Il recente rapporto Istat con la nuova impostazione Bes, benessere equo e sostenibile, mostra come nella popolazione italiana ci sia un indice di fiducia molto basso, verso gli altri e verso il futuro. Mentre esiste ancora una solidarietà forte nella filiera corta, nelle relazioni famigliari e nel contesto sociale stretto. Longevità in aumento e fiducia molto bassa dipingono un possibile scenario critico di qualità della vita specialmente per le persone con fragilità. Bassa fiducia negli altri, forte carico sulle reti familiari, reti sociali importanti, ma non su tutto il territorio. Nel nostro Paese risultano tradizionalmente forti le solidarietà “corte” e i legami “stretti”, in particolare quelli familiari. Sia nei momenti critici sia nello svolgimento delle normali attività quotidiane, la famiglia rappresenta una rete di sostegno fondamentale, un punto di riferimento importante che – con tutti i limiti e le difficoltà imposti dalle recenti trasformazioni sociali ed economiche – sembra ancora funzionare e soddisfare in misura rilevante gli italiani. Intorno alla famiglia si sviluppa una rete di relazioni con parenti non conviventi e amici che svolge un ruolo fondamentale nella dotazione di aiuti sui quali individui e famiglie sono abituati a contare. L’inclusione sociale e la qualità della vita delle persone con fragilità hanno mosso l’interesse di una piccola rete associativa a Milano di cui voglio parlarvi oggi. Continua a leggere