Il segreto della felicità

La felicità tutti la cercano, ma pochi la trovano. Di sicuro, il voler avere sempre di più e il desiderio di un sempre maggiore successo non conducono alla felicità; l’acquisto e il possesso di beni materiali possono appartenere a una vita felice, ma non ne sono certo il presupposto. Nell’esperienza quotidiana verrebbe da dire che la felicità a priori, valida per tutti, non esiste. Quest’ultima infatti è un concetto soggettivo che dipende dalle priorità che ognuno ha. C’è chi è felice viaggiando, chi praticando sport, chi mettendo su famiglia,  ognuno traccia il suo percorso diretto verso la felicità. La felicità inoltre viene spesso legata a condizioni psicofisiche ottimali, a un livello superiore di soddisfazione nel rapporto con il partner, a una minore vulnerabilità alle malattie, nonché a una vita più lunga. Stati di rabbia prolungata, al contrario – insieme ad altre emozioni negative, sono in grado di incidere significativamente sulla nostra salute, fisica e mentale. Molti dei disagi che ci troviamo ad affrontare dipendono dal nostro atteggiamento mentale; per ritrovare la gioia di vivere occorre affidarci alle risorse interne che ci guidano alla felicità.

La Scienza della Felicità, a seguito di studi e di ricerche basati sulla Psicologia Positiva e le Neuroscienze, ha dimostrato il postulato secondo cui la felicità è molto di più di un’emozione,  è anche una competenza e, come tale, si può allenare. Ma quali sono gli elementi reali che promuovono la felicità in ognuno di noi, la felicità esiste davvero? Ne parliamo con il Dott. Francesco Catona, psicologo e psicoterapeuta, laureato presso l’Università di Firenze e specializzato presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica di Milano.

Dott. Francesco Catona

Che cos’è la felicità, esiste davvero?

La felicità esiste, basta trascorrere una giornata nella natura e scoprirla in un fiore che sboccia. Quante idee, intuizioni, progetti, esperienze, creazioni, incontri sono sbocciati dentro di noi, lasciandoci una sensazione di pienezza, completezza, equilibrio, entusiasmo e amore per la vita. In quei momenti il tempo sembra fermarsi, i pensieri si fanno da parte, lasciando spazio ad un’energia che viene dalle profondità dell’anima. La felicità è il nostro risveglio interiore, è la luce che torna a splendere tra gli spazi bui di un sonno fatto di abitudini e gesti meccanici. È  una sveglia che ci scuote, destandoci dal torpore e dall’inerzia di cui alcune volte siamo vittime.

Da dove nasce la nostra capacità di essere felici e si può scegliere di essere felici?

C’è una sorgente da cui sgorga spontaneamente la felicità. Questa fonte interiore si chiama creatività. Ognuno di noi nasce con un bagaglio di capacità innate e affinità che ci rendono unici e diversi dagli altri. Possiamo scegliere di scoprirle, nutrirle, provare a concretizzarle oppure lasciarle inutilizzate. Questo bivio ci offre due alternative: da un lato una vita “normale” in cui seguiamo lo stile della maggioranza impegnandoci per raggiungere gli obiettivi della collettività; dall’altro, c’è la nostra strada, unica e irripetibile in cui, passo dopo passo, possiamo mettere a frutto i talenti evolvendo in una direzione specifica in cui ci sentiamo in armonia con la nostra parte più autentica. Questo sentimento di vicinanza al Sé ci regala un senso di felicità molto profondo.

Quanto possiamo modificare il nostro livello di felicità?

Non c’è un minimo e un massimo, e non c’è neanche una linea retta che sale su dritta verso la vetta della felicità. Il nostro mondo interiore, proprio come l’alternarsi della pioggia e del sole, funziona grazie all’unione di emozioni differenti che creano un equilibrio dinamico. Incontrare la tristezza oppure la paura senza rinnegarla o spiegarla razionalmente spiana la strada alla gioia di vivere. Ogni stato d’animo esprime una funzione evolutiva, ci aiuta, se accolto, ad aggiustare il tiro, a scoprire chi siamo, ad avvicinarci sempre di più ad una vita fatta su misura per noi. Al contrario, cercando soltanto la felicità, corriamo il rischio di rinnegare le altre emozioni rendendole più forti e perdendo così l’armonia interiore.

Come si può essere felici nonostante tutto?

Essere felici nonostante i problemi e le incombenze quotidiane è possibile perché non ci sono alternative. Sin dall’antichità, le donne e gli uomini, si sono dovuti confrontare con diverse difficoltà: guerre, carestie, pandemie, alluvioni, terremoti, crisi economiche e sono riusciti ad andare avanti nonostante tutto. Se accettiamo che la vita non è perfetta e che l’unica realtà che conosciamo è quella del presente, allora riusciremo a trovare la felicità anche nei fallimenti, nelle separazioni, nelle incertezze quotidiane, a patto di affrontare tutto questo a modo nostro, con quel carattere che ci differenzia dagli altri e che è dotato delle risorse necessarie per far fronte alle avversità.

Godere della natura ti dà felicità?

Si, la natura è un ambiente felice. Le piante fioriscono e manifestano nel loro profumo le caratteristiche del seme. Gli animali seguono l’istinto che li porta ad esprimere senza esitazioni la propria indole. Di notte, se il cielo è limpido, senza la presenza della luce artificiale, possiamo vedere lo scintillio delle stelle. Quando frequentiamo un bosco siamo immersi nell’autenticità. Respirare questa atmosfera ci aiuta ad entrare in contatto con le nostre parti più vere, quelle che nella vita quotidiana lasciamo inascoltate. Passeggiare tra gli alberi, andare in bici o praticare sport all’aperto ci aiuta anche a ritrovare il piacere dei piccoli gesti. Nelle azioni minime possiamo percepire la gioia di fare qualcosa che amiamo senza un secondo fine, una felicità che sgorga dall’essere immersi totalmente nel presente.

 

trevaini50Silvia Trevaini

VideoNews