La balneoterapia in acque termali

La balneoterapia termale, utilizzando acque minerali terapeuticamente attive, associa alle proprietà fisiche (aspecifiche) gli effetti biologici e terapeutici esercitati dai mineralizzatori, che rendono ogni acqua minerale una soluzione a composizione chimico-fisica peculiare. La tecnica del bagno segue dei principi generali anche se sono possibili variazioni nelle modalità di applicazione (durata, temperatura, etc.) secondo l’acqua minerale utilizzata e la patologia da trattare. Sicuramente il trattamento idroterapico e crenoterapico più utilizzato in stazione termale è la balneoterapia generale con acqua minerale calda o riscaldata, effettuata in apposite vasche singole o in piscina.

È nota per i suoi effetti benefici su diverse patologie dermatologiche, in particolare la psoriasi e la dermatite atopica. I vantaggi di queste cure risiedono nel favorire uno stato di benessere dei pazienti con limitati  rischi per le condizioni generali di salute, evitando gli effetti collaterali legati alle terapie farmacologiche. I meccanismi attraverso cui si esplica l’azione terapeutica non sono stati completamente chiariti, ma sembrano coinvolgere a una molteplicità di fattori chimici, termici e meccanici che concorrono ad alleviare la sintomatologia e svolgono un’attività immunomodulatrice;  recenti filoni di ricerca rivolgono l’attenzione al microbiota cutaneo, che risulta influenzato dalla balneoterapia. Di termalismo in dermatologia ne parliamo con Santo Raffaele Mercuri primario al reparto di dermatologia del San Raffaele di Milano

Per quali malattie della pelle è utile la terapia con acque termali?

Quasi tutte le acque termali hanno come indicazione la psoriasi, tanto che oltre 90 stazioni termali risultano accreditate presso il Servizio Sanitario Nazionale per questa dermatosi, ma poche sono documentate scientificamente. Il trattamento per la psoriasi prevede un ciclo di 15-20 bagni con acqua termale, a volte associata a fototerapia UVB e a terapia idropinica nel caso di acque oligominerali bicarbonato-calcio- magnesiache. I risultati migliori si ottengono nella psoriasi lieve moderata dei soggetti giovani. Di regola vengono sospesi tutti i trattamenti farmacologici. La terapia termale è consigliata anche nei periodi di pausa, durante terapie sistemiche quali quelle con farmaci biologici. Altre terapie che si giovano della terapia termale sono le dermatiti, le xerosi e ittiosi, il prurito, gli esiti di ustioni e le patologie del volto.

Perché le terapie termali solo raramente sono consigliate dai medici?

Il numero di pubblicazioni su riviste con impact factor sull’efficacia delle terapie termali in dermatologia è veramente esiguo: in pratica  riguardano la balneo-climatoterapia al Mar Morto, la crenoterapia alle fonti termali di Comano, Avene e Roche Posay che hanno caratteristiche molto simili di temperatura, ph, residuo fisso, contenuto in bicarbonati, calcio e magnesio. Sia Avene che Roche Posay hanno sviluppato importanti centri di ricerca e producono cosmetici e cosmeceutici noti in tutto il mondo. A Comano la ricerca per validare la terapia termale è iniziata molti anni fa evidenziando che la terapia idropinica, la balneoterapia e la foto balneoterapia sono efficaci nel trattamento delle malattie cutanee più comuni

Quali sono le evidenze finora emerse sull’efficacia delle terapie termali?

Con la balnoterapia nelle acque di Comano, ad esempio, coloro che soffrono di dermatite atopica, di eczemi e anche di psoriasi, potrebbero ridurre le cure cortisoniche. Non a caso Comano è diventata una meta importante, se non addirittura necessaria, dei malati di psoriasi, l’infiammazione cutanea per la quale esistono terapie farmacologiche (all’avanguardia, con sempre più ridotti effetti collaterali), ma dalla quale non si può ancora guarire. I risultati però documentano chiaramente che l’acqua termale ha una maggiore attività terapeutica confermata anche da esami istologici. Con il cortisone si ottengono risultati positivi più rapidi ma transitori, mentre il miglioramento dopo la terapia termale permane per oltre 4 mesi. L’acqua di Comano risulta avere anche attività rigeneratrice e sulla riparazione di lesioni cutanee . La terapia termale entra quindi a pieno titolo nella medicina ufficiale come terapia complementare che sia affianca e a volte sostituisce terapie tradizionali.

Le ultime ricerche sono rivolte al microbiota cutaneo

Poiché si è osservato che il normale equilibrio del microbiota cutaneo risulta compromesso nell’insorgenza, persistenza e recidive di malattie cutanee come la dermatite atopica e la psoriasi, sono stati promossi studi su questi aspetti. I batteri, i funghi, virus presenti nel microbiota della pelle producono peptidi antimicrobici, acidi grassi liberi e moduline che inibiscono la colonizzazione patogena, inoltre interagiscono con le cellule immuni per produrre le citochine pro-  e antinfiammatorie. Il microbiota cutaneo quindi è parte integrante della barriera cutanea e nella pelle sana è caratterizzata da una notevole biodiversità. Si è visto invece che la cute  ammalata presenta meno varietà di batteri e funghi. L’ipotesi è che il miglioramento riscontrato dopo trattamento termale, come documentato da numerose ricerche, sia dovuto anche al riequilibrio del microbiota cutaneo alterato dalle malattie della pelle. Questo potrebbe essere il meccanismo d’azione alla quale alla base delle accertate proprietà antinfiammatorie e immunoregolatrici dell’acqua termale.

trevaini50Silvia Trevaini

VideoNews