Camminare è probabilmente l’attività più naturale del mondo, eppure spesso viene trascurata a causa dell’eccessiva pigrizia. Passo dopo passo è possibile attivare la circolazione sanguigna, bruciare calorie, rilassare il cervello e molto altro ancora. Non c’è da stupirsi, quindi, che il fitness abbia preso spunto dalla più semplice passeggiata per ideare il walking: è bastato perfezionarne il movimento per ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. In fondo si tratta di un gesto spontaneo, il che rende il walking adatto a tutti a prescindere da età, forma fisica e attitudini. Camminare fa bene, lo dicono migliaia di ricerche scientifiche. Ora però uno studio italiano spiega che per vivere a lungo non basta muovere le gambe, ma che bisogna farlo preferibilmente all’aria aperta, specie quando si è avanti con gli anni. Ecco perché vi voglio parlare del Long walking che associa i benefici di lunghe camminate ai benefici di stare all’aria aperta.
Il Long walking è la nuova disciplina che prevede camminate di lunghezza “extra” e in America guadagna nuovi seguaci ogni anno. Sono migliaia gli appassionati che praticano questa attività in gruppo: basti pensare che a New York esistono tre club che propongono percorsi diversi, anche superiori ai 100 chilometri e con tappe in più settimane. Atleti turisti o turisti- atleti che si muovono alla scoperta della Grande Mela e dei suoi angoli più inconsueti, dal Piccolo Faro rosso sul fiume Hudson all’Inwood Park con i suoi alberi secolari. Ma non solo. Oggi il Long Walking sta prendendo piede anche in Italia. I benefici sono tanti ma serve tempo per il recupero. Lo attestano molti studi: le lunghe camminate riducono ansia e stress, aumentano l’autostima e allenano al contatto con gli altri. Tutti possono praticarle: basta avere tempo a disposizione ed essere in buona salute. Camminare a lungo migliora il tono muscolare, aumenta la resistenza alla fatica e funge da detox naturale, ma sottopone il corpo a uno sforzo fisico importante. I tempi di recupero, poi, durante il viaggio non sono mai proporzionati allo sforzo: ecco perché una volta terminata la vacanza servono diversi giorni per cancellare totalmente la fatica. Coprire distanze importanti non è semplice. È bene aumentare gradualmente la lunghezza dei percorsi e i dislivelli, fino a raggiungere i 20/25 km al giorno con uno zaino da 8kg. Un’altra avvertenza è indossare sempre un abbigliamento da trekking.
Quando affrontare un viaggio Long Walking? Il momento giusto è ogni volta che ci si sente pronti. Ma attenzione oltre a valutare la propria preparazione atletica, è importante essere consapevoli del proprio grado di resistenza allo stress. La mente gioca un ruolo fondamentale in un viaggio a piedi di diverse settimane: quando il corpo inizia a cedere, è lei che non ci fa mollare. A chi è alla prima esperienza si suggerisce un approccio più soft con percorsi di trekking o camminate leggere in tutta Italia (ma anche nelle Canarie, in Nepal, in Bosnia, e in Etiopia): vacanze rilassate ed ecosostenibili, da trascorrere camminando lentamente, per scoprire il paesaggio e conoscere nuove persone. Poi c’è chi propone alle famiglie viaggi a misura di bambino e, a chi è alla ricerca di benessere e pace interiore, i “cammini di pace” che alternano camminate e meditazione. Stai pensando di sperimentare il Long Walking in città? Per te ci sono gli itinerari ad hoc delle Walking Guide di APiediperilmondo, da Londra a Milano. Per muovere i primi passi da soli o in compagnia dei tuoi amici.
Silvia Trevaini
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