Esistono numerose opzioni disponibili in medicina estetica per combattere i segni dell’invecchiamento e scegliere la soluzione giusta può essere piuttosto impegnativo. Un metodo comunemente utilizzato per stimolare la produzione di collagene è attraverso mezzi meccanici, come il needling. Un’altra opzione è l’uso di sostanze infiltrative come l’idrossiapatite di calcio, che agiscono direttamente sul processo di biostimolazione nel derma. Tuttavia, con l’avanzare dell’età, il ciclo di rinnovamento naturale del nostro tessuto cutaneo rallenta, facendo sì che i fibroblasti perdano la capacità di produrre molecole essenziali come collagene, acido ialuronico ed elastina che costituiscono il tessuto connettivo. In questi casi diventa necessario intervenire con una stimolazione più profonda, più naturale e più efficace nel tempo. È qui che entrano in gioco gli ultrasuoni microfocalizzati ecoguidati. Utilizzando dispositivi all’avanguardia integrati con una sonda ecografica, possiamo esaminare attentamente i diversi strati della pelle e identificare le aree più adatte alla rigenerazione dei tessuti. Il trattamento non è invasivo. Vediamo le differenze con il più comune metodo di radiofrequenza, quali tipi di pelle sono più adatti a questo approccio e quanto tempo occorre per vedere i risultati dopo una seduta.
La differenza c’è tra ultrasuoni microfocalizzati e radiofrequenza
A differenza della radiofrequenza, gli ultrasuoni microfocalizzati consentono di agire sulla componente muscolare del volto e del collo, su cui prima si poteva intervenire solo con la chirurgia. Il calore degli ultrasuoni microfocalizzati può arrivare in profondità e stimolare il rinnovamento delle fibre del tessuto muscolare ottenendo un effetto di trazione che ridefinisce l’ovale, un lifting. Inoltre, queste onde effettuano una stimolazione del derma più significativa rispetto a quella ottenibile con la radiofrequenza. Infine, con la guida ecografica si può effettuare un’analisi approfondita del volto e un trattamento altamente personalizzato.
Più sicurezza del trattamento
L’ecografia consente di studiare il tessuto e il grado di invecchiamento presente: in questo modo il trattamento, oltre a essere efficace, è anche sicuro in quanto il medico, per l’intera durata della seduta, vede ogni struttura, compresi i vasi sanguigni, e quindi può indirizzare le onde con la massima precisione.
A chi è consigliato questo tipo di trattamento
È ideale per chi desidera rallentare l’invecchiamento cutaneo e conservare un aspetto naturale senza ricorrere, laddove è possibile, all’utilizzo delle punturine “per riempire”. Si utilizza in presenza di una lassità cutanea lieve o moderata, quando l’ovale del volto non risulta più definito. Può essere considerato anche come un trattamento “di prevenzione”, da eseguire (non prima dei 30-35 anni) quando inizia l’invecchiamento cutaneo e si manifestano i primi segni della perdita di tono.
Su che tipo di viso ci sono i risultati migliori
Il trattamento risulta ottimale in quei volti in cui la pelle sta diventando progressivamente più sottile e vuota, ma non è troppo rilassata. Nei mesi successivi alla seduta, il tessuto cutaneo tornerà a essere progressivamente più compatto, turgido ed elastico. I risultati saranno apprezzabili dopo 4-6 mesi. La risposta al trattamento è soggettiva ed è influenzata anche da una serie di fattori come le ore di sonno, l’alimentazione, il grado di stress, la tipologia e l’entità dell’attività fisica svolta.
No a filler e botox prima di sottoporsi agli ultrasuoni
Meglio attendere circa 4-6 mesi da un trattamento di filler con acido ialuronico, effettuato nella parte inferiore del volto. Il filler sugli zigomi o sul mento si può eseguire subito dopo la seduta di ultrasuoni microfocalizzati. Così come si può iniettare, il giorno stesso, la tossina botulinica per ridurre le rughe di espressione e integrare l’effetto lifting del sopracciglio, che si ottiene con gli ultrasuoni microfocalizzati.
Quanto dura la seduta
La durata della seduta dipende dall’ampiezza dell’area trattata: circa un’ora per il viso, meno se si interviene solo sulla parte superiore o inferiore, un’ora e mezzo quando si agisce anche su collo e décolleté. Il trattamento è fastidioso in alcune zone, ma la sensibilità al dolore è soggettiva. In ogni caso viene applicata preventivamente un anestetico in crema.
Silvia Trevaini
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