In questo periodo, segnato dall’esperienza della pandemia, dei continui lockdown e dalle preoccupazioni per la salute, per l’economia e per il proprio futuro, molte persone hanno difficoltà a mantenere un sonno regolare. Le esigenze della vita moderna e il ricorso frequente ai media elettronici hanno, inoltre, sconvolto i nostri ritmi biologici, sovvertendo i meccanismi che hanno accompagnato l’evoluzione biologica della nostra specie permettendole di adattarsi alle variazioni naturali dell’ambiente. Ne parliamo con il Dottore Roberto Sterzi, neurologo del centro Medico Visconti di Modrone.
Sono davvero molte le persone che in questo periodo hanno sperimentato problemi con il sonno, come problemi ad addormentarsi o a rimanere addormentati tutta la notte, con conseguente disgregazione della ritmicità circadiana, anche se non avevano mai sofferto di tali disturbi sino ad ora. D’altra parte, è aumentata la quota di ansia nella popolazione in relazione ai dati sulla diffusione del COVID-19. Ed è noto il collegamento tra una ridotta efficienza del sonno e il sistema immunitario. Si viene così a determinare, insieme alle conseguenze di un accresciuto livello d’ansia, una maggiore suscettibilità alle infezioni virali.