La mastoplastica additiva, ovvero l’intervento di chirurgia estetica per l’aumento del volume del seno mediante l’inserimento di protesi, è attualmente uno dei più richiesti dalle donne. Infatti le dimensioni del seno, e le proporzioni dello stesso con il resto del corpo, sono un importante elemento della femminilità di una donna ed è per questo motivo che la mastoplastica è sempre più richiesta. All’interno del sito cercheremo quindi di approfondire le motivazioni e tutte le principali caratteristiche di questo intervento. La dottoressa Gabriela Stelian, dello studio medico Prisma di Milano, specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, ci spiega tutto su questo tipo di operazione.
Tra gli interventi di chirurgia estetica più richiesti al mondo, spicca quello del rifacimento del seno. La mastoplastica additiva, consente l’aumento delle dimensioni del seno mediante l’utilizzo di speciali protesi di ultima generazione che, unitamente a tecniche chirurgiche avanzate, può dare un risultato estetico finale di grande effetto, con riscontri psicologici positivi sulle donne che decidono di affrontare tale operazione. L’intervento di mastoplastica additiva può vantare questo repentino sviluppo anche grazie alla sempre maggiore domanda da parte delle donne di tutto il mondo. Mentre all’inizio non era guardata di buon occhio, adesso l’intervento è diffusissimo. È stato stimato che solo negli Stati Uniti più di un milione di donne si sono sottoposte all’intervento dell’ingrandimento del seno. Il dato ancor più interessante ci viene dato dalla pubblicazione “Effect of breast augmentation mammoplasty on self-esteem and sexuality: a quantitative analysis”, che mette in risalto l’aumento del 300% degli interventi dal 1997 al 2007. La mastoplastica additiva permette dunque di rendere il seno più tonico, sia alla vista che al tatto, e se ben fatto la cute apparirà meno rilassata con una forma rispetto al corpo decisamente più armoniosa. Per chi intendesse fare l’importante passo di sottoporsi ad intervento di mastoplastica additiva, la prima cosa da fare è contattare un medico chirurgo specialista, e prenotare una visita preliminare, durante la quale si discute con il chirurgo estetico delle proprie esigenze e delle possibili soluzioni per migliorare la propria forma corporea. Sarà il medico stesso a decidere se vi sono possibilità di operazione o se la mastoplastica sia da evitare. Prenderà in considerazione l’anatomia del seno, il tipo di tessuto cutaneo, la ghiandola e il tessuto adiposo. Ovviamente, il chirurgo estetico chiederà anche informazioni riguardo la storia clinica della paziente e metterà davanti agli occhi di quest’ultima tutte la fasi dell’intervento, fino a quelle post operatorie e di eventuali rischi e complicanze future. Ovviamente, la visita con il chirurgo estetico servirà a farvi rendere conto di quante variabili ci sono da considerare prima di effettuare questo intervento. Ogni operazione si può considerare un caso a se stante, poiché non può esistere un intervento standard. Per ogni donna si avrà infatti un intervento personalizzato in base alle proprie esigenze, allo stato clinico della paziente, alle protesi consigliate e alla tecnica operatoria usata.
