Un bel sorriso manifesta gioia e sicurezza ma non è semplicemente una questione estetica. Denti belli e sani sono strettamente legati alla salute complessiva dell’intero organismo.
La bocca, i denti e il cavo orale sono strutture chiave per il nostro corpo, poiché attraverso di esse mangiamo e respiriamo ma allo stesso tempo sono importanti strumenti di comunicazione e di piacere. Con il passare del tempo anche denti e gengive invecchiano, con la conseguenza che i meccanismi fisiologici di riparazione diventano meno efficienti. Per questo sin da bambini è fondamentale prestare particolare attenzione all’igiene di tutta la bocca. I denti sono strutture ossee incastonate in speciali alloggi nella mandibola. Quello che noi chiamiamo comunemente “dente” è in realtà una struttura più complessa. La parte bianca e sporgente che vediamo è la corona mentre la parte più profonda che si trova all’interno della cavità mandibolare prende il nome di radice. Tra la corona e la radice si trova il colletto da cui si forma la gengiva. I denti sono formati dalla dentina, un tipo particolare di tessuto osseo che protegge la polpa, ricca di vasi sanguigni e terminazioni nervose, dalle variazioni di temperatura e dalle sollecitazioni meccaniche. Nella corona, la dentina è rivestita dallo smalto, un tessuto altamente mineralizzato che conferisce resistenza e durezza ai denti. È composto prevalentemente da calcio sotto forma di idrossiapatite.
Il colore dei denti è una caratteristica strettamente individuale e non tutti possiedono una dentatura bianca. In molte persone infatti i denti virano naturalmente dai toni del giallo a quelli del grigio. Inoltre, in tanti che quotidianamente eseguono una corretta igiene dentale possono verificarsi antiestetiche macchie. I pigmenti contenuti in alimenti come tè, caffè, liquirizia e cioccolato, infatti, possono fissarsi negli strati superficiali dello smalto macchiandoli. Altra causa di ingiallimento è sicuramente il tabacco, come tanti fumatori ben sanno. Ma l’ingiallimento dei denti può essere anche causato dall’accumulo di placca e tartaro. Lo smalto si trova costantemente in una situazione di equilibrio precario poiché è soggetto alla perdita di minerali a causa dell’azione degli acidi presenti nel cavo orale introdotti con gli alimenti. Il principale responsabile dell’erosione dello smalto è la placca dentale, una pellicola gelatinosa e invisibile formata da colonie di batteri, amidi, proteine e lipidi. Se la placca non viene rimossa quotidianamente, i batteri si moltiplicano trasformando gli zuccheri introdotti con la dieta in acidi organici che, intaccando lo smalto, danno origine alla carie. Un eccessivo accumulo di placca, inoltre, provoca l’infiammazione delle gengive con conseguente gengivite.
Dentifricio, spazzolino e filo interdentale i migliori alleati
L’unico modo per eliminare la placca dentale prima che degeneri in carie e gengiviti è quello di utilizzare costantemente spazzolino e filo interdentale. In effetti, la prevenzione è l’obiettivo principale di numerosi prodotti dedicati all’igiene orale per mantenere una dentatura sana e forte, prevenire le carie e altre patologie a livello dei denti e del cavo orale, ma anche per curare l’estetica di un bel sorriso. Tra questi, i dentifrici sono sicuramente i prodotti più diffusi. Oltre a favorire la rimozione della placca batterica si prefiggono l’obiettivo di proteggere le gengive e lo smalto, contrastare la formazione della carie, eliminare eventuali macchie e lasciare la bocca fresca. La maggior parte dei dentifrici sono paste idroglicerinate contenenti acqua, sostanze umettanti, viscosizzanti, agenti abrasivi, tensioattivi, aromi, edulcoloranti, conservanti ed eventuali sostanze funzionali ad azione rimineralizzante, antiplacca, sbiancante o antinfiammatoria. Glicerina, sorbitolo, xilitolo e glicole propilenico sono le sostanze umettanti più utilizzate nei prodotti in commercio. Impediscono che la pasta dentifricia si secchi; tra queste, lo xilitolo è anche dotato di proprietà acariogene e dolcificanti. I viscosizzanti come il gel di silice, la gomma xanthana o di guar, e derivati della cellulosa come l’idrossieticellulosa favoriscono la sospensione degli altri ingredienti e conferiscono al dentifricio la consistenza giusta affinchè possa essere spremuto dal tubetto. Le sostanze abrasive migliorano l’azione meccanica di pulizia fornita dallo spazzolino. In passato venivano utilizzati pomice vulcanica e marmo macinato naturali, oggi sostituiti da sostanze sintetiche come il carbonato e fosfato di calcio, la silice precipitata ( gel di silice) e il bicarbonato di sodio. Il gel di silice precipitata ha un’azione abrasiva delicata , così come il bicarbonato di sodio che, al contempo, per via della sua alcalinità, impedisce l’azione aggressiva degli acidi sullo smalto. I tensioattivi, in realtà non strettamente necessari,vengono utilizzati per la loro azione sensoriale e schiumogena che favorisce l’allontanamento dei residui di cibo durante lo spazzolamento. Il più utilizzato di tutti è il sodio lauryl sulfato mentre nelle formulazioni naturali o per denti sensibili sono presenti tensioattivi più delicati come l sodio lauroyl glutammato, la cocoamidopropilbetaina o saponine estratte dalla corteccia di quillaja o dalla yucca. Aromi ed edulcoranti hanno più che altro una funzione “motivante” e si utilizzano sia per donare freschezza alla bocca, sia per coprire il sapore amaro o salino di alcuni ingredienti presenti in formula. L’olio essenziale di menta o di salvia, dotate anche di proprietà antimicrobiche e antinfiammatorie sono tra le sostanze aromatizzanti più utilizzate. Meglio evitare i dentifrici che contengono edulcoranti come la saccarina e preferire quelli a base di xilitolo che, come abbiamo già detto è dotato anche di proprietà acariogene.I dentifrici più naturali in genere non contengono edulcoranti, sono infatti ingredienti di cui si può fare sicuramente a meno. Le sostanze rimineralizzanti come il fluoro aumentano la resistenza e la durezza dello smalto contrastando l’insorgenza della carie.
Silvia Trevaini
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