Nella nostra abitazione ci sono tante sostanze tossiche, ma grazie ad alcune benefiche piante è possibile liberarsene. Le piante, silenziosamente e costantemente, fanno tanto per noi. Siamo più abituati a godere della loro presenza all’esterno delle nostre abitazioni e dei luoghi chiusi che frequentiamo, ma anche tenerle in casa e in ufficio porta molti benefici nella nostra vita. Ad esempio riescono ad assorbire e a ridurre il rumore che proviene dall’esterno e ad allontanare stress e preoccupazioni. Una delle loro funzioni più importanti è sicuramente quella della pulizia dell’aria. Alcune di esse agiscono come vere e proprie cattura-veleni, riuscendo a ridurre inquinamento e polvere del 20%. Le ricerche scientifiche non lasciano più dubbi su questa eventualità e hanno individuato nel tempo le piante utili a catturare varie fonti d’inquinamento. Forse non ce ne rendiamo conto o non sempre ci pensiamo ma nelle nostre case sono presenti diverse forme di inquinamento che, se non monitorate, possono causarci problemi di salute. La stessa attenzione che poniamo a ciò che beviamo e che mangiamo, sarebbe bene esercitarla ugualmente verso la qualità dell’aria che respiriamo. Continua a leggere
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Componente psichiatrica e criminalità
Nei casi di cronaca nera capita spesso di fare considerazioni sui moventi dei delitti. Specialmente in quelli efferati o che sembrano compiuti senza ragione, viene spontaneo di chiedersi che cosa abbia spinto un individuo a passare un limite fondamentale, come quello dell’omicidio. In termini giuridici è noto che si cercano subito due cose, sia da chi investiga per scoprire i colpevoli, sia da chi deve giudicarli in tribunale: il movente e la capacità di intendere. A questo entra spesso in ballo la questione della sanità mentale, sia per dare una spiegazione, sia perché da questa può discendere un diverso destino penale. Addirittura, una persona responsabile di omicidio, che però lo abbia compiuto in certe condizioni di alterazione mentale, può essere considerata tecnicamente non imputabile. Continua a leggere
La spesa per la propria salute
A volte fare la spesa rappresenta una decisa presa di posizione. La spesa, specialmente al giorno d’oggi, costituisce un vero e proprio atto simbolico, in grado di apportare un significativo cambiamento. Questo perché viviamo un momento storico in cui anche andare a fare la spesa ha una preciso peso politico.
Il supermercato oggi è la risposta più comune alle necessità di tutti, dalla spesa agli acquisti non direttamente collegati al sostentamento. Quello su cui pochi riflettono, tuttavia, è che il supermercato rappresenta il tempio delle multinazionali. Le grandi compagnie producono di tutto: dai vestiti alle automobili, dai mobili all’elettronica, arrivando al cibo che mettiamo in tavola tutti i giorni. Il nostro sistema economico premia chi riesce a produrre di più in meno tempo. Questo si traduce in un abbassamento complessivo della qualità. Se nel campo dell’elettronica si traduce in smartphone che durano giusto un paio d’anni, cosa dobbiamo aspettarci dall’industria alimentare? Ovviamente una scarsa qualità. Le multinazionali impiegano OGM, pesticidi e antibiotici con lo scopo di incrementare il tasso di produzione.
Tu, in qualità di consumatore, finisci con il trovarti il carrello pieno di alimenti dalle proprietà nutritive scadenti, carichi di sostanze che, alla lunga, possono addirittura risultare nocive. Per questo la tua spesa assume un’enorme importanza: articolo dopo articolo effettui una scelta decisiva, non solo per te, ma anche per chi il cibo lo produce.
Scegliendo di acquistare prodotti biologici e sostenibili, scegli di appoggiare il piccolo produttore locale o l’artigiano. Si tratta di soggetti economici di basso profilo, lontani dai numeri e le logiche delle grandi firme. Le piccole realtà, tuttavia, sono legate a valori tradizionali, che pongono la qualità al primo posto. Se tutti scegliessimo di appoggiare la genuinità delle piccole realtà, spingeremmo verso un ritorno alla qualità. Questo si tradurrebbe in una produzione di cibo più sostenibile, che abbia a cuore il rispetto del territorio, dei lavoratori e della salute di tutti.
Ma vediamo insieme al nostro esperto di alimentazione fruttariana Giorgio Bogoni cosa sapere per fare una spesa sostenibile, salutistica e cosa mette lui nel suo carrello. Continua a leggere
Neurinoma di Morton, la diagnosi è corretta?
Le patologie dolorose dell’avampiede sono molto frequenti, a volte sono transitorie, legate all’uso di una particolare calzatura, eccessivo affaticamento, prolungata deambulazione o stazione eretta, ma a volte tendono invece a cronicizzare. Gli episodi, saltuari e transitori, non devono preoccupare, ma possono però essere sintomi premonitori di un quadro clinico che può peggiorare nel tempo, che richiedono attenzione e cura dei propri piedi e la consapevolezza che bisogna utilizzare calzature appropriate. Ne parliamo con il Dottor Alessandro Farnetti, ortopedico del Centro Medico Visconti di Modrone, specializzato in chirurgia del piede e della caviglia. Continua a leggere
Depilazione naturale
Le donne dell’antico Egitto utilizzavano una pallina di resina; facendola scorrere sulla pelle, riuscivano a estirpare il pelo alla radice. Un risultato simile alla nostra ceretta, quindi. Allo stesso modo, anche gli uomini si depilavano, soprattutto i sacerdoti, per rispetto alle divinità, poiché i peli erano considerati impuri. I Romani, notoriamente avvezzi alle cure estetiche, usavano depilarsi regolarmente e persino Giulio Cesare, così svela Svetonio, lo storico, più “pettegolo” di Roma, non ne poteva fare a meno. Nelle terme erano presenti schiavi addetti alla depilazione che utilizzavano oli, miele, gusci di noci arroventati e pinzette rudimentali. Anche le donne orientali utilizzavano sistemi piuttosto bizzarri; le giapponesi, per esempio, ricorrevano alla pelle di pescecane finemente tritata e sminuzzata. L’avversione per i peli superflui è sempre stata radicata nelle persone e nel corso dei secoli. Pur di eliminarli, venivano impiegate anche sostanze chimiche pericolose come l’orpimento (solfuro di arsenico) e la calce, che spesso e volentieri procuravano vere e proprie ustioni sulla pelle. Dobbiamo aspettare il ventesimo secolo perché vengano introdotti metodi più soft, come le creme depilatorie, i rasoi e le strisce di cera. Continua a leggere
Una casa terapeutica
Siamo una generazione indoor e la diffusione del Coronavirus ha condizionato ancora di più le nostre vite. Per rispondere alle esigenze del sistema sociale ed economico in cui viviamo, abbiamo quasi abbandonato la vita all’aria aperta, e così passiamo mediamente circa il 90% del tempo in ambienti chiusi, siano essi abitazioni, luoghi di lavoro, di svago o mezzi di trasporto. Chi pensa che starsene rinchiusi in questi spazi confinati sia almeno una misura di salvaguardia contro l’inquinamento atmosferico si sbaglia: i livelli degli inquinanti qui riscontrabili sono in media da quattro a cinque volte superiori rispetto a quelli rilevati all’esterno. Continua a leggere