“Questa tecnica consiste nell’effettuare minuscole punture a livello cutaneo mediante dispositivi dotati di aghi sottilissimi. Provocando un piccolo danno di tipo “non ablativo e non confluente” al tessuto con un ago sottile, si stimolano i processi riparativi e rigenerativi dello stesso, coinvolgendo anche parte del tessuto circostante non danneggiato. Il processo di guarigione conseguente produce una contrazione del collagene e l’attivazione dei fibroblasti con sintesi di collagene e altri componenti della matrice. Tutto questo provoca un ispessimento del derma che si manifesta con il miglioramento delle rughe. Oltre a migliorare le rughe, il rimodellamento del collagene è utile per correggere cicatrici atrofiche o ipertrofiche, per migliorare le smagliature e i pori dilatati. Tale effetto risulta amplificato se alla pratica vengono associati, ad esempio, attivi cosmetici o farmacologici, oppure trattamenti di radiofrequenza o ancora, peeling”, ci spiega la dottoressa Gabriela Stelian, specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica .