In psicologia, uno dei primi studiosi a parlare di stress è stato Hans Selye, medico austriaco che negli anni ’30 grazie ai suoi esperimenti sui ratti adottò il termine stress per indicare una “risposta aspecifica dell’organismo a qualsiasi sollecitazione”. L’autore osservò come negli animali, a seguito dell’esposizione a stimoli esterni di vario tipo (fisico, chimico o biologico), vi fosse una risposta comune, caratterizzata dall’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Gli stimoli interni o esterni, denominati anche stressor, vanno ad alterare l’equilibrio naturale del nostro organismo (detto equilibrio omeostatico). La risposta allo stress è un tentativo che il nostro corpo mette in atto per ristabilire l’omeostasi. In altre parole, quando le risorse personali non sono sufficienti a fronteggiare le richieste provenienti dall’ambiente esterno, il corpo reagisce attivandosi. Possiamo quindi attribuire a questo meccanismo una funzione adattiva, volta a preparare l’organismo, che grazie allo stress viene stimolato a raccogliere le energie e gli strumenti necessari per far fronte alle sfide personali e alle richieste ambientali. Lo stress di per sé, qualunque sia la situazione che lo provoca, non è negativo né positivo poiché favorisce l’adattamento ai numerosi stimoli, sia fisici che mentali, ricevuti ogni giorno. È presente quando abbiamo sfide che dobbiamo affrontare con entusiasmo o come quando lottiamo per raggiungere un obiettivo. Per sentirsi vivi è necessario che ci sia stress, perché senza di esso ci sentiamo tristi, depressi e la vita comincia a sembrare vuota e priva di significato. Si tratta di un tipo di stress che ci mantiene felici e sani. Quando invece troppa attivazione e quindi troppa produzione di ormoni crea uno squilibrio con effetti sul nostro organismo (deficit di attenzione, emicrania, disturbi del sonno, ecc.) in questo caso parliamo di distress, cioè di stress negativo. Ma approfondiamo l’argomento insieme al Dott. Filippo Ongaro, ex medico degli astronauti ed esperto in medicina rigenerativa, anti-invecchiamento e nutrigenomica. Continua a leggere