Ci sono i “cronocometici” che regalano un aspetto luminoso alla tua pelle e ti fanno sentire bene assecondando le esigenze stagionali della cute, come le maschere con principi attivi riscaldanti per affrontare le temperature glaciali e le tecnologie di raffreddamento per contrastare le ondate di calore. In futuro cosa ci possiamo aspettare? Secondo gli analisti del settore, i cosmetici rinforzeranno sempre di più il sodalizio con l’hi- tech e l’intelligenza artificiale (per esempio con creme in abbinamento allo smartphone ai beauty tool) per offrirci protocolli di bellezza complessi, sinergici e costruiti su misura. Ma nei laboratori delle case cosmetiche non si smetterà mai di studiare anche il mondo vegetale esplorando nuove frontiere, come i muschi che sono una vera scommessa per il futuro, grazie alla loro efficacia nel moltiplicare le capacità della pelle di difendersi dagli agenti esterni e di preservare così un’elasticità ottimale. In vista dei futuri viaggi su Marte, il Massachusetts Institute of Technology sta studiando il Bio- Suit System, uno spray biologico aderente come una seconda pelle, che dovrà proteggere l’epidermide dalla polvere e dagli Uv (e dal relativo invecchiamento). Ma anche la ricerca cosmetica già da qualche anno fa scendere in campo solari sempre più performanti, grazie a filtri associati ad antiossidanti di nuovissima generazione, che aiutano a contrastare l’invecchiamento indotto dall’azione combinata dei raggi Uv e degli shock termici esasperati dal riscaldamento globale. Tutti fattori che mettono a dura prova l’effetto barriera, e quindi la giovinezza della pelle. Tra le molecole più interessanti, già incluse da poco nelle formule, spiccano quelle estratte da organismi marini come l’astaxantina, derivata da una microalga, e quelle provenienti da organismi e piante che sopravvivono in condizioni climatiche proibitive, come l’ectoina, estratta da batteri del ceppo di Ectothiorhodospira Halochloris, capaci di sopportare temperature elevatissime, e la Rhodiola Rosea, una pianta artica tradizionalmente usata dai popoli scandinavi che, si dice, sia prescritta dall’ente spaziale russo ai suoi cosmonauti per le potenti virtù antistress e anti- età. Questi principi attivi sono multifunzionali. Agiscono da potenti antiossidanti, ma anche da filtro solare naturale e da protettivi della barriera cutanea. In pratica, forniscono tutto quello di cui ha bisogno la nostra pelle per difendersi dal clima impazzito.
Altri ingredienti che troveranno sempre più spazio nelle formule sono quelli che proteggono espressamente il microbioma della pelle: sostanze che rinforzano l’esercito di batteri “buoni” fondamentali per la bellezza e giovinezza della cute. Per esempio gli enzimi probiotici e le molecole prebiotiche come i glucani. Dall’Oriente arrivano, poi, i composti fermentati, anch’essi utili per proteggere la flora batterica cutanea, ottenuti da un processo biotecnologico dove i carboidrati e gli zuccheri delle materie di partenza, come soia, riso, tarassaco, in assenza di ossigeno vengono trasformati in enzimi o amminoacidi, grazie alla scomposizione di funghi o batteri.
Le creme che “risvegliano” la giovinezza delle cellule sono sul mercato già da qualche anno, quindi è chiaro che siamo già entrate nell’era di una cosmetica ancor più attiva e ad alta tecnologia. Ma anche qui, non mancano le novità. Tra le molecole di nuova generazione del filone della cosmetogenetica, così è stata ribattezzata, ci sono i Pdnr, ossia frammenti di Dna che stimolano la rigenerazione cellulare soprattutto di notte, in difesa dei danni generati dai raggi Uv, con un effetto elasticizzante e ricompattante sulla pelle. Altri ingredienti che probabilmente troverai sempre più spesso nell’Inci delle creme sono la baicalina, un antiossidante derivato dalla pianta scutellaria che aumenta la resilienza della pelle, e il già affermato resveratrolo, estratto dall’uva, un potente polifenolo protettivo del Dna delle cellule.
Anche la cosmetica green ci continuerà a sorprendere e conquistare con prodotti capaci di effetti sorprendenti, come l’olio di canapa, ingrediente sempre più gettonato che, in virtù del contenuto di Omega 3 e degli acidi grassi polinsaturi, calma e reidrata la pelle. Le case cosmetiche continueranno a scommettere sui packaging 100% naturali, per un minor impatto ambientale, e si orienteranno sempre di più verso nuove formule vegan, per assecondare il diffuso sentimento animalista. Continuerà a brillare la stella delle cellule staminali vegetali, ricchissime di attivi antiossidanti e rigeneranti, come polifenoli, flavonoidi e fitosteroli, ma solo se riprodotte e potenziate in laboratorio con nuove tecniche biotecnologiche. Si affermerà sempre di più anche la ricerca di antiossidanti estratti da vegetali commestibili, come spinaci, carote, arance, broccoli, che arriveranno maggiormente in profondità nella pelle grazie a molecole veicolanti di nuova generazione, come le ciclo destrine derivate dal glucosio e la carnitina. Non solo. In pieno stile eco-sostenibile, rispettoso della pelle ma anche delle risorse e dell’ambiente, probabilmente prenderà sempre più forza un nuovo filone dell’agry-beauty. Vale a dire l’estrazione di principi attivi cosmetici da bucce e scarti di frutta e verdura, come spinaci, carote, arance, broccoli. Un esempio è il Dna sodico, ricavato dagli scarti della frutta, che , integrandosi all’interno della cellula, accelera la ricostruzione dei tessuti invecchiati e danneggiati, con un’azione più profonda rispetto ad altri attivi.
Silvia Trevaini
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