Non tutto il “light” è per definizione un alimento salubre. Le tipologie presenti sugli scaffali dei supermercati sono in continua evoluzione e non è facile orientarsi in questo labirinto. Intanto che cosa s’intende per cibi “light”? Secondo la normativa europea del 2006 è “light” il prodotto con un apporto di calorie diminuito di almeno il 30% rispetto all’alimento di partenza. In questo caso il produttore può riportare in etichetta la dicitura “a ridotto apporto calorico”. In altri casi si può scrivere “a basso contenuto calorico”. In altri casi si può scrivere “a basso contenuto calorico” o “senza calorie”. Per ottenere un cibo con questa caratteristica esiste una duplice strategia: togliere gli zuccheri oppure i grassi. Continua a leggere