L’importanza delle proporzioni nella mastoplastica
L’ingrandimento del seno è un’operazione chirurgia a tutti gli effetti. Dunque è impossibile attuare una tecnica standard per tutte le pazienti, poiché ogni donna avrà caratteristiche fisiche e tessutali diverse dall’altra. Non solo, perché oltre a questi parametri, sono diverse anche le esigenze e le aspettative di ciascuna paziente che si appresta ad effettuare un intervento di mastoplastica additiva. In genere, l’intervento è richiesto da donne che non hanno avuto uno sviluppo del seno durante la pubertà o da donne che dopo la gravidanza e l’allattamento, hanno avuto una perdita di riempimento nella parte superiore del seno. Infine, vi sono donne che si sottopongono all’intervento per migliorare il proprio aspetto, pur non presentando particolari inestetismi. Alcune donne, si sottopongono all’intervento per essere più seducenti, altre per risolvere un proprio complesso psicologico. Il chirurgo estetico, consiglierà in che modo intervenire, poiché per certe cose ci vuole misura. Inutile sognare una quinta di seno se siete mingherline, perché il risultato sarebbe spropositato, non credete? L’ingrandimento del seno deve essere proporzionato alla silhouette della paziente, tenendo conto anche di quello che i tessuti possono mantenere. Dunque, le proporzioni sono importantissime da mantenere: se il seno è piccolo, i fianchi appaiono più larghi rispetto alla parte superiore, dunque con un seno più prosperoso ma proporzionato, si otterrà l’effetto contrario, ossia i fianchi sembreranno più stretti. Il medico chirurgo che effettuerà l’operazione, durante la fase preliminare effettuerà quattro passi per determinare le giuste proporzioni per il vostro seno. Innanzi tutto vi darà molte informazioni sulla mastoplastica, che avete modo di leggere in anteprima nelle sezioni di questo sito. La corretta informazione è fondamentale per creare una consapevolezza del tipo di intervento da effettuare. Poi si procederà con una corretta misurazione del seno e ne consegue l’individuazione delle protesi da utilizzare e della tecnica operatoria migliore.
Posizionamento delle protesi
L’evoluzione della chirurgia estetica ha portato una ventata di novità anche nel campo della mastoplastica additiva. Non solo nuove protesi, più affidabili e naturali, ma anche nuove tecniche di intervento che non lasciano alcun segno visibile sulla pelle della paziente. Questo è possibile sfruttando le diverse tecniche di posizionamento delle protesi, praticando un’unica incisione nella piega sottomammaria oppure nel bordo inferiore dell’areola. Ovviamente, l’incisione viene pratica a seconda di come si decide di posizionare l’impianto.
1 – Posizionamento sottoghiandolare o sede retromammaria
Quando vi è un adeguato spessore del tessuto mammario, la protesi può essere posizionata direttamente dietro. Se inserita sopra il muscolo, si riesce a migliorare il controllo della forma e del riempimento e non ci saranno variazioni della mammella quando si contrae il muscolo pettorale. Con questa tecnica, anche il decorso operatorio è più rapido. Un posizionamento così superficiale, potrebbe avere comunque i suoi svantaggi. Per esempio, potrebbe rendere le mammografie più complicate da eseguire e spesso necessitano più lastre in diverse posizioni per avere un risultato affidabile. A livello estetico, invece, l’unico svantaggio potrebbe essere rappresentato dall’aumento di visibilità dei margini delle protesi, specie se la pelle della paziente è molto sottile.
2 – Posizionamento retromuscolare o sottomuscolare
Come il nome stesso fa capire, la protesi viene inserita direttamente dietro al muscolo pettorale grande. È una tecnica usata quando il tessuto mammario e quello sottocutaneo sono ridotti e non si può posizionare la protesi nella sede retromammaria. Per evitare problemi, si posiziona dietro al pettorale e si evita dunque la possibile visione dei margini della protesi, tipica di chi ha la pelle sottile. Con questa tecnica, le mammografie sono più semplici da effettuare e l’incidenza di contrattura muscolare è altamente ridotta. Tutto questo, però, a fronte di un decorso post operatorio più lungo. Inoltre, nel tempo, le protesi posizionate in maniera retromuscolare, possono spostarsi verso i lati, con un conseguente allargamento dello spazio tra le mammelle.
3 – Posizionamento Dual Plane o semi-retromuscolare
Si tratta di una nuova tecnica, attuabile solo su determinate pazienti che abbiano i requisiti giusti valutati dal medico chirurgo al momento della visita preliminare. È chiamata tecnica Dual Plane e rappresenta la soluzione d’avanguardia in molti Paesi del mondo. Si va a intervenire posizionando la protesi parzialmente dietro al muscolo pettorale grande, avendo così anche i vantaggi della tecnica sottoghiandolare. Il risultato estetico sarà un seno più naturale e tonico, valorizzando la forma a goccia della mammella stessa, coniugando anche un effetto di sollevamento del seno un po’ cadente.
Silvia Trevaini
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