L’alimentazione può influenzare significativamente il nostro sistema immunitario, per tanti motivi. Innanzitutto lavora sul cosiddetto “terreno”, quindi sulla nostra condizione di base, che in una visione olistica viene considerata più importante del patogeno che possiamo incontrare (batteri, virus, funghi). Se il nostro terreno è forte e pulito, difficilmente l’incontro con il patogeno si trasformerà in malattia. È per questo che non tutte le persone si prendono l’influenza. L’alimentazione ha poi un effetto sul nostro intestino, perché due terzi delle cellule dell’intero sistema immunitario si trovano in questo organo. Se vogliamo rinforzare il nostro sistema immunitario, dobbiamo prenderci cura del nostro intestino. Inoltre secondo la visione macrobiotica, il cibo è uno strumento di equilibrio dinamico, la fonte energetica che ci permette di stare in armonia col mondo. La zuppa di miso, con le sue doti riequilibranti e disintossicanti, simboleggia alla perfezione questo concetto: il cibo come portatore di salute. È importante scegliere le verdure attentamente: si devono differenziare per la forma ma anche per la direzione di crescita.
La consiglio tutto l’anno, ma specialmente in questo periodo post- abbuffate natalizie!
Il miso
Caratteristiche organolettiche: sapore e fragranza tipiche del miso sono riconducibili all’idrolisi dei vari componenti durante la fermentazione. L’idrolisi delle proteine della soia, ad opera di enzimi che si sviluppano durante la fermentazione, dà luogo ad aminoacidi e peptidi che sono responsabili del sapore del miso.
Il maltosio e il glucosio sono scomposti producendo alcool e acidi organici responsabili della fragranza del miso. L’idrolisi dei grassi produce acidi grassi che reagiscono con l’alcool e donano al miso il suo tipico aroma.
Caratteristiche chimiche: il miso contiene un’alta percentuale di proteine vegetali fornendo inoltre tutti gli otto amminoacidi essenziali, senza però colesterolo o grassi come il cibo animale. È ricco di sali minerali alcalinizzanti, calcio, sodio e magnesio che aiutano a combattere l’acidità del sangue.
In unione con i cereali, le proteine del miso completano quelle del cereale stesso (e in particolare quelle del riso), rendendole molto più utilizzabili. Se si consuma un piatto di cereali accompagnandolo a del Miso, la quantità di proteine che il nostro organismo assume cresce anche del 30 – 40%.
Oltre che per l’apporto proteico, il miso è prezioso per la salute globale dell’organismo, proprio per il suo notevole contenuto di elementi vitali molto spesso carenti, se non del tutto assenti, nell’alimentazione odierna.
Le proprietà di quest’alimento stanno:
- nella ricchezza di fermenti vivi (lattobacilli, simili a quelli dello yogurt) che arricchiscono la flora batterica, stimolando la digestione e rafforzando l’intestino potenziando la capacità di difesa dell’organismo dai disturbi intestinali;
- nelle qualità energetiche, grazie alla lunga fermentazione;
- nell’apporto di lecitina e acido linoleico che dissolvono il colesterolo e ripuliscono i vasi sanguigni (utile in caso di arteriosclerosi e ipertensione), oltre a migliorare la vitalità di pelle e capelli.
Come si prepara
Cosa non può mancare nella zuppa di miso: una radice allungata, che si sviluppa verso il basso (come la carota), una verdura tonda che cresce a livello del suolo (come la cipolla), e delle foglie verdi che si sviluppano verso l’alto (come le foglie di ravanello o di carota). Ecco che ritroviamo l’idea di equilibrio dinamico: è una zuppa carica di energia in movimento, che dona forza, salute e armonia. Ai tre ortaggi si aggiunge, ovviamente, il miso, preferibilmente di riso, e l’alga wakame: entrambi potenziano la carica energetica della zuppa in un perfetto equilibrio yin e yang. Da notare anche le sue notevoli proprietà nutrizionali, il miso, infatti, è un fermentato della soia, ricco di enzimi ad azione probiotica, vitamina B, minerali, e proteine altamente digeribili. Insomma, un vero alleato della digestione, che rinforza il tubo digerente, stimola le difese immunitarie e disintossica il fegato. Non deve essere bollito, ma sciolto in poca acqua calda e aggiunto solo a fine cottura, a fiamma spenta. L’alga wakame, invece, va a proteggere, con le sue mucillagini, le pareti del tubo digerente svolgendo un effetto emolliente e antinfiammatorio. Ricca di calcio, ferro e magnesio stimola il metabolismo e la disintossicazione degli organi da tossine, scorie e metalli pesanti.
Ricetta
Dopo che avete sciacquato l’alga (secca), è necessario lasciarla in ammollo per alcuni minuti per farla rinvenire. Preparate un soffritto con la cipolla tagliata fine e cotta a fiamma bassa nell’olio d’oliva. Non appena la cipolla si imbiondisce versate tutta l’acqua e fate bollire. Aggiungete l’alga ben strizzata e affettata il più sottile possibile e la carota tagliata a rondelle. Lasciate cuocere per circa 15-20 minuti a fiamma media a pochi minuti dal termine della cottura aggiungete anche alcune foglie di bieta, di spinaci o di sedano tagliate a striscioline. A questo punto aggiungete anche la pasta di miso precedentemente stemperata in un paio di cucchiaiate di acqua tiepida ma attenzione a non far bollire il brodo perché si alterano le proprietà nutritive del miso. A fine cottura per arricchire ulteriormente la zuppa vi consigliamo di aggiungere alla fine anche il tofu precedentemente tagliato a dadini oppure a inizio cottura dei pezzetti di funghi shiitake essiccati e delle patate a tocchetti, oppure ancora i semi di sesamo tostati.
Silvia Trevaini
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