Alitosi… “Un segreto detto sulla bocca”

alitosiEsistono sintomi e/o malattie che fanno fare brutta figura al paziente e al medico. Una di queste, forse la più frequente, è l’alitosi.

Un testo stampato nel 1986 definisce l’alitosi come l’emissione di alito cattivo o putrido dalla bocca, aggiungendo subito che la diagnosi è difficile e richiede la ricerca di sintomi collaterali o delle cause di insorgenza.
E qui si precipita nell’assurdo!

Infatti il consiglio impartito è valutare sede, periodicità, durata, frequenza, gravità, carattere, fattori esacerbanti e correlati con età, sesso, razza, stato civile, occupazione, credibilità del narratore, rango della famiglia, malattie del gentilizio, ci spiega il dottor  il Prof. Roberto Barocci, specialista Otorinolaringoiatra del Centro Medico Visconti di Modrone.

Dopo tanta scienza ci si guarda e si prende coscienza che lingua e bocca costituiscono il primo tratto del tubo digerente e sono sottoposte a tutte le patologie che caratterizzano questo apparato.
Peraltro nella bocca sono ospitati i denti, le tonsille e posteriormente essa comunica con il naso.
Questa presa di coscienza del “come siamo fatti” illumina la ricerca delle cause dell’alitosi e, allargando le ipotesi diagnostiche, diminuiscono le brutte figure del medico.

Tenendo conto dell’anatomia, ecco che le cause dell’alitosi si possono individuare nelle riniti o sinusiti, nella gengivite e nella piorrea, nella tonsillite cronica, nel diverticolo esofageo, nell’ernia iatale o nel reflusso gastro-esofageo, fino alla rarissima borsite di Tornwaldt (talmente rara  da sembrare fantastica).

Naturalmente non si esclude mai che l’alitosi dipenda da un tumore delle vie aeree superiori o del tratto digestivo superiore o di qualche area comunicante con le vie respiratorie. La varietà di ipotesi diagnostiche rivaluta la necessità di una ricerca anamnestica scrupolosa: è evidente che ad ogni “alitosico“   non si può prescrivere una gastro-colonscopia e contemporaneamente tutte le indagini finalizzate alla diagnosi precoce del tumore. Per poi magari scoprire che la causa è la carie di un dente! Si tratta pertanto di stabilire una corretta collaborazione paziente-medico diretta, almeno, alla grossolana localizzazione del sintomo.

P.S. Non è da trascurare la componente psicologica dell’alitosi, con tutti i suoi risvolti negativi e la serie infinita di problemi indotti.