Le donne dell’antico Egitto utilizzavano una pallina di resina; facendola scorrere sulla pelle, riuscivano a estirpare il pelo alla radice. Un risultato simile alla nostra ceretta, quindi. Allo stesso modo, anche gli uomini si depilavano, soprattutto i sacerdoti, per rispetto alle divinità, poiché i peli erano considerati impuri. I Romani, notoriamente avvezzi alle cure estetiche, usavano depilarsi regolarmente e persino Giulio Cesare, così svela Svetonio, lo storico, più “pettegolo” di Roma, non ne poteva fare a meno. Nelle terme erano presenti schiavi addetti alla depilazione che utilizzavano oli, miele, gusci di noci arroventati e pinzette rudimentali. Anche le donne orientali utilizzavano sistemi piuttosto bizzarri; le giapponesi, per esempio, ricorrevano alla pelle di pescecane finemente tritata e sminuzzata. L’avversione per i peli superflui è sempre stata radicata nelle persone e nel corso dei secoli. Pur di eliminarli, venivano impiegate anche sostanze chimiche pericolose come l’orpimento (solfuro di arsenico) e la calce, che spesso e volentieri procuravano vere e proprie ustioni sulla pelle. Dobbiamo aspettare il ventesimo secolo perché vengano introdotti metodi più soft, come le creme depilatorie, i rasoi e le strisce di cera.
I peli, insieme alle unghie, sono definiti “annessi cutanei”. Sono diffusi su tutta la superficie corporea, a eccezione del palmo della mano e della pianta del piede, delle labbra e di alcune zone delle aree genitali. I peli non vengono prodotti in maniera continuativa dal follicolo, che segue un ciclo in cui si alternano periodi di attività e periodi di riposo. Il cosiddetto ciclo del pelo si svolge in tre fasi: anagen (crescita), catagen ( transizione) e telogen ( riposo).
È ormai consuetudine utilizzare il termine depilazione per indicare un qualsivoglia metodo di eliminazione dei peli. In realtà depilazione ed epilazione non sono sinomini. Mentre la depilazione consiste nella rimozione del pelo dal punto in cui emerge dalla cute, l’epilazione prevede la rimozione del pelo compresa la sua radice e ciò comporta tempi più lunghi di ricrescita, indebolimento e assottigliamento progressivo del pelo. Al contrario, la depilazione può comportare una ricrescita più veloce e un ispessimento del pelo. Creme depilatorie e rasoio sono classici metodi di depilazione, mentre ceretta e epilatori elettrici a strappo ( ma anche pinzette) sono metodi di epilazione. Le creme depilatorie contengono in genere tioglicolato di potassio o di calcio, hanno un pH fortemente basico ( intorno a 10-11) e agiscono rompendo i legami chimici della cheratina, la proteina strutturale dei peli, determinandone il rigonfiamento e favorendone il distacco.
Il rasoio, insieme alla crema depilatoria, è il mezzo preferito per chi vuole depilarsi in maniera rapida e indolore. Consente di rimuovere tutti i peli, che tuttavia tendono a ricrescere più robusti e più scuri. Inoltre, se nella fase di crescita il canale pilare è ostruito, il pelo tende a rimanere sottopelle e a incarnirsi. Per evitare questo inconveniente è utile effettuare ogni tanto un trattamento esfoliante utilizzando uno scrub per il corpo o massaggiando semplicemente la pelle con un guanto di crine o di microfibra.
I metodi migliori, seppur più dolorosi, per eliminare i peli superflui , rimangono sempre quelli a strappo. Epilatori elettrici, cerette a caldo o a freddo consentono infatti di eliminare il pelo alla radice allungando i tempi di ricrescita e indebolendo il pelo nel tempo. L’epilatore elettrico utilizza lo stesso principio della pinzetta e va usato preferibilmente su superfici piatte, come le gambe, e in direzione opposta al senso di ricrescita del pelo. È pratico e veloce, ma può essere causa della formazione di peli incarniti. La ceretta a caldo rimuove alla radice anche i peli più grossi. La ricrescita avviene in media dopo venti giorni. Queste cere in genere sono prodotti liposolubili a base di cera d’api, colofonia o suoi derivati il gliceryl rosinate e la paraffina, che vengono portati a liquefazione prima di essere applicati sulla pelle; dopodiché la cera viene ricoperta con strisce di TNT per poi essere strappata insieme ai peli. Nel caso di pelli più delicate, ma anche per ragioni strettamente ecologiche, è consigliabile optare per cere idrosolubili a base di zuccheri, miele e caramello, che non lasciano residui appiccicosi sulla pelle e si eliminano semplicemente con acqua. Possono essere inoltre applicate con strisce di stoffa che non finiranno certamente in discarica. Basta infatti lavarle con acqua e detergente e riutilizzarle fino all’usura. La ceretta a freddo, sotto forma di strisce pre- rivestite di cera, può essere utilizzata comodamente a casa su gambe e braccia. In genere si tratta di prodotti a base di glucosio, contenenti anche ingredienti lenitivi, idratanti, nutrienti e rinfrescanti come aloe vera, vitamina E, olio di mandorle dolci e menta. Possono essere applicate anche sul viso per eliminare i peli nella zona “baffetti”.
Qualunque metodo si scelga è sempre bene preparare la pelle qualche giorno prima di depilarsi, utilizzando prodotti esfolianti a base di zucchero o di sale o strofinando la pelle sotto la doccia con un guanto di microfibra o di crine. Dopo la depilazione è bene applicare sempre un prodotto emolliente e lenitivo specifico, ma può bastare miscelare anche sul palmo della mano un mix di oleolito di calendula e gel di aloe vera e massaggiarlo sulla pelle. Mai esporsi al sole dopo la ceretta e attendere qualche giorno.
Silvia Trevaini
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