Lesioni della pelle, cosa fare?


Molti dei pazienti che consultano il dermatologo chiedono un parere su neoformazioni cutanee dei più svariati tipi, vuoi perché causano sintomi o disturbi, vuoi perché comparsi improvvisamente o perché esteticamente o funzionalmente disturbanti per la posizione in cui si trovano.
A tal fine siamo sempre chiamati prima di tutto a porre una diagnosi clinica corretta per capire quale possa essere il trattamento più idoneo. Ne parliamo con la Dott.ssa Sabine Pabisch, Specialista in Dermatologia del Centro Medico Visconti di Modrone.

Dott.ssa Sabine Pabisch, dermatologa presso il Centro Medico Visconti di Modrone

La gran parte delle lesioni sono francamente benigne e, se di tipo superficiale, possono essere asportate facilmente con o senza anestesia locale, lasciando esiti cicatriziali nulli o minimi.
Le tecnologie oggi a nostra disposizione sono molteplici e sono tutte utilizzate nella pratica dermatologica da molto tempo. Tra le più efficaci oggi si posizionano il laser CO2, la diatermocoagulazione, la crioterapia.
Il Laser CO2 è un laser a gas in cui il mezzo attivo che emette la luce laser è costituito da una miscela contenente anidride carbonica, elio e azoto. Questo tipo di laser utilizza una lunghezza d’onda di 10600 nm che riconosce come target l’acqua intra- ed extracellulare.
Molte sono le indicazioni per l’utilizzo del laser chirurgico CO2 che consente precisissime vaporizzazioni anche in zone particolarmente delicate come per esempio la zona perioculare.

Fra queste indicazioni ricordiamo: le cheratosi seborroiche ed attiniche, le chiazze pigmentate benigne del volto e delle mani, le verruche piane del volto, le verruche volgari plantari ed in altre sedi, i papillomi, i fibromi penduli, i nevi sebacei e verrucosi, gli xantelasmi perioculari, i siringomi, gli adenomi sebacei, i nevi dermici ed epidermici, il rinofima di tipo ghiandolare, la malattia di Favre-Racouchot, i tricoepiteliomi ed i condilomi; in quest’ultima indicazione l’utilizzo del laser CO2 fornisce ottimi risultati con rapidi tempi di guarigione proprio per il maggiore contenuto in acqua delle sedi mucose.
Il laser CO2, oltre a vaporizzare, possiede anche un buon potere emostatico: i piccoli sanguinamenti che si possono creare durante gli interventi possono essere efficacemente bloccati.
Se eseguito con parametri operatori medio-bassi il trattamento con laser CO2 non necessita neppure di anestesia locale.
Interessanti risultati si ottengono anche in medicina estetica con le nuove configurazioni laser CO2 combinate con radiofrequenza nella correzione delle cicatrici (acneiche, chirurgiche, traumatiche, da varicella) e nel ringiovanimento cutaneo (lassità, rughe, discromie, cicatrici, etc). Per il conseguimento di un risultato ottimale è importante seguire una corretta procedura post-trattamento.
La diatermocoagulazione o elettrochirurgia, anch’essa largamente usata in dermatologia, è una metodica che distrugge o taglia i tessuti organici utilizzando energia elettrica che a livello dei tessuti si trasforma in calore per la resistenza che trova attraversandoli. Questi elettrobisturi oggi altamente sofisticati con impulsi finemente modulabili e programmabili nella loro intensità a seconda della lesione che si voglia trattare rimangono una valida alternativa al laser. L’emissione della corrente o della radiofrequenza negli apparecchi più moderni avviene per impulsi a frequenza controllata in millisecondi e ciò permette il massimo trasferimento dell’energia sul tessuto con il minimo danno tissutale.
Anche la crioterapia o terapia mediante freddo, in uso in dermatologia da molti anni, è una metodica di trattamento efficace per l’asportazione di lesioni cutanee superficiali di svariata natura. Può essere usata come trattamento di scelta, in alternativa o in aggiunta ad altre metodiche quali il laser o la diatermocoagulazione. La crioterapia si basa sull’applicazione per contatto diretto sulla lesione di azoto liquido (refrigerato a -196°C) tramite batuffolo di cotone imbevuto e tenuto a contatto per pochi secondi.
Si possono trattare con successo cheratosi attiniche e cheratosi seborroiche, verruche volgari e piane, discheratosi, basaliomi superficiali di piccole dimensioni, condilomi genitali, fibromi penduli e alopecia areata, solo per citare le patologie più frequenti.
Nei bambini, negli anziani e negli allergici, inoltre, la crioterapia può essere utile, perché viene evitata l’anestesia locale tramite infiltrazione sottocute, talvolta mal tollerata.
E’ chiaro che le lesioni dubbie dal punto di vista della loro natura benigna devono essere biopsiate o asportate chirurgicamente in modo da giungere ad una diagnosi attraverso l’esame istologico del campione e poter giungere alla guarigione anche attraverso un taglio leggermente più ampio con il bisturi tradizionale.
A tal proposito è sempre doveroso ricordare che le visite dermatologiche di controllo dei nevi sono indicate per tutti almeno una volta, ma particolarmente e soprattutto per i pazienti che presentano tanti nevi, che abbiano familiari già affetti da melanoma o che siano di carnagione chiara con occhi chiari e capelli biondi o rossi. Anche le ustioni solari forti, soprattutto in età pediatrica, sono un fattore di rischio ulteriore per lo sviluppo di nevi atipici. Da qui l’importanza di evitare le ustioni solari nei bambini piccoli.

 

trevaini50Silvia Trevaini

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