I lupini: il superfood dimenticato che sta tornando alla ribalta

Istockphoto

Per anni li abbiamo visti soltanto nelle ciotoline degli aperitivi, accompagnati da un pizzico di sale e nostalgia. Eppure i lupini nascondono una storia antichissima e un potenziale nutrizionale che oggi torna a conquistare nutrizionisti, chef e consumatori consapevoli. Coltivati già dagli Egizi e dagli antichi Romani, i lupini hanno rappresentato per secoli un alimento prezioso, capace di crescere anche in terreni poveri, resistendo a climi difficili e carestie. Erano il cibo dei contadini e dei viaggiatori, un legume “forte” che nutriva con poco. Poi, lentamente, sono stati dimenticati, soppiantati da legumi più noti come ceci e lenticchie. Oggi, però, in un’epoca segnata dalla ricerca di cibi sostenibili, proteici e a basso impatto ambientale, i lupini stanno vivendo una nuova primavera. Sono tornati sulle nostre tavole come superfood mediterranei, perfetti per chi desidera un’alimentazione equilibrata, vegetale e rispettosa dell’ambiente. E la cosa più interessante è che, pur essendo un alimento umile, i lupini hanno tutte le carte in regola per diventare protagonisti della dieta del futuro.

Una miniera di minerali: i valori nutrizionali del lupino

Il lupino è un piccolo concentrato di salute. Contiene circa il 40% di proteine, una percentuale altissima se si considera che la soia, il legume più celebrato per l’apporto proteico, si ferma a valori simili. È dunque una delle migliori alternative vegetali alle proteine animali, ideale per vegetariani, vegani e sportivi. Ma non è solo una questione di proteine: i lupini sono ricchi di fibre, che favoriscono il transito intestinale, migliorano il senso di sazietà e contribuiscono a ridurre l’assorbimento del colesterolo. Inoltre, offrono una notevole quantità di ferro, magnesio, potassio, zinco e calcio, minerali fondamentali per la salute delle ossa e per il corretto funzionamento del sistema nervoso. Il loro basso indice glicemico li rende adatti anche a chi deve controllare i livelli di zucchero nel sangue, e la totale assenza di glutine li rende perfetti per chi soffre di celiachia. Dal punto di vista agricolo, poi, i lupini sono una coltura virtuosa: arricchiscono il terreno di azoto, migliorano la fertilità naturale del suolo e non necessitano di fertilizzanti chimici. Un esempio concreto di economia circolare applicata all’alimentazione.

Gli steroli vegetali: il segreto del lupino per il cuore

Uno dei motivi per cui i lupini stanno attirando sempre più attenzione in campo medico e nutrizionale è la loro ricchezza di steroli vegetali, composti naturali che contribuiscono a ridurre l’assorbimento del colesterolo “cattivo”. Gli steroli, infatti, competono con il colesterolo nei processi intestinali, limitandone l’assimilazione e contribuendo al mantenimento di livelli lipidici equilibrati nel sangue. Diversi studi pubblicati su Nutrients e Lipids in Health and Disease confermano che un consumo regolare di alimenti contenenti steroli vegetali può ridurre il colesterolo LDL anche del 10-12%, con un effetto preventivo sulle malattie cardiovascolari.
Inoltre, i lupini contengono peptidi bioattivi in grado di favorire la vasodilatazione e migliorare la circolazione, contribuendo alla riduzione della pressione arteriosa.
Un legume, dunque, che non solo nutre ma protegge il cuore e lo fa in modo naturale.

Farina di lupini e altri prodotti: versatilità in cucina

Se un tempo i lupini erano legati all’immagine dello snack in salamoia, oggi si presentano in una veste completamente nuova. La farina di lupini, per esempio, è una delle alternative senza glutine più interessanti in cucina: ha un elevato contenuto proteico, una buona quota di fibre e una naturale capacità di legare gli impasti, migliorandone la consistenza. Aggiunta al pane, ai pancake o ai dolci, dona un sapore leggermente tostato e una texture soffice, oltre a un apporto nutrizionale superiore rispetto alle farine raffinate. Negli ultimi anni sono comparse anche bevande a base di lupino, ideali per chi segue un’alimentazione vegetale, e persino una variante del tempeh, il tempeh di lupini che, fermentato come quello di soia, è una fonte eccezionale di proteine e un ingrediente versatile per burger e piatti unici. In breve, i lupini si sono trasformati da cibo “povero” a ingrediente gourmet, capace di adattarsi alle tendenze moderne senza perdere la propria identità mediterranea.

Due ricette facili e gustose con i lupini

Per valorizzare questo legume antico, basta un po’ di creatività. Un modo semplice e nutriente per introdurlo nella dieta è preparare un hummus di lupini, un’alternativa ricca di proteine al classico hummus di ceci. Si parte sciacquando bene i lupini in salamoia per eliminare il sale in eccesso, poi si frullano insieme a succo di limone, un cucchiaio di tahina, uno spicchio d’aglio e un pizzico di cumino. A poco a poco si aggiunge olio extravergine d’oliva e un po’ d’acqua, fino a ottenere una crema morbida e vellutata. Servito con un filo d’olio, una spolverata di paprika e un ciuffo di prezzemolo tritato, questo hummus ha un sapore deciso e leggermente amarognolo, perfetto da accompagnare con verdure crude o crostini integrali.

Un’altra idea deliziosa sono i burger di lupini e verdure, un piatto leggero ma completo, ideale per chi vuole ridurre il consumo di carne senza rinunciare al gusto. Per prepararli, basta frullare i lupini fino a ottenere un composto omogeneo, aggiungendo poi carote e zucchine grattugiate, pangrattato, semi di lino e un cucchiaino di senape per dare carattere. Dopo aver formato i burger con le mani, si lasciano riposare in frigorifero per una mezz’ora, così da compattarsi meglio, e si cuociono in padella con un filo d’olio per pochi minuti per lato, finché non diventano dorati. Il risultato è un burger croccante all’esterno, morbido all’interno, ricco di fibre e proteine vegetali: un’alternativa gustosa e salutare ai classici burger di carne.

Un legume antico con un’anima moderna

I lupini rappresentano un raro esempio di tradizione che incontra l’innovazione.
Sono nutrienti, sostenibili, accessibili e adatti a ogni tipo di alimentazione.
In un momento storico in cui l’attenzione si sposta sempre più verso la salute e la sostenibilità, riscoprire i lupini significa anche recuperare un pezzo della nostra identità mediterranea. Sono il simbolo di un ritorno alle origini consapevole e intelligente, un piccolo seme giallo che racchiude l’idea di un futuro in cui nutrizione e rispetto per il pianeta possono convivere nella stessa forchetta.

trevaini50

Silvia Trevaini

VideoNews