Cellulite: cibi sì e cibi no

Un corretto stile di vita, un’alimentazione equilibrata ed adeguata fanno sì che pesantezza, gonfiori alle gambe e cellulite, causati da un rallentamento del circolo venoso ( che peggiora con il caldo di questo periodo), possano essere prevenuti e curati. Stipsi e ritenzione idrica sono, infatti, due tipici segnali di un insufficiente e scorretto esercizio fisico associato ad un’alimentazione scorretta. È fondamentale, dunque una corretta “educazione alimentare”, sapere cioè qual è il modo corretto di mangiare non solo riguardo alla quantità, ma anche riguardo alla qualità, sia che si debba mantenere il peso corporeo, sia che si debba dimagrire con una dieta ipocalorica. Ecco dunque cosa preferire e cosa evitare a tavola…

L’acqua
È di fondamentale importanza, inoltre, prendere in considerazione il problema dell’assunzione di acqua durante la giornata. Uno dei luoghi comuni che confondono le idee sulle strategie contro la cellulite afferma che bisognerebbe bere poca acqua.
Niente di più sbagliato: è sempre consigliabile, al contrario, consumare molta acqua. Un litro e mezzo al giorno è la quantità di acqua minima da assumere, magari lontano dai pasti per non diluire i succhi digestivi, permettere una buona diuresi e un’eliminazione ottimale delle sostanze tossiche e di rifiuto. Particolare attenzione va messa soprattutto nella lettura delle etichette delle acque minerali, che, apparentemente uguali, possono risultare utili o controindicate secondo la quantità di minerali in esse disciolti: per chi soffre di ritenzione idrica, naturalmente, sono controindicate quelle ricche di sodio. Quelle con il minor rischio di controindicazioni sono le acque oligominerali, che, oltre al rapido assorbimento gastrico, hanno il pregio di depurare le vie urinarie ed epatiche, favorendo l’eliminazione dell’acido urico.

Il sale
Nello scegliere gli alimenti da consumare nella dieta bisogna prestare attenzione a quelli che favoriscono il ristagno e gonfiano i tessuti. Il sale è il nemico numero uno per una dieta anticellulite.
Dunque la prima regola da seguire per chi soffre di ritenzione idrica, o per chi intende prevenirla, è di ridurre l’assunzione di sodio: sostanza che il nostro organismo assume principalmente sottoforma di cloruro (il comune sale da cucina). Il sodio trattiene acqua all’interno dei tessuti impedendo il corretto scambio di liquidi tra la cellula e l’esterno.
A prescindere dal fatto che alcune persone sono geneticamente predisposte a trattenere il sodio, molte diete tendono ad apportare eccessive quantità di sodio. Ciò è causa di un’alterazione nei meccanismi di equilibrio idro-salino, con conseguente alterazione della pressione sanguigna, dell’equilibrio corporeo acido-basico, della contrazione muscolare e della trasmissione nervosa.
Per evitare accumuli di sodio, quindi, bisognerebbe cercare sempre di attenersi ai limiti del fabbisogno giornaliero. Nel sodio complessivamente assunto durante il giorno, però, non bisogna considerare solo il sale da cucina, ma anche tutti quei prodotti utilissimi per condire, ma ricchi di sodio, come: i dadi, le salse, le conserve, ecc. Rinunciare ad un po’ di sale non significa fare a meno dei sapori perché può essere sostituito con gli usuali aromi da cucina quali timo, lauro, basilico, cipolla, prezzemolo e aglio.

Alcuni semplici consigli
• Non mettere il sale direttamente sulla pasta o sul riso, ma aggiungerlo solo all’acqua di cottura;
• evitare i cibi in scatola;
• optare per cotture semplici (vapore, griglia);
• consumare frutta ricca di vitamina C e sostanze antiossidanti;
• consumare più verdure, che saziano e sono poco caloriche;
• prestare sempre attenzione alle etichette nutrizionali degli alimenti, escludendo quei cibi che presentano come primo ingrediente il sale (anche sottoforma di altri nomi, come: Na, cloruro di sodio, fosfato monosodico, bicarbonato di sodio o glutammato di sodio);
• evitare cibi molto salati, salumi, formaggi grassi e fermentati, fritti, scatolame, bevande dolcificate, succhi di frutta con sciroppo, alcolici, cioccolato, caffè, the forte;
• bere molta acqua non gasata, che aiuta ad eliminare attraverso le urine i liquidi trattenuti dai tessuti;

Alimenti no
Banditi gli eccessi di caffè (oltre 2-3 tazzine il giorno), di cioccolato e di bevande alcoliche (come vino, birra e liquori), poiché affaticano il fegato impedendo di espellere le sostanze di rifiuto.

Alimenti sì
Da preferire invece gli alimenti freschi, ricchi di vitamine e sali minerali ad alto contenuto di fibra (sostanza che facilita la digestione e combatte la stitichezza), vitamina C, E e Potassio. Frutta e verdura, (finocchi, indivia, sedano, carciofi, asparagi, carote, arance, kiwi, pompelmo, prugne fresche, albicocche e pesche) sono quindi da consumare in grandi quantità sia sotto forma di succhi, sia di centrifugato: sono da prediligere quelle ricche di potassio, sostanza capace di contrastare il sodio, come piselli, patate, lenticchie, cipolla (soprattutto se viene consumata cruda), che hanno proprietà diuretiche, facilitando l’eliminazione dei liquidi in eccesso e delle sostanze di rifiuto. Inoltre il loro apporto di fibra fa aumentare la velocità del transito intestinale, facilitando l’evacuazione delle scorie alimentari (un buon funzionamento dell’intestino è un altro punto fondamentale per combattere efficacemente il disturbo), riducendo l’assorbimento degli zuccheri e dei grassi, senza disturbare l’utilizzazione delle proteine e degli oligoelementi (ferro, rame, selenio, zinco, magnesio e calcio). Particolare attenzione va riposta nei mirtilli che contengono un gran quantitativo di sostanze protettrici delle pareti dei vasi. Di bioflavonoidi, veri alleati di una buona microcircolazione, sono invece ricchi i frutti di bosco e di sottobosco. Tutta la frutta ricca di acqua come anguria, melone, fragole ha azione diuretica e ancora di più quella con alto contenuto in potassio come albicocca, ananas, ribes, ciliegia.

Silvia Trevaini

Newsmediaset