Nei casi di cronaca nera capita spesso di fare considerazioni sui moventi dei delitti. Specialmente in quelli efferati o che sembrano compiuti senza ragione, viene spontaneo di chiedersi che cosa abbia spinto un individuo a passare un limite fondamentale, come quello dell’omicidio. In termini giuridici è noto che si cercano subito due cose, sia da chi investiga per scoprire i colpevoli, sia da chi deve giudicarli in tribunale: il movente e la capacità di intendere. A questo entra spesso in ballo la questione della sanità mentale, sia per dare una spiegazione, sia perché da questa può discendere un diverso destino penale. Addirittura, una persona responsabile di omicidio, che però lo abbia compiuto in certe condizioni di alterazione mentale, può essere considerata tecnicamente non imputabile. Continua a leggere