“Come sarà successo ad altri, da alcuni anni, quando mi capita di entrare in un ambiente ove lavorano più persone, in particolare di sesso femminile, noto che quasi tutte hanno sulla scrivania o in tasca una bottiglietta d’acqua.
Che ci sia da alcuni anni una tendenza diffusa, soprattutto da parte di soggetti giovani, a bere molto è un dato di fatto ma non mi sono mai interessato della ragione per la quale ciò occorre”: ci spiega il Prof. Pierpaolo Graziotti, Primario dell’Unità Operativa di Urologia dell’ospedale San Giuseppe di Milano.
Di recente, per semplice curiosità, ho cominciato ad analizzare la letteratura, non solo dell’era web ma anche precedente, senza trovare una sola pubblicazione che abbia dimostrato inequivocabili vantaggi della iperidratazione.
Ho cercato, ovviamente, quanto poteva competere a soggetti sani, non particolarmente avanti con l’età, senza storia di calcolosi dell’apparato urinario, abitanti in clima temperati, con attività fisica nella norma. Ebbene questa è la popolazione per la quale, negli Stati Uniti, da anni, viene proposta una assunzione di fluidi uguale o superiore agli 8×8.
In un primo momento non riuscivo a capire il dato numerico, poi ho scoperto che era riferito a 8 bicchieri da 8 once al giorno d’acqua, equivalenti a circa due litri!! Pensavo d’essermi sbagliato ma il volume era assolutamente corretto.
Non sapevo inoltre che il colosso della industria alimentare, proprietaria di vari marchi di acque minerali, promuovesse, ogni anno, una campagna sul web invitando, gli utenti a bere di più per migliorare lo stato di salute grazie ad una adeguata idratazione. Si parla sempre di un litro e mezzo o due d’acqua al giorno che vanno valutati indipendentemente dalla assunzione di altri liquidi.
Purtroppo, come ho già detto, mancano evidenze scientifiche che tali volumi abbiano effetto, ad esempio, nel prevenire o ritardare patologie renali piuttosto che infezioni dell’apparato urinario in quanto, se è vero che una diuresi importante ha un effetto detergente le vie escretrici, allo stesso tempo diluisce la concentrazione dei fattori antibatterici naturali.
Anche il tanto acclarato effetto dimagrante non è così certo in quanto, l’assunzione di una grande quantità di liquido prima del pasto, se è vero che riduce l’appetito, non è dimostrato garantisca una riduzione dell’apporto calorico nell’arco dell’intera giornata.
Non va trascurato inoltre il dato che, molto spesso, soggetti gravemente obesi possono presentare una sindrome metabolica con cardiopatia, diabete ed insufficienza renale, tutte cause per le quali è controindicato un sovraccarico di idrico.
Da ultimo, anche l’effetto cosmetico, attribuito al tono della cute favorito dall’assunzione di liquidi, non è dimostrato sia proporzionato alla iperidratazione in quanto la induzione della diuresi ne riduce l’efficacia.
Se devo essere sincero farei una piccola riflessione sul fatto che, da milioni di anni, andiamo avanti stimolati nel bere dalla sete, così come sudiamo quando è troppo caldo o ci copriamo quando le temperature scendono. Non mi pare che questa semplice osservazione vada trascurata in quanto è un sistema con il quale la specie umana si “auto-protegge”.
Tornando all’argomento relativo ai volumi d’acqua da assumere, non ci sono evidenze scientifiche e studi controllati che dimostrino inequivocabilmente una effetto positivo per l’organismo del sovraccarico idrico ma è altrettanto vero che, con certezza, non se ne può escludere qualche beneficio.
Resta di fatto che l’importanza dell’alimento acqua nella nostra quotidianità, meriterebbe una valutazione più approfondita, scientificamente più precisa e meno esposta, a condizionamenti commerciali.
Ognuno di noi dovrebbe sapere se è utile o meno bere, in più di quanto richiesto dalla sete, ogni giorno, due litri di acqua.
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