
Parlare di metabolismo oggi significa affrontare uno dei temi più dibattuti (e spesso fraintesi) nel mondo della salute e della nutrizione. Troppe volte ridotto a una semplice “macchina brucia-calorie”, il metabolismo è in realtà un sistema complesso, dinamico, vivo. Un sistema che non si occupa solo di quanto ingrassiamo o dimagriamo, ma di come viviamo: quanta energia abbiamo al mattino, come digeriamo un pasto, come gestiamo lo stress, quanto ci infiammiamo, se riusciamo a dormire bene e a mantenere il peso forma senza lotte estenuanti con la bilancia. È proprio da questa visione più ampia e integrata che nasce “La rivoluzione del metabolismo”, il libro della dott.ssa Cristina Tomasi, diventato in pochi mesi un punto di riferimento per chi cerca una via sostenibile, scientifica ma anche pratica, per ritrovare equilibrio e vitalità. Il suo approccio si distanzia nettamente dalle classiche diete ipocaloriche, puntando invece su un reset metabolico profondo, graduale e personalizzato. Un metodo che ha già aiutato migliaia di persone, comprese molte che seguono un’alimentazione plant-based, a ritrovare energia, lucidità mentale e un peso più stabile, senza sacrifici estremi. Quello che colpisce, leggendo il libro o ascoltando la dott.ssa Tomasi dal vivo, è la chiarezza con cui rende accessibili anche i meccanismi più complessi: dal ruolo della tiroide alla glicemia instabile, dalla leptino-resistenza alla fame nervosa. Il tutto con uno stile diretto, empatico, mai dogmatico. Nel corso di questa intervista, abbiamo approfondito con lei i concetti-chiave della “rivoluzione metabolica” e come questi possano essere declinati anche da chi segue un’alimentazione vegana, sfatando falsi miti e valorizzando le potenzialità di una dieta vegetale ben strutturata. Perché il metabolismo non è un nemico da combattere: è un alleato da risvegliare.
Dott.ssa Tomasi, il titolo del suo libro è di forte impatto: “La rivoluzione del metabolismo”. Qual è stata la scintilla che l’ha portata a scriverlo?
Ho sentito l’urgenza di scrivere questo libro perché ogni giorno mi confrontavo con persone che si sentivano “sbagliate” o “rotte” solo perché non riuscivano a dimagrire, o vivevano sintomi che nessuno collegava al metabolismo. La rivoluzione del metabolismo nasce per rompere un paradigma: il metabolismo non è solo una questione di calorie, ma un sistema complesso che risponde a luce, stress, sonno, ormoni, emozioni. Ho voluto scrivere quello che avrei voluto leggere vent’anni fa: una guida che mette insieme scienza e buonsenso, e soprattutto, che restituisce fiducia nelle capacità del proprio corpo.
Quando parliamo di “metabolismo”, il pensiero comune va subito al “dimagrimento”. Ma nel suo libro lei allarga molto il concetto. Ce lo spiega meglio?
Sì, il metabolismo è molto più di quanto ci abbiano fatto credere. Non è solo “quante calorie brucio”, ma come il corpo usa energia per vivere. Parliamo di metabolismo quando parliamo di umore, di energia mentale, di sonno, di ormoni, di infiammazione. Un metabolismo sano è un corpo che risponde bene agli stimoli, che si adatta, che si rigenera. Il dimagrimento è solo una delle conseguenze, non l’obiettivo principale.
Uno dei punti cardine del suo metodo è la personalizzazione. Ma ci sono dei pilastri comuni validi per tutti, secondo lei?
Assolutamente sì. Personalizzare è fondamentale, ma ci sono dei pilastri che valgono per ogni essere umano: dormire bene, muoversi ogni giorno, evitare zuccheri raffinati e cibi ultra processati, respirare profondamente, esporsi alla luce naturale. Nessuna pillola potrà mai sostituire questi fondamenti biologici. Il mio approccio parte sempre da qui, poi si modula in base alla persona.
In alcuni capitoli, lei critica l’approccio restrittivo delle diete ipocaloriche croniche. Perché non funzionano nel lungo termine per il metabolismo?
Perché il corpo non è una calcolatrice: è un sistema intelligente. Quando lo sottoponiamo a una restrizione cronica, lui si adatta riducendo la spesa energetica. E questo porta al classico effetto yo-yo. Il problema non sono le calorie, ma il messaggio ormonale e nervoso che diamo al corpo. Se il corpo sente scarsità cronica, si difende. Bisogna educarlo alla sicurezza metabolica, non alla privazione.
Un aspetto molto interessante è come il suo metodo abbia attirato anche l’attenzione di chi segue una dieta vegana. Se lo aspettava?
In parte sì. Credo che chi cerca salute in modo consapevole sia aperto a interrogarsi. Il mio metodo non è ideologico: non impone uno stile alimentare, ma invita ad ascoltare come reagisce il corpo. Ho seguito anche pazienti vegani che, pur senza cambiare etichetta alimentare, hanno migliorato tantissimo la loro energia e la composizione corporea semplicemente riequilibrando i macronutrienti, la luce e il ritmo circadiano.
Lei parla spesso anche di “metabolismo emotivo”. Che ruolo giocano lo stress e le emozioni nel bloccare il dimagrimento o alterare il benessere metabolico?
Uno centrale. Se siamo cronicamente in allerta, il corpo entra in modalità “sopravvivenza”: si alza il cortisolo, la glicemia resta alta, il sonno peggiora, la digestione rallenta. È un circolo vizioso che il solo cibo non può risolvere. Il metabolismo è una danza tra corpo e mente. Non basta sapere cosa mangiare, bisogna anche quando, come e in che stato emotivo mangiamo. E soprattutto: saper recuperare.
Molti lettori sono curiosi di sapere: il suo metodo è compatibile anche con chi ha problematiche tiroidee o con donne in premenopausa/menopausa?
Sì, è pensato anche per loro. Il metabolismo in menopausa o con patologie tiroidee cambia, ma non è condannato. Serve più attenzione, più ascolto e protocolli specifici. Ad esempio, bisogna proteggere la massa muscolare, sostenere il ritmo circadiano e intervenire sull’infiammazione cronica. Le donne, in particolare, non sono “ormonali”: sono finemente ormonali, e vanno guidate con rispetto e precisione.
Infine, un messaggio per chi si sente “bloccato” e ha provato mille diete senza risultati duraturi: da dove si può cominciare davvero?
Si comincia dal corpo, non dalla bilancia.
Si comincia dalla luce del mattino, dal sonno, dal respiro, dal camminare ogni giorno, prima ancora che dal cibo. Il mio messaggio è: non sei rotto, non sei sbagliato, ma probabilmente il tuo corpo è stanco di adattarsi. Ricominciamo da lì. Non è troppo tardi per nessuno. Il metabolismo può rinascere.

Silvia Trevaini
VideoNew