggiorno sul Mar Morto non viene rimborsato dallo Stato al contrario di quanto accade in altri paesi come Germania, Austria, Danimarca, Svezia, Olanda e Finlandia.
Anche in Italia alcuni centri termali offrono trattamenti specializzati per le malattie dermatologiche, dalla psoriasi alla dermatite atopica. Celebri, al riguardo, le terme di Comano in Trentino Alto Adige ( di cui abbiamo già parlato in un articolo passato). La cura prevede una balneoterapia con immersione in vasca d’acqua con una speciale composizione (ricca di bicarbonato di calcio e magnesio) cui si abbina l’esposizione alla luce ultravioletta e l’assunzione della stessa acqua per via orale (circa un litro al giorno). Si viene assistiti da personale medico e infermieristico. Oppure le terme di Cervia con i suoi fanghi Liman e l’acqua madre di salina applicati sulla pelle mentre ci si accomoda alla luce del sole nei terrazzi-solarium. Ma altri centri termali offrono le loro cure contro la psoriasi e di solito il trattamento viene rimborsato dal servizio sanitario nazionale.
Silvia Trevaini
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