Le donne dell’antico Egitto utilizzavano una pallina di resina; facendola scorrere sulla pelle, riuscivano a estirpare il pelo alla radice. Un risultato simile alla nostra ceretta, quindi. Allo stesso modo, anche gli uomini si depilavano, soprattutto i sacerdoti, per rispetto alle divinità, poiché i peli erano considerati impuri. I Romani, notoriamente avvezzi alle cure estetiche, usavano depilarsi regolarmente e persino Giulio Cesare, così svela Svetonio, lo storico, più “pettegolo” di Roma, non ne poteva fare a meno. Nelle terme erano presenti schiavi addetti alla depilazione che utilizzavano oli, miele, gusci di noci arroventati e pinzette rudimentali. Anche le donne orientali utilizzavano sistemi piuttosto bizzarri; le giapponesi, per esempio, ricorrevano alla pelle di pescecane finemente tritata e sminuzzata. L’avversione per i peli superflui è sempre stata radicata nelle persone e nel corso dei secoli. Pur di eliminarli, venivano impiegate anche sostanze chimiche pericolose come l’orpimento (solfuro di arsenico) e la calce, che spesso e volentieri procuravano vere e proprie ustioni sulla pelle. Dobbiamo aspettare il ventesimo secolo perché vengano introdotti metodi più soft, come le creme depilatorie, i rasoi e le strisce di cera. Continua a leggere