Soft lift, il trattamento antietà con i fili in PDO

pellecolloUn nuovo approccio per il trattamento antietà, non solo del viso e del collo ma anche del corpo, è rappresentato dal soft lift con i fili in PDO (polidiossanone), procedura medica caratterizzata da una minima invasività e che offre risultati naturali. Ce ne parla la nostra specialista, la Dottoressa d Gabriela Stelian, dello studio medico Prisma di Milano, specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica.

I fili di polidiossanone sono dei medical-device già utilizzati da tempo, efficacemente, sia in chirurgia generale che in chirurgia cardiovascolare, per ottenere un effetto stimolante sulla proliferazione del collagene e dare sostegno al tessuto. Si tratta di fili auto-ancoranti che sono utilizzati, tra l’altro, per definire il contorno del viso e perciò nominati anche Contour Thread Lift.

La procedura

Dott.ssa Gabriela Stelian

Dott.ssa Gabriela Stelian

La procedura consiste nel posizionare i fili, montati su aghi molto piccoli e sottili, nel derma facilitando il riposizionamento parziale della pelle cadente. È opportuno utilizzare aghi che, rispetto al corrispondente ago tradizionale, abbiano lo stesso diametro esterno ma un diametro interno maggiore poiché così, a parità di volume, il paziente proverà meno fastidio.

Terapia meno invasiva e meno costosa del lifting chirurgico , quella con i fili richiede minor tempo di applicazione rispetto ad un intervento chirurgico, tanto che viene considerato come un “lunchtime lift”, ossia lifting della pausa pranzo richiedendo, mediamente, appena un’ora di tempo.

L’azione dei fili non è quella di lift immediato, ma di maggiore compattezza cutanea. In definitiva rispetto al lifting chirurgico, in casi selezionati e caratterizzati da piccola/modica ptosi, si può usare la metodica dei fili che è:

– meno impegnativa della chirurgia;

– meno stressante per il paziente;

– ben tollerata;

– non richiede anestesia;

– non richiede ricovero;

– è esente da effetti collaterali di tipo chirurgico;

– dona buona tensione tissutale.

 

I microfili di polidiossanone hanno uno spessore compreso all’incirca tra 0.05 e 0,20 mm e vengono inseriti, come già detto prima, in aghi molto sottili come quelli da insulina o poco più spessi. La lunghezza degli aghi e quindi dei fili varia in relazione alla zona da trattare: quelli per il corpo, a causa delle zone più ampie, saranno normalmente più lunghi di quelli del viso, dove la superficie cutanea è mediamente di minori dimensioni. L’applicazione, almeno nella maggior parte dei casi, non prevede anestesia, è in genere sufficiente trattare con ghiaccio la zona sottoposta alla terapia.

Il posizionamento degli aghi, (e dei relativi fili), avviene mediante impianti che seguono le linee di tensione della cute e comunque formando una rete in grado di distendere il tessuto. Le sedute: una o più sedute distanziate mediamente 3/4 mesi l’una dall’altra.

Meccanismo di azione

L’inserimento dei fili nella cute crea un parziale sollevamento biologico autoindotto, mediante due meccanismi:

1) Biostimolazione propriamente detta: l’azione dei fili determina un buon effetto tonificante, mediante un incremento del metabolismo ed un effetto trofico stimolate sul microcircolo, con miglioramento della luminosità cutanea.

2) Azione di stimolo meccanico: una stimolazione meccanica, quindi (si tratti di compressione, stiramento o trazione), crea una risposta del corpo che può essere positiva o meno in base al tipo di stimolazione esercitata. Il tessuto connettivo è ricco di fibroblasti che provvedono allo stato di salute della cute; queste cellule, sensibili all’azione dei fili cominciano, sollecitati dalla spinta meccanica, a produrre collagene e tutti i componenti responsabili del turgore cutaneo. Inoltre possono assumere potenzialità contrattili tali da esercitare modica trazione sui tessuti circostanti.

Dopo circa 6/8 mesi, i fili si riassorbono completamente per azione idrolitica, in maniera del tutto naturale ed innocua ma la biostimolazione e l’effetto lifting durano ancora, poiché il supporto prodotto dai fili avrà generato una importante stimolazione endogena i cui benefici saranno visibili molto più a lungo.

 

trevaini50.jpg (50×63)Silvia Trevaini

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