L’espressione latina carpe diem letteralmente significa “prendere il giorno”, ovvero “cogliere l’attimo”, nel senso di non sprecarlo, né lasciarlo passare come se non avesse importanza. È una sorta di gentile ordine che ci invita a vivere il presente con calma e pienezza, di approfittare al massimo di ogni giorno. Abbiamo, probabilmente, abdicato al grande potere che avevamo da bambini: godersi il presente. I bambini si godono gli abbracci, i giochi, le risate e se riusciamo anche solo per un istante ad entrare in sintonia con quel bambino che custodiamo dentro di noi, il tempo è come se si fermasse e lasciasse spazio al cuore, che ci indica da sè il ritmo del nostro personale tempo. Il tempo non può essere solo una serie infinita di numeri che si rincorrono, di lancette che fanno il giro e pagine di un calendario da strappare. Il tempo è il luogo delle nostre esperienze, delle emozioni, dei nostri sogni che hanno il loro fluire, il loro momento che danno un senso al trascorrere dei giorni. Grande sfida è capire ciò che noi usiamo chiamare con il termine di “tempo” e sfida ancora più grande è decidere come trascorrere il nostro tempo. Per la nostra realtà nulla ci è più misterioso e sfuggente del tempo; esso ci appare come la forza più grande ed inarrestabile dell’universo, che inesorabilmente ci accompagna. Ne parliamo con il Dott. Filippo Ongaro, ex medico degli astronauti ed esperto in medicina rigenerativa, anti-invecchiamento e nutrigenomica, coach di crescita personale e fondatore del Metodo Ongaro.
Quando si è giovani la vita sembra eterna?
Più che altro non ci si pensa proprio. Manca una visione sulla propria esistenza perché si è molto concentrati sul costruire i primi passi della propria vita. Poi con il passare degli anni si capisce che la vita finirà. Alcuni sfruttano questo per impostare un nuovo modo di vivere, altri invece soccombono all’ansia o alla depressione.
Perché è importante capire il valore di ogni singola giornata?
Perché la vita non è altro che la somma delle singole giornate che viviamo. A volte abbiamo una concezione molto teorica della nostra esistenza come se si formasse da elementi diversi dalle giornate o dai minuti che viviamo. Se comprendiamo di che materia è fatta la vita iniziamo ad apprezzare in modo diverso le giornate, le ore e perfino i secondi. È tutta questione di consapevolezza.
Come accorgersi del tempo che sprechiamo?
È molto difficile accorgersene anche perché molte persone oggi sono prese dal gioco dell’essere impegnati a fare gli impegnati e magari si convincono che le cose che fanno sono di fondamentale importanza. Occorre essere obiettivi, magari usare il diario per prendere nota delle cose che effettivamente occupano il nostro tempo, in particolare il telefonino e i social.
Perché è importante vivere la propria giornata come se fosse l’ultimo giorno della nostra vita?
Non so se sia possibile farlo davvero sempre ma per lo meno provarci, pensarci di tanto in tanto è fondamentale. La ragione è semplice: ci spinge oltre l’accontentarsi e ci stimola a ricercare le emozioni che ci fanno stare davvero bene.
Silvia Trevaini
